In menopausa ho avuto problemi di cistite

Buonasera, da quando sono entrata in menopausa ho avuto problemi di cistite. A gennaio 2016, ad aprile 2017 e a giugno 2017.
Tutte curate con monuril. Ad aprile ho aggiunto anche il cystoman protection per 20 gg e poi per altri 20 gg il GSE CISTYSIS (semi di pompelmo). Pur avendo una protezione "naturale" non è stato sufficiente perchè la cistite mi è ritornata dopo 55 gg. Ho ripreso il monuril e dopo circa 1 ora ho incominciato a stare meglio. I bruciori intensi sui genitali esterni e in vagina con la pesantezza a basso ventre erano diminuiti. Erano così intensi che essendo la parte tutta un bruciore non avvertivo il bruciore quando avevo la minzione. Dopo la prima bustina (terapia incompleta) ho voluto fare urinocultura il giorno dopo ossia dopo 17 ore che l'avevo assunta e la carica batterica era 1000 unità di enterococchi. Sembrava che stessi meglio ho preso la seconda bustina di monuril, ma il giorno dopo il sintomi della minzione (dopo 72 ore dalla prima bustina di monuril) sono ridiventati ravvicinati, ma senza bruciore. Il medico mi ha dato il ciproxin 500 per 5 gg.
Sto assumendo anche fermenti locali floraplus e fermenti in compresse il lenicand che mi ha tutelato dalla candida per diverso tempo.
(Nel periodo della perimenopausa mi era comparsa la candida debellata con antinfunginei per 3 mesi e poi con farmaci naturali kolorex, fermenti locali lenicand) So che la cistite per carenza di ormoni è frequente in menopausa, ma allora sono destinata tutta la vita a combattere questo problema? Tante donne sono in menopausa e sono tanto tranquille...
Ho letto che l'infezione in vescica oltre che transitare dall'esterno può passare da un organo all'altro. Questa fase si chiama transfer.
Spesso mi capitano attacchi di colite allora non ne esco più. Ora che ho preso l'antibiotico mi è comparsa la diarrea. Sto prendendo fermenti lattici, mi lavo ogni volta che vado in bagno, ma se la diarrea è un vettore di infezione allora ora pur prendendo l'antibiotico non sono coperta. Potrei reinfettarmi.
Faccio presente che ho al rene destro una "piccola formazione solita con margini netti e regolari delle dimensioni di 5 mm, di aspetto simil-angiomiolipomatoso (da 3 anni).
Potrebbe essere una delle cause di queste infezioni? Ho sempre sangue nelle urine visibile sono al microscopio. Mi dicono che gli angiomiolipomi portano il sangue nelle urine. A volte ho anche poca renella.
Stranamente pur non avendo terminato la cura del monuril dopo la prima bustina l'urinocultura era negativa quindi vuol dire che il farmaco faceva effetto. Come mai pur avendo preso la seconda bustina di monuril e avendo quindi completato la cura i sintomi il giorno dopo si sono ripresentati in forma diversa ossia senza bruciore nè durante la minzione nè ai genitali esterni, ma avendo solo frequenza ad urinare spesso?
Gradirei una vostra opinione e se possibile sapere se naturalmente ci sono cure preventive(no mirtillo, uva ursina-già provati senza grande effetto). Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Nella sua situazione vi sono un anello debole ed uno debolissimo. Il primo è l'assetto ormonale post-menopausale e la predisposizione costituzionale a soffrire di questi problemi. Il secondo (ben più significativo) è una funzione intestinale non buona, cui sicuramente si associa una alterazione della flora batterica residente. L'Enterococco, come il comunissimo E. Coli, sono batteri di inequvocabile origine intestinale, la vie urinarie sono spesso solo la vittima innocente del loro dilagare, sia per via retrograda che per passaggio diretto. Ora, se le fisiologiche difese dei tessuti genito-urinari sono indebolite per cause ormonali o costituzionali, allora i fenomeni infettivi rischiano di ripetersi nel tempo. Quasi sempre la strategia migliore è quella di focalizzare maggiori attenzioni al versante intestinale, se del caso anche con valutazione specialisticha gastro-enterologica e nutrizionale. Ad esempio le intolleranze alimentari sono subdole e molto frequenti. Parallelamente, bisognerebbe adottare la massima parsimonia nella prescriziine ed assunzione di antibiotici, poichè questi possono innescare un pericoloso circolo vizioso, andando ad influire sulla flora batterica intestinale già vacillante. È una situazione complessa in cui non vi sono farmaci nè tantomeno integratori in grado di fare singolarmente la differenza. Si tratta piuttosto di accordare fra loro una serie di provvedimenti che coralmente possano portare ad un risultato apprezzabile. È necessario che sia l'urologo a tenere le fila del discorso, nel quale devono però spesso collaborare anche altri specialisti. Della parte intestinale ed alimentare già abbiamo detto. Il ginecologo deve a sua volta valutare se lei meriti un supporto ormonale sostitutivo che mantenga il trofismo genitale ed urinario per contiguità. Di contorno, la prescrizione di integratori sulla quale si scatenano in genere la fantasia degli specialisti e gli incassi dei farmacisti ... Qui è difficile dare dei consigli ragionevoli, l'approccio è unicamente empirico. In conclusione, l'indicazione ad assumere molti liquidi, in particolare acqua in quantità non inferiore a litro e mezzo al giorno resta universalmente utile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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