Complicazioni post turp

Gentilissimo Dottore,
ho 52 anni, dopo i dovuti accertamenti, il 05.12.08 mi sono sottoposto alla Resezione transuretrale della prostata (TURP) con degenza postoperatoria di 3 giorni con catetere (terapia prescritta: Xeraflox 600 mg per 5gg). Il giorno successivo alla dimissione (09.12.08) ho avuto un episodio di ritenzione totale dovuta a coaguli con ricorso urgente in ospedale (lo stesso dell’intervento) dove mi hanno dovuto introdurre nuovamente il catetere che ho tenuto per 3 giorni (terapia prescritta: Deflon 6 mg per 10gg a scalare + Xatral 10 per 6gg). Purtroppo, in data 07.01.09, a distanza di un mese dall’intervento, dopo un susseguirsi di episodi di ematuria macroscopica totale (così come recita il referto medico) a seguito di una nuova ritenzione totale dovuta a ostruzione da coaguli, sono stato ricoverato d’urgenza (sempre nello stesso ospedale) per un nuovo intervento di Revisione endoscopica dell’emostasi, con altri 3 giorni di degenza e catetere (terapia prescritta: Levoxacin 250 mg per 5 gg). Per tutto il mese successivo alla dimissione (11.01.09) è stato un continuo alternarsi di urine limpide per una settimana e presenza di sangue per un’altra, fino a quando, dopo aver effettuato un altro ciclo di Keraflox, con l’inizio di marzo sono definitivamente diventate limpide, senza vedere più alcuna traccia di sangue. Infatti alla visita di controllo, effettuata il 16.03.09 è risultato tutto nella norma, dalla flussometria al regolare svuotamento della vescica. Ora sono nuovamente preoccupato, poiché da circa 12 gg si è verificato un altro problema. Ho notato che il getto della minzione si è assottigliato rispetto a quello dei giorni precedenti. Il getto si presenta irregolare a volte addirittura doppio e comunque non omogeneo, diramandosi anche a spruzzo. Ho notato inoltre che durante la minzione, c’è un rigonfiamento del pene dovuto alla pressione dell’urina, con conseguente indurimento di tutta la zona inferiore e per tutta la sua lunghezza, avendo la sensazione che l’orifizio dell’uretra non riesca ad accudere la pressione interna ostruendone il flusso. Lo svuotamento non è comunque mai difficoltoso, anche se ho tendenza a contrarre la muscolatura addominale per vedere il getto più consistente, dovendo compiere in ultimo, quando il getto si fa più debole (diciamo a caduta), una sorta di manovra meccanica fecendo pressione sul pene per far fuoriuscire l’urina presente nell’uretra (pena il conseguente sgocciolamento nello slip quando mi sembra di aver finito del tutto). Tengo a precisare che non ho assolutamente nessun disturbo, sia a livello di bruciori che di dolore. Ritengo comunque di avere una scarsa autonomia, andando in bagno a distanza di 1 ora e mezza massimo 2, e che la voglia di urinare nasce spesso in maniera non progressiva ma impellente, costringendomi ad alzarmi una volta anche durante la notte. Malgrado mi sia rivolto ad un Professore del quale ho la massima fiducia, visto la sua rinomata professionalità, ora ho paura, visto i trascorsi, che sono stati per me una sorta di odissea e di incubo, di sapere cos’altro possa essermi successo. Penso che tra poco non potrò fare a meno esporle il mio nuovo problema per non andare incontro a ulteriori complicazioni. Anche se Le devo confidare che malgardo tutte le rassicurazioni che mi erano state date prima dell’intervento, se avessi la possibilità di tornare indietro, piuttosto di passare quello che ho passato in questi 4 mesi, preferirei, malgrado i problemi , restare com’ero prima dell’intervento pur consapevole dei rischi a cui andavo incontro. Le sarei molto grato se mi potesse dare un suo autorevole parere su quanto Le ho descritto. RingraziandoLa anticipatamente Le porgo i più cordiali saluti.
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86 1
I problemi che ha avuto sono complicanze previste e possibili nell'intervento di TURP. Da quello che mi dice, probabilmente, allo stato attuale, potrebbe avere un restringimento infiammatorio a livello dell'uretra distale o del meato uretrale ,quindi senza alcun indugio, si faccia rivalutare, al fine di evitare uleriori problemi, dal chirurgo che la ha operata.

Cordiali Saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Mario De Siati, La ringrazio infinitamente per la rapidissima risposta che mi ha gentilmente dato.
Mi scusi se le rubo ancora un pò del suo tempo prezioso facendole un'altra domanda, naturalmente senza esclusione della rivalutazione da parte del chirurgo che mi ha operato. Nel caso si trattasse del problema da Lei ipotizzato, dovrò subire qualche altro intervento o si risolverebbe con una semplice terapia?
Ringraziandola ancora per la sua disponibilità, La saluto cordialmente.
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86 1
La stenosi del meato viene generalmente trattata con alcuni cicli di dialtazione del meato stesso e nei casi che non rispondono con una plastica chirurgica del meato uretrale. Generalmente la prima soluzione è sufficiente.

Cordiali saluti

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