Circa 1anno fa

Salve
mi presento: ho 33 anni, godo di buona salute, non consumo abitualmente alcoolici, fumo circa 5 sigarette al giorno.
Svolgo regolare attività fisica, circa 45/60 min di corsa al giorno.
Detto questo introduco il mio problema.
Circa 1anno fa, e precedentemente 2anni fa, ho sofferto di prostatite, con i sintomi che ne derivano: quindi difficoltà nella minzione, getto debole, irregolare e interrotto, sintomi accompaganti dalla sensazione di non svuotamento totale della vescica e senso di pesantezza e dolore al basso ventre.
lo specialista ha diagnosticato "Sindrome infiammatoria prostatica"; riscontrando con esame obiettivo una "prostata mediamente ingrandita, liscia molle-parenchimatosa a limiti netti".
In conseguenza di ciò mi ha prescritto una cura farmacologica a base di
-Proxana plus per 60gg (1 al dì x 60gg)
-Pr/Ciproxin RM 1000 cpr (1 al dì x 14gg)
oltre a consigliarmi una dieta equilibrata, di ridurre i caffè e tutte quelle sostanze più o meno irritanti che possono influire sull'infiammazione prostatica.
In effetti ho avuto miglioramenti e i sintomi principali sono scomparsi; specie il senso di pesantezza e la difficoltà nella minzione.
tutto questo in condizioni normali, diciamo così.
Ci sono però delle cose che non mi convincono e che vorrei capire.
In particolare:
1. nonostante i sintomi principali siano spariti continua a persistere la presenza di perdite di urina in seguito alla minzione.
Mi spiego meglio: la minzione è tornata diciamo normale (anche se il flusso non è mai più tornato ad essere forte come una volta), ma la cosa strana è che dopo aver finito, si presentano sempre delle perdite di gocce di urina che risultano molto fastidiose e imbarazzanti.
2. dopo l'attività sessuale, la minzione è spesso molto difficoltosa e si ripresentano i sintomi della prostatite sopra descritti, con dolore vero e proprio.
3. da un po' di tempo soffro di eiaculazione precoce. faccio presente che ho un rapporto stabile e che ho un'attività sessuale normale, cioè senza troppe differenze o squilibri tra periodi di astinenza o periodi di attività più intensi. Ciònonostante, a volte raggiungo l'orgasmo e l'eiaculazione praticamente immediatamente dopo la penetrazione.
Non so se questo sia collegato alla prostata, anche per questo scrivo qui.
4. una cosa ovviamente che consegue al precedente problema è che la stimolazione dura poco e che, praticamente, non produco liquido preseminale, lo sperma risulta molto denso e di conseguenza l'eiaculazione risulta debole e lenta.
5. a prescindere dalle condizioni precedentemente descritte, inoltre mi sembra che la produzione di liquido pre-spermatico richieda una stimolazione fin troppo lunga.
Concludo qui.
Non sono sicuro che tutti questi da me descritti siano classificabili come sintomi di un'unico disturbo.
Aspetto delucidazioni in questo senso e spiegazioni in generale.
Vi ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
molti degli elementi che ci ha descritto con precisione potrebbero essere correlati ad una alterata conformazione del collo vescicale e del primo tratto dell'uretra, ovvero quello che attraversa la prostata. Questa alterazione anatomica congenita predispone anche abbastanza all'insorgenza di infiammazioni ed infezioni prostatiche e va sempre ricercata nei giovani con prostatiti e disturbi insistenti nell'urinare, anche se modesti. Le consigliamo pertanto di riprendere i contatti con un nostro Collega specialista in urologia, le valutazioni da eseguire sono radiologiche e/o endoscopiche a seconda dei casi.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Piana
grazie per la celere risposta.
Quindi lei crede che possa essere un problema congenito?
e nel caso fosse così, quale sarebbe la possibile soluzione?
inoltre, i problemi di eiaculazione precoce, e comunque debole possono essere quindi legati a un disturbo del genere?
Aggiungo un particolare, sul quale ho riflettuto da poco e che non so se possa essere influente, spero vivamente di no.
In passato, in età più giovane, durante le prime esperienze sessuali, ho spesso praticato la ritenzione dell'eiaculazione, applicata in maniera meccanica, premendo l'uretra alla base del pene in modo da impedire la fuoriuscita di sperma.
Questo tipo di pratica può avere portato a conseguenze del tipo già descritto? mi riferisco alle perdite post-minzione, alla eiaculazione debole e lenta...
la ringrazio nuovamente
cordiali saluti.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
ritardare eccessivamente l'eiaculazione, così come posticipare abitualmente lo stimolo ad urinare, sono pratiche che in tempi lunghi possono davvero portare a disturbi in ambito urinario e genitale. Non è detto che questo sia il caso suo comunque.
Per il resto, noi abbiamo formulato un'ipotesi in base ai suoi disturbi, ovviamente sta al suo urologo di riferimento decidere quali strade seguire per affinare la diagnosi e definire una eventuale terapia, se necessario.

Saluti
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