Trauma durante un rapporto

Circa due settimane fa, durante un rapporto, ho subito un colpo al pene con conseguente trauma. Al pronto soccorso il medico ha rilevato ecchimosi ed edema post traumatico, era evidente il livido e gonfiore del prepuzio. Non mi ha segnalato danni, ha prescritto una cura antibiotica e l'osservanza di riposo per almeno una decina di giorni.

Scomparso il gonfiore e riassorbito parzialmente il livido, inizialmente provavo dolore ed in seguito forte fastidio durante l'erezione.
Ho poi notato al tatto una sorta di indurimento in corrispondenza del punto dove ho percepito il trauma ed un'anomala erezione dalla base del glande.
La minzione inoltre non è stata agevole per diversi giorni, anche ora a volte preferisco mantenere una posizione seduta.

Due giorni fa l'urologo ha valutato un "ecchimosi terzo distale del dorso pene; presenza di aumento di consistenza dei tessuti", prescritto ecografia e utretrocistografiaretrogada e minzionale e la cura per 7 giorni con Artrosilene in supposte.
Ha descritto una fase di normale recupero e la necessità di accertamenti per scongiurare problemi.

La notte scorsa ho creduto di poter sostenere un rapporto, ma ad un normale movimento nella penetrazione ho avvertito come una piccola rottura e dolore con la conseguente interruzione del rapporto stesso.
Non ho nuovi lividi o gonfiore, però avverto di nuovo dolore.

Vorrei conoscere eventuali accorgimenti da tenere, che ho potuto trascurare, e notizie circa gli accertamenti: si fanno presso qualsiasi struttura? che tipo di esami sono?
Sono portato ad allarmarmi, vorrei essere consigliato su come affrontare il problema.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

dopo un trauma "coitale" che potrebbe aver determinato una lacerazione dei corpi cavernosi bisognerebbe seguire delle procedure terapeutiche abbastanza rigorose.
Non capisco il consiglio della uretrografia e della ecografia in fase così precoce
Eviti i rapporti sessuali e la masturbazione
cari saluti

Dott. Diego Pozza
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,
condivido il parere sostenuto dal collega Pozza; ancora accettabile l'indicazione per una valutazione ecografica, anche se discutibile , assolutamente da non fare l'uretrocistografia retrograda e minzionale perchè traumatica e soprattutto inutile in questa fase clinica.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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www.centrodemetra.com

Giovanni Beretta M.D.
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[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, riprendo il post in occasione di difficoltà che riscontro nuovamente nel venire a capo dell'inconveniente che mi si è proposto mesi fa.

Dopo il primo consulto urologico, durante il quale mi fu prescritta l'uretrocistografia, in ragione di protratti tempi di attesa ho avuto occasione di consultare un nuovo specialista.
Dalla cistografia non è emerso nulla, l'immagine è evidentemente troppo ampia per rilevare problemi all'uretra ed inoltre non sono riuscito a sostenere la fase minzionale.

Il nuovo urologo al tatto ha rilevato una formazione fibrotica ed ha iniziato a parlarmi di IPP.
Purtroppo durante il consulto è stato estremamente sintetico, mi ha prescritto un trattamento di ESWT al quale sarebbe seguita una terapia con laser, ultrasuoni e ionoforesi.

Ad oggi non dispongo di una diagnosi precisa nella quale mi viene chiarita l'entità del problema.
Ho fatto l'ESWT credendo di avere in quella circostanza un esame ecografico di riferimento per la rilevazione della placca.
Dovrei iniziare la terapia conseguente ma sono fortemente sfiduciato in ragione di una carenza d'informazione, l'esborso economico per il noleggio dell'apparecchiatura e l'assenza di un esame ecografico.

A mia richiesta il medico ha citato un'eziologia non ben codificata e una terapia molto empirica, del cui risultato non v'è certezza, tantomeno alternative.

Sono intenzionato a fare un ecocolor doppler dinamico, ma non ho le idee chiare su come proseguire.
Inoltre vorrei conoscere centri ospedalieri e non cui posso rivolgermi per quest'esame e sua conseguente valutazione.

Grazie ancora, saluti.

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

dopo un trauma albugineo-cavernoso con reazione fibrotica il trattamento con ESWL, a mio modesto parere, non ha significato. Anche le altre, varie terapie che possono essere proposte non hanno validazioni ufficiali di efficacia.
Si faccia seguire da uno specialista che, valuti la sua situazione, decida con lei quando sia opportuno fare una valutazione ecodoppler dinamica e possa seguirla nel tempo per verificare l'evoluzione del processo fibroso che , quasi inevitabilmente, segue ad un trauma distorsivo
Cari saluti