Prostatite

Buongiorno, vi espongo il mio problema.

Circa 5 mesi fa mi sono rivolto a un vostro collega urologo in seguito alla comparsa di sintomi urinari quali urgenza alla minzione anche per poca urina, getto di urina indebolito, sensazione di non aver finito, fastidio basso ventre e perineale e così via.

Dopo la visita l’urologo mi prescrive un ciclo con Bassado 100 mg per 10 giorni, Topster per 10 giorni e Profluss per 1 mese.
Dopo un mese i disturbi sono migliorati lievemente così mi prescrive 10 giorni con levoxacin, 10 giorni Topster e un altro mese di Profluss.
Dopo questa terapia i disturbi sembravano essere spariti per poi ripresentarsi circa un mese dopo ma stavolta a carattere intermittente.
Allora ricontattando l’urologo decide di aggiungere all’urinocoltura, all’esame delle urine e alla ecografia dell’addome che avevo fatto a novembre, una spermiocoltura che ha evidenziato una infezione da Enterococcus faecalis, decidendo così di intraprendere una terapia antibiotica mirata questa volta in base all’antibiogramma.
Tra gli antibiotici riportati nel referto l’urologo sceglie di prescrivermi per 3 settimane 3 volte al giorno l’Augmentin (amoxicillina+ acido clavulanico).
Dopo più di due settimane dall’inizio del trattamento non noto miglioramenti quindi contatto l’urologo che dicendogli questo si arrende e mi dice di non sapere più cosa fare e di cercare un altro urologo facendomi perdere solo tempo.
Ora sono in attesa che finisca la quarantena per il corona virus per rivolgermi ad un altro specialista più competente che sappia risolvermi il problema.
Dati i sintomi che ho da molto tempo almeno su una cosa siamo sicuri, ovvero che i miei disturbi siano dovuti a questa infezione.
Escludendo data la mia età patologie più complicate.

Nel frattempo vorrei sapere il vostro parere su questa situazione ed eventualmente cosa fare per far in modo che le cose non peggiorino prima di poter parlare con un altro specialista.
Attualmente non sto più assumendo l’Augmentin vista l’assenza di miglioranti e dietro consiglio di un altro medico che ho contattato telefonicamente.
Per concludere aggiungo che i miei sintomi sono rimasti pressoché invariati da qualche mese e includono come già detto all’inizio: stimolo ad urinare per poca urina, fastidio al basso ventre e perineale, getto di urina debole probabilmente dovuto allo scarso volume presente in vescica e sensazione di non aver finito più ogni tanto brividi e malessere generale.

Vi riporto per concludere il risultato dell’antibiogramma per darvi una indicazione più precisa.

