Neoplasia intrauroteliale di basso grado

Salve, vorrei chiedere un consulto su una diagnosi:
Sottoposta a pieloureteroplastica dx vlps per sindrome del giunto inveterata.
L?esame istologico depone per focolaio di neoplasia intrauroteliale di basso grado in stenosi del giunto pieloureterale. Rivalutazione urologica ambulatoriale tra 4 mesi con esito rx urografia e citologie urinarie.

Il medico ha detto di non preoccuparsi, come se non ci fosse nulla. Io invece mi preoccupo molto. Se dovessero servire ci sono anche gli esiti di vari esami eseguiti prima dell'operazione.

Cordiali Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
di chi ci sta parlando? Quanti anni ha questa persona? Sinceramente abbiamo qualche dubbio sulla correttezza della diagnosi istologica, di cui chiederemmo senz'altro una rivalutazione ad un altro specialista in anatomia patologica, ovviamente in accordo con il suo urologo di riferimento. Questo solo per giustificato scrupolo. poiché dal punto di vista funzionale nulla può influire sugli esiti dell'intervento.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Salve, la persona è mia sorella ed ha 62 anni. Se può aiutare a risolvere i dubbi provo a postare l'esito della scintigrafia effettuata a ottobre 2013:
Valutazione a paziente con stenosi del giunto pielo-ureterale bilaterale, con calcolosi renale.
L'immagine del parenchima renale visualizzata in fase di massimo accumulo corticale dimostra: a sx rene in sede, di dimensioni e morfologia nei limiti di norma, con sufficientemente omogenea distribuzione intraparenchimale del tracciante; a dx rene lievemente prosico, di dimensioni e morfologia nei limiti di norma, con sufficientemente omogenea distribuzione intraparenchimale del tracciante.
Dalla sequenza delle immagini e del tracciato nefrografico da esse derivato sono stati valutati i seguenti aspetti funzionali:
Fase di captazione corticale (segmento funzionale)
Fase di transito cortico-midollare
Fase di deflusso delle vie calico-pieliche
Rene sx:
Nei limiti di norma
Curva nefrografica a plateau, con dilatazione del sistema escretore intrarenale
Rene dx:
Nei limiti di norma
Curva nefrografica a plateau, con dilatazione del sistema escretore intrarenale.
Dopo mobilizzazione ed ortostatismo si osserva riduzione della radioattività del 20% a sx e del 15% a dx.
Contributo percentuale dei due reni alla funzione globale:
SX 54.5% DX 45.5%

Simmetrica ripartizione degli indici di depuazione del tracciante. Marcato rallentamento escretorio bilaterlae con dilatazione delle vie escretrici intrarenali e scarsa risposta all'ortostatismo.
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Utente
Utente
Posto anche l'esito dell'urografia endovenosa del luglio scorso:

Esame effettuato con somministrazione di mdc ev
Si dimostra:
calcolo radio-opaco ed irregolare di 10mm mobile nelle cavità calcico-pieliche del rene dx
calcolo di 8mm radio-opaco ed irregolare in un calice del gruppo inferiore sx
Stenosi bilaterale del giunto pielo-ureterale, ectasia del bacinetto e di alcuni collettori, normali i calcici
Ptosi del rene dx, il polo inferiore raggiunge l'ala ilica
Normale opacizzazione degli ureteri che hanno calibro, profili e decorso normali.
Non lesioni della vescica.
Calcificazioni vascolari.


Questo è l'esito della TAC addome completo con e senza contrasto di un anno fa:
Calcolo 1 cm gruppo caliceale medio -inferiore di dx
A sx calcolo di 7 mm nel gruppo inferiore con vicino altro calcolo di 1mm
Bilateralmente alcune cisti semplici max 1cm
Scarsamente dilatate le cavità caliceali e i collettori, nettamente dilatate le pelvi bilateralmente in rapporto a patologia del giunto
bilateralmente ureteri non dilatati.
Fegato ingrandito ma indenne da lesioni
Minima dilatazione delle vie biliari intraepatiche di sx.
Coledoco liev dilatato in rapporto a colecistectomia.
Calcificazione 4mm surrene sx

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
per cortesia, ci confermi di avere 28 anni ed avere una sorella di 62 anni (?). Temiamo che lei ci stia scrivendo da un account errato.
Le ringraziamo,delle sue minuziose descrizioni, ma questo poco aggiunge all'interpretazione del caso, che è ovviamente quello,di una sindrome del giunto pielo-ureterale bilaterale, complicata da piccoli calcoli, che a quanto ci dice è stata risolta a destra con un intervento laparoscopico. Gli esami diagnostici non potevano far presagire l'esito istologico, che comunque le,confermiamo ci pare poco coerente e quindi meritevole di una valutazione suppletiva. Per il resto, valgono le considerazioni di cui al nostro precedente contributo.

