Uro tac con mdc e creatinina alta

Buongiorno,
mia madre, 85 anni con creatinina 1,40 peso 63 kg altezza 1.60 dovrebbe eseguire una uro tac con mdc. molti centri ospedalieri e privati hanno rifiutato di eseguire l'esame. vorrei avere un suo parere sul rischio di tale esame ed eventualmente quale esame alternativo effettuare.
le indico di seguito il referto di una precedente tac senza mdc: si segnala dilatazione della pelvi renale sn che presenta nel sua porzione extrarenale pareti ispessite e lievemente iperdense. non dilatato l'uretere sottogiuntale. Non evidenza di calcoli lungo il decorso dell'uretere omolaterale. nulla da segnalare a livello dell'uretere dx. no versamento addominale. non dilatato albero biliare. piccola concreazione litiasica del lume colicistico. pancreas milza e surreni nei limiti della norma. si consiglia uro tac con mdc non appena le condizioni lo consentiranno.

e di ecografia addome: reni normali per dimensioni ed ecostruttura in presenza di dilatazione calico pielica sn con uretere prossimale dilatatao fino ad 11 mm.

Ringrazio e cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
L'indicazione ad eseguire accertamenti approfonditi in età molto avanzata deve essere sempre posta con molto buon senso, soprattutto pensando alle reali possibilità di risoluzione operativa di qualsiasi probelma fosse evidenziato o confermato dagli accertamenti medesimi. Questo dipende da una serie di fattori, primi fra tutti la presenza di disturbi evidenti (es. dolore, sanguinamento), la reale età "biologica" che talora si discosta da quella anagrafica e la concomitante presenza di altre malattie più o meno gravi. Lei non ci riferisce nulla a riguardo. La alterazione della creatinina è molto modesta, specie considerando l'età, ma possiamo comunque giustificare un atteggiamento prudenziale da parte del radiologo. In assenza di sintomi importanti, forse un controllo ecografico nel tempo potrebbe anche costituire un'opzione valida. Molto dipende ovviamente dal punto di vista del vostro urologo di riferimento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, la ringrazio molto per la sua risposta. mia madre gode di buona salute è autonoma, non ha altre patologie gravi, non è diabetica, non soffre di cuore, soffre di dislipidemia e di ipertensione, tenuta sotto controllo tramite i farmaci.
In questa ultima settimana ha trovato tracce di urina nel sangue e il risultato della urinocoltura ha evidenziato l'escherichia coli >1.000.000 che sta curando da due giorni assumendo levofloxacina 500mg una volta al dì.(la dose è corretta? oppure troppo bassa? perchè non abbiamo visto miglioramenti) insieme a betotal sempre una volta al dì e fermenti lattici e abbondante acqua. le sue urine sono leggermente rosate e accusa un po' di stanchezza, nessun altro dolore. Siamo un po' preoccupati dalla comparsa di questo sangue, può essere sintomo di qualche patologia grave?

L'esame citologico effettuato a maggio ha riportato esito negativo per cellule atipiche.

Le indico di seguito i valori delle sue ultime analisi fatte una settimana fa:
glicemia 91, uricemia 5,6; transaminasi got 15, gpt 12; azotemia 25; creatinina 1,4; sodio 141; potassio 5,1; calcio 9,6; sideremia 56; cpk 37; globuli bianchi 7190; rossi 4.360.000 emoglobina 12,80; ematocrito 39,20; mcv 89,90; mch 29,40; mchc 32,70; rdw16,00; granulociti neutrofili 49,1; esosinofili 1,9; basofili 0,9; monociti 6,7;Linfociti 41,3; piastrine 218.000, mpv 7,09.

Ripeteremo senz'alto una ecografia, l'ultima risale ad aprile. La ringrazio ancora molto e le porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Se la precedente ecografia risale ad Aprile, prima di pensare ad una TAC (con i limiti di cui si è discusso), diremmo sia indispensabile ripeterla.
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Utente
Utente
Grazie ancora per la sua risposta. Faremo una nuova eco e le farò sapere. Cordialità
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Utente
Utente
buonasera, la disturbo di nuovo per chiedere un suo parere. siamo riusciti a fare la tac con mdc e questo è il referto:
a sinistra si apprezza idro-ureteronefrosi di grado medio estendentesi fino al III prossimale dell'uretere in presenza di evidente ispessimento eccentrico delle pareti della pelvi renale e concentrico di quelle dell'uretere prossimale. concomitano omolateralmente significativa riduzione dello spessore parenchimale ed evidente linfoadenopatia plurima sopracentimetrica parzialmente conglobata in sede para-aortica sinistra e, in misura minore, inter aorto cavale, su base secondaria. in fase post-contrasto precoce si osserva significativo enhancement del tessuto patologico suindicato associato a ridotto effetto enfrografico omolaterale. concomita sempre a sx in fase post contrasto tardiva ritardato effetto escretorio, prolungantesi anche dopo 12 m' dalla somministrazione e.v. di mdc. nulla di sifnificativo da segnalare a carico del rene dx. in sede vescicale si osserva altresì moderato ispessimento parietale a carattere diffuso. il quadro generale depone in prima ipotesi per eteroplasia uroteliale alta con associato interessamento linfonodalico loco regionale, per la quale si rimanda a videat urologico e conferma istologica mirata. si segnalano: verosimile angioma sopracentrimetrico a livelo splenico - 16 mm circa- eventualemtne da confermare su base ecografica mirata; diverticolo calcifico sopracentimetrico del colon destro. nodulo polmonare calcifico subcentimetrico in sede basale destra.
Attendo un suo cortese parere. grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La rimandiamo alle prime righe della nostra prima risposta del 22/9, che esprime in sintesi tutto quanto vi sia da meditare su questo caso e la sua possibile risoluzione. A fronte di segni e sintomi assenti od irrilevanti, abbiamo a che fare con una malattia tumorale avanzata, per la quale un intervento operativo avrebbe un significato unicamente palliativo. Stante il fatto che in età avanzata buona parte dei tumori ha un'evoluzione molto più torpida che nel giovane, nessuno è in grado di affermare con certezza se operare oggi possa o meno influire sull'aspettativa di vita, considerando in particolare gli effetti indotti dall'ospedalizzazione, l'anestesia, l'allettamento, eccetera. Il discorso si sposta quindi dalla medicina, alla morale, alla filosofia, con infinite variabili che dipendono dal paziente, dai suoi congiunti, dai medici direttamente coinvolti. Noi a distanza non abbiamo modo di contribuire oltre.