Ampicillina<=2 / sensibile
Amoxicillina/ acido clavulanico<=2 sensibile
Ampicillina/ sulbactam<= 2/ sensibile
Imipenem <= 1/ sensibile
Alto livello di resistenza alla gent.
Pos/+ Chinupristina/Dalfopristina/ Resistente
Linezolid 2/ sensibile
Teicoplanina<= 0, 5/ sensi
Vancomicina 2/ sensibile
Tigeciclina<= 0, 12/ sensibile
Grazie e buona giornata
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Se gli antibiotici non modificano in alcun modo i sintomi vuol dire che l'irritazione prostatica non ha una caisa infettiva, d'altronde è così in una ampia maggioranza di csi. La vera prostatite infettiva si manifesta con febbre elevata e disturbi urinari importanti, diremmo un quadro inequivocabile anche se abbastanza raro. Almeno il 30% deille richieste che ci vengono inoltrate vertono su queste forme di prostatite giovanile. Pertanto lei avrà già certamente letto come noi si sia assolutamente contari alla terapia antibiotica empirica e pure riponiamo scarsa fiduci nelle spermiocolture, che come nel suo caso sono falsamente positive per contaminazione di batteri intestinali opportunisti che colonizzano la pelle dell'area ano-genitale. Ripetuti lunghi cicli di antibiotici sono addirittura controproducenti, poiché possono indurre pericolose resistenze batteriche ed alterare la preziosa flora batterica intestinale. Non esiste oggi una terapia specifica in grado di essere certamente efficace. Ogni specialista si regola quindi in base alle proprie abitudini e preferenze, le più comuni combinazioni comprendono appunto anti-infiammatori, l’immancabile cortisonico per via rettale, integratori alimentari dall’efficacia tanto variabile quanto imprevedibile. Noi insistiamo sempre nel dire che più della terapia farmacologica possono influire le attenzioni allo stile di vita, che deve essere indirizzato ad una generale e stretta regolarità sotto tutti i punti di vista (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Buongiorno dottore e grazie per la tempestiva risposta. In seguito a quanto da lei detto volevo sapere se ci fossero esami più attendibile per verificare la presenza effettiva di una infezione.
Qualche tempo fa sentii parlare di un test chiamato di Stamey ma l’urologo da cui ero in cura si è rifiutato di eseguirlo dicendomi che non necessario e in disuso. Invece per quanto riguarda i sintomi vorrei capire se prima o poi scompariranno oppure dovrò conviverci a vita.
Già negli ultimi mese ho modificato le mie abitudini come consigliatomi dal collega in cura senza trarne particolari benefici. L’urologo era scettico nel credere che fosse un falso positivo visti i miei sintomi e quindi deciso a continuare le terapie antibiotiche fino alla scomparsa del batterio nel liquido seminale( sempre che ci fosse). L’unica abitudine che non riesco a cambiare è quella del bere più acqua che come conseguenza mi provoca una produzione scarsa di urina al giorno, molto probabilmente le vera causa di questo problema. Infine vorrei sapere la sua sul risentire eventualmente in diretta un altro specialista oppure se è sufficiente avere pazienza e aspettare.
Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Il test di Stamey sembrava promettente ... 40 anni fa ... ma in effetti non ha mai cambiato di molto la gestione di questi casi. L'andamento tipico della prostatite cronica è oscillante, con fasi di disturbo intervallate a periodi di benessere anche di molti anni. A bere acqua si impara, come tutte le altre cose della vita. Sarebbe sempre avere un urologo di riferimento con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Ok dottore ho capito, la ringrazio per la disponibilità.
Saluti
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Buongiorno dottore. Vorrei cercare di descriverle un sintomo fastidio che avevo dimenticato. Praticamente quando ho urina in vescica anche se poca lo stimolo di urinare aumenta molto se comprimo il perineo mettendomi seduto. Secondo lei questo è riconducibile sempre alla congestione prostatica o potrebbe trattarsi di altro?
Saluti
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Aggiungo in oltre che la qualità del flusso di urina è sempre diversa ( a volte debole a volte forte)
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Sono tutte manifestazioni che è possibile ricondurre alla congestione prostatica.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Dottore la ringrazio della risposta.
C’è un ultima cosa che vorrei sapere.
Alle volte capita che la minzione sia di tipo intermittente, ovvero dopo aver finito in realtà ho ancora la necessità di farne uscire ancora, non so se mi sono fatto capire. Questa cosa è sempre dovuta alla prostata o meno?
Grazie
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Ci tengo a precisare che la vescica la svuoto sempre tutta
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Questo è veramente il sintomo più frequente e comune a tutti i probelmi prostatici.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Buongiorno dottore e grazie di nuovo per la risposta chiara. La disturbo ulteriormente per un ultimo dubbio. Ho sentito parlare in rete di una patologia chiamata sclerosi del collo vescicale e mi interessava capire se i sintomi della prostatite sono sovrapponibili a questa patologia oppure dato che ormai sono passati 5 mesi dall’inizio dei disturbi si possa escludere tale patologia che da quanto capito peggiorerebbe col passare del tempo e non con carattere altalenante come nel mio caso.
Grazie e buona giornata
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Considerando anche i molti sintomi irritativi come la sensazione dopo la minzione di avere delle goccioline di urina da espellere che fa impazzire
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
In effetti si tratta di una delle più comuni diagnosi differenziali da porre, questo è compito dello specialista attento e sensibile, in base ai sintomi, alla loro evoluzione ed ai risultati degli accertamenti eseguiti.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Ok ma quello che vorrei capire e se ci siano dei segni particolari che contraddistinguano le 2 patologie altrimenti eseguirò gli accertamenti come da lei consigliatomi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Le differenze sono modeste e soggettivamente non percepibili, proprio per questo devono essere valutate attentamente dallo specialista.
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Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Io comunque sono molto scettico a credere che i miei disturbi non siano dovuti alla presenza dell’enterococco nello sperma... non è possibile che dopo 5 mesi di antinfiammatori e di accorgimenti sullo stile di vita io ancora abbia problemi. Non capisco la scetticità di voi urologi nel credere a un infezione... dal mio punto di vista siete così fissati coi falsi positivi dal non vedere nient’altro che falsi positivi...
Vorrà dire che cercherò uno specialista che analizzi seriamente il mio caso e mi faccia uscire da sta maledetta situazione una volta per tutte.
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