Saluti
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Utente
Utente
Salve, se l'esito fosse confermato quali a conseguenze può portare? Non capisco se l'eventuale neoplasia sia stata completamente rimossa con l'intervento o meno e se sia presente anche a sinistra. Inoltre volevo chiedere se è normale in questi casi non prescrivere farmaci ma solo visite ed esami di controllo a distanza di 4 mesi e se, come ha detto il medico che ha fatto la diagnosi, c'è poco da preoccuparsi.

Grazie per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
lei non ha risposto alla nostra domanda sulla correttezza dell'account dal quale ci sta scrivendo. Abbia pazienza, ma per noi sono dettagli molto importanti.
Il referto dell'esame istologico dovrebbe certamente descrivere dettagliatamente se questo "focolaio" di cellule alterate sia totalmente compreso nel pezzo asportato, ovvero se i cosiddetti "margini di resezione" siano liberi. Se questo non viene descritto, sussistono ulteriori dubbi sulla qualità di questo esame istologico. Ricordiamo che i preparati microscopici (vetrini) vengono conservati negli archivi dell'ospedale, sono formalmente di proprietà del paziente, che ne può fare richiesta per sottoporli ad un ulteriore giudizio specialistico. Ovviamente non disponiamo di alcun elemento ragionevole per pensare che la stessa situazione si presenti anche dal lato non operato, non esistono d'altronde indagini diagnostiche tanto raffinate da poterlo far neanche lontanamente sospettare. In una situazione simile, una volta stabilizzata la fase post-operatoria, non vi è la,generica necessità di ulteriori cure farmacologiche, a meno di necessità particolari alle quali lei non fa cenno.

Saluti
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Utente
Utente
Salve. l'account è mio ed è riferito a mia madre ma volevo evitare che lei venisse a saperlo cercando in internet e per questo mi scuso. Sulla lettera riferita all'esame istologico non c'erano ulteriori dettagli. Dopo i vari esami fatti nell'anno precedente i medici hanno sempre sostenuto che la stenosi ci fosse dalla fin nascita, una malformazione, e non hanno mai fatto cenno a possibili neoplasie o altre complicazioni. Rimango un po' stupito dal fatto che secondo il medico non ci si debba preoccupare di una neoplasia.
Per il resto lo stato di salute è buono.


Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
che si tratti di una stenosi congenita pare evidente da molti fattori (ad esempio la bilateralità), questo contribuisce ad avere qualche legittimo dubbio sulla correttezza dell'esame istologico. Ma anche se la diagnosi venisse confermata, non vi sarebbe altro da fare se non considerarlo un reperto occasionale. L'unica precauzione particolare (oltre ai consueti controlli ecografici) potrebbe eventualmente essere l'esecuzione periodica di un esame citologico delle urine. Se la signora fuma, sarebbe un'ottima occasione per smettere.

Saluti
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Utente
Utente
Intanto la ringrazio di cuore del tempo che mi ha dedicato. In questi casi l'errore nella valutazione istologica è frequente oppure si tratta di un evento raro? Inoltre vorrei sapere se con questo tipo di neoplasia le possibilità di peggioramento della situazione siano alte oppure no e se questa situazione possa influire negativamente sulla speranza di vita.

PS: sulla ricetta dell'esame dell urine c'è scritto: Microfocolaio di N uroteliale a basso grado
sulla ricetta della urografia: esiti di PUP dx ULB x s. giunto

Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
ad onor del vero i dubbi relativi agli esami istologici sono molto rari, almeno nella nostra esperienza diretta, ma quando l'incongruenza è evidente, allo stupore forse è il caso di far subentrare il desiderio di chiarire meglio. Due pareri sono sostanzialmente meglio di uno. Ancora una volta, le ripetiamo che se codesta sospetta "neoformazione intra-uroteliale" si confermasse essere stata completamente asportata poiché interamente compresa nel pezzo operatorio (come d'altronde parrebbe verosimile), non potrebbe minimamente influire nè sulla stabilizzazione della situazione locale, nè tantomeno sulla speranza generica di vita.

Saluti