Massaggi prostatici
Gentile dottore,
mi e' stata diagnosticata una prostatite batterica cronica dovuta a chlamydia, trichomonas e micoplasma.
In seguito ad un'anlisi microbiologica sul secreto prostatico, e valutate le resistenze ( nel caso dei micoplasmi), mi e' stato suggerito di seguire una terapia antibiotica di un mese: lomofloxacina e azitromicina. In aggiunta ornidazolo per dieci giorni, ketoprofene e cicli di massaggi prostatici per ridurre le diffuse calcificazioni( di ridotte dimensioni).
Poiche' tali massaggi si sono rilevati molto dolorosi gradirei un'opinione sui possibili rischi e l'utilita' di tali trattamenti. In particolare, avendo gia' riscontrato difficolta' erettili, vorrei sapere se massaggi prostatici molto vigorosi possano provocare danni ai nervi che decorrono lateralmente alla prostata.
Grazie per la gentile consulenza.
mi e' stata diagnosticata una prostatite batterica cronica dovuta a chlamydia, trichomonas e micoplasma.
In seguito ad un'anlisi microbiologica sul secreto prostatico, e valutate le resistenze ( nel caso dei micoplasmi), mi e' stato suggerito di seguire una terapia antibiotica di un mese: lomofloxacina e azitromicina. In aggiunta ornidazolo per dieci giorni, ketoprofene e cicli di massaggi prostatici per ridurre le diffuse calcificazioni( di ridotte dimensioni).
Poiche' tali massaggi si sono rilevati molto dolorosi gradirei un'opinione sui possibili rischi e l'utilita' di tali trattamenti. In particolare, avendo gia' riscontrato difficolta' erettili, vorrei sapere se massaggi prostatici molto vigorosi possano provocare danni ai nervi che decorrono lateralmente alla prostata.
Grazie per la gentile consulenza.
Caro Utente,i massaggi prostatici,in alcun modo,possono danneggiare i nervi erigentes e del plesso periprostatico.Quanto alla utilità degli stessi,le opinioni sono controverse.Personalmente non condivido tale pratica,ritenendo che un organo infiammato non vada sollecitato.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Utente
Gentile dottor Izzo,
Grazie per la risposta tempestiva. Chiarito che non vi siano possibili danni ai nervi che decorrono nella zona, vi sono altri fattori di rischio legati a tale pratica? E esistono alternative per ridurre la presenza di calcificazioni?
Grazie ancora per l'aiuto.
Grazie per la risposta tempestiva. Chiarito che non vi siano possibili danni ai nervi che decorrono nella zona, vi sono altri fattori di rischio legati a tale pratica? E esistono alternative per ridurre la presenza di calcificazioni?
Grazie ancora per l'aiuto.
...non si riducono le calcificazioni,bensi' le cause che le generano,cioe' le infiammazioni favorite dall'edema congestizio.Cordialita'
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.3k visite dal 01/07/2014.
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