Minzione urgente sotto stress

Salve a tutti,

sono una ragazza di 31 anni, da 7 soffro di minzione urgente: ho lo stimolo molto forte, anche se poi quando riesco ad andare al bagno, la quantità corrisponde ad alcune gocce.
Questo avviene durante situazioni stressanti e apparentemente non ( lavoro o a cena con gli amici) ; ma se sono a casa mia, o se sono sola in un luogo chiuso o senza altre persone questo non capita.

Questo problema ha condizionato la mia vita: devo studiare i percorsi e le situazioni per essere certa di trovare dei servizi.
La sensazione di minzione urgente, mi fa scaturire attacchi di ansia poichè penso di non poter gestire il mio corpo e questo non fa che aumentare il bisogno di andare al bagno.
Nel mio lavoro sono spesso in riunione e il problema di sentirmi 'costretta' in una stanza e non potermi alzare liberamente, aumenta questo problema.

Ho assunto per circa 4/5 anni il cipralex poichè avevo iniziato a soffrire di forti attacchi di panico. Sicuramente il farmaco può avermi aiutato per alcuni aspetti ma non ha attenuato il problema della minzione sotto stress (ho smesso a giugno 2015).

Circa 2 mesi fa sono stata da un urologo che mi ha detto che è tutto a posto, ma per farmi essere più serena (avendo da poco cambiato lavoro) mi ha prescritto l'Ossibutinina cloridrato; che ho assunto per circa 2 settimane, senza avere miglioramenti se non controindicazioni, quindi ho smesso.

So che la mia è una questione ansiosa, ma mi sta davvero condizionando la vita soprattutto quella lavorativa, sono una professionista in carriera, ma sempre più spesso mi capita di smettere di ascoltare i colleghi per concentrarmi a trattenere e non andare in panico, ma questo si riflette nelle mie performance.

A breve riprenderò con la psicoterapia, ma vorrei poter assumere qualcosa che mi placchi questa sensazione per poi poterci lavorare più serenamente.

Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il condizionamento emotivo della percezione dello stimolo minzionale nella donna è talmente comune da essere addirittura proverbiale. Se però questo arriva a condizionare la qualità di vita, forse è opportuno non fermarsi alle apparenze, ma cercare - almeno una volta - di dare una valutazione più approfondita, che vada oltre la prescrizione empirica di un farmaco. A nostro parere, lei dovrebbe sottoporsi quantomeno ad una valutazione delle basse vie urinarie sia anatomica (ecografia) che funzionale (indagine urodinamica). In asenza di questi dati certi si possono solo formulare delle vaghe ipotesi e continuare a bollare la situazione come una semplice "questione ansiosa".

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it