Pielonefrite cronica con infezioni recidivanti delle vie urinarie e calcolosi di acido urico

Buongiorno, vorrei chiedere un vostro parere riguardo al mio problema.
Soffro da circa quattro anni di infezioni molto frequenti delle vie urinarie con i seguenti sintomi: fastidio e pesantezza nel fianco, nausea e malessere, coliche renali e ogni tanto febbre o aumento della temperatura corporea.
L'urinocoltura è quasi sempre positiva e faccio 4-6 cicli di antibiotico all'anno.
il fastidio è sempre stato nella parte sinistra, negli ultimi mesi anche la parte destra.

Mi è stato diagnosticato pielonefrite cronica con infezioni recidivanti delle vie urinarie e calcolosi di acido urico.
sono stata sottoposta 4 anni fa a tre ESWL e ad un intervento in uretroscopia per eliminazione di due calcoli renali (13mm e 8 mm rene sx).

L'urotac fatta qualche settimana evidenzia: rene sx presenta irregolarità del profilo corticale con incisure diffuse, corticalizzazione dei calici come in quadro pielonefrite cronica.
presente doppio distretto urinario, con ureteri che si congiungono nel tratto medio-lombare.
A monte della confluenza gli ureteri risultano modicamente ectasici, in particolare quello ad origine più caudale.
alcuni microaggregati ad elevata densità radiologica come per presenza di calcio si apprezzano in sede renale a sinistra, nell'anello parenchimale.
a destra il rene è di dimensioni nei limiti, mal ruotato con anteriorizzazione della pelvi.
microcalcificazioni intraparenchimali si apprezzano al III medio renale, sul labbro mediale.
piccole formazioni cistiche renali a destra, la maggiore con diametro di 1cm al III inferiore.
modesti segni di flogosi a carico della pelvi e del tratto iniziale degli ureteri a sinistra.
aspetto ipertrofico di alcune papille bilateralmente.
la vescica scarsamente distesa con sbocchi ureterali nei limiti.
Inoltre la recente ecografia evidenzia due calcoli renali (6 mm e 5 mm) dei calici medi di destra.
La cistografia retrograda effettuata esclude il reflusso vescico-ureterale.

Vorrei avere un vostro parere sulla mia situazione - vorrei trovare una via d'uscita da questo "circolo vizioso", ma purtroppo nessun specialista fino ad ora ha trovato la cura giusta e non vorrei continuare a prendere gli antibiotici per trovare un rimedio solo per qualche settimana.

Grazie e cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.3k 1.9k
La TAC è ovviamente molto più sensibile dell'ecografia nella definizione dei calcoli delle vie urinarie, pertanto possiamo pensare che quanto descritto a destra nella recente ecografia non corrisponda alla realtà. L'alterazione percepita è forse amplificata dal fatto che il rene non sia in una posizione anatomica del tutto normale ("malruotato con anteriorizzazione della pelvi"). La calcolosi di acido urico è rarissima nella donna, presumiamo che le sia stata diagnosticata in modo circostanziato sugli esiti dell'intervento endoscopico subito in passato. In ogni caso, è evidente che queste piccole concrezioni rilevabili bilateralmente (probabili incrostazioni delle papille ovvero "placche di Randall") stiano a significare una sua predisposizione costituzionale alla formazione di calcoli. Questo però non va esattamente di pari passo con le infezioni delle vie urinarie, che specie iin una donna traggono origine nella maggioranza dei casi da uno squilibrio nella flora batterica intestinale. Come sempre affermiamo, è questo il versante cui deve essere riposta la maggiore attenzione, sia dal punto gastro-enterologico che nutrizionale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno,
L'urotac precedente aveva evidenziato un piccolo calcolo calcifico ( 4-5mm) nel rene destro e confermato dall'Urotac recente. La calcolosi di acido urico è stata diagnosticata dai frammenti usciti dopo ESWL. Ho avuto episodi di sepsi urinaria in età infantile e ora dopo tanti anni i fastidi sono ritornati.
Il peso specifico delle urine è spesso 1.005 e PH 5.
Sono tendenzialmente stitica, ma presto molta attenzione all'alimentazione ( fibre, fermenti lattici, niente sale, niente carne e bevo tanta acqua) e alle norme igieniche alimentari.
Secondo Lei il doppio distretto renale potrebbe causare la predisposizione alle infezioni recidivanti e alla formazione dei calcoli? Mi consiglia ulteriori esami da fare e/o una visita specialistica.
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.3k 1.9k
Il doppio distretto escretore è di per sè una malformazione di scarso significato per quanto riguarda calcoli ed infezioni, a meno che si associno altre situazioni particolarmente favorenti. La stitichezza è estremamente importante come fattore favorente le infezioni e merita senz'altro di essere compensata quianto possibile. Gli accertamenti eseguiti possono per ora essere sufficienti, il controllo urologico costante (es. annuale) è comunque altamente consigliabile. In ogni caso è opportuno astenersi dall'assumere antibiotici se non strettamente necessari (es. febbre, sangue nelle urine, sintomi violenti, eccetera) e quanto più possibile non in modo empirico, ma basato sull'urocoltura.
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Utente
Utente
La ringrazio per la Sua tempestiva risposta. La stitichezza è sotto controllo - faccio uso delle cure naturali. L'antibiotico viene sempre descritto dal medico dopo l'urinocoltura e secondo l'antibiogramma e solo nel caso dei sintomi persistenti, dolore lombare ( forte) - febbre - nausea. il batterio è quasi sempre Escherichia Coli ( 1 000 000 cfu/mL) , spesso curato con il Ceftazidime .
Cerco di evitare di prendere l'antibiotico, ma quando i fastidi sono forti e consistenti e in mancanza di altri rimedi, purtroppo sono "costretta" di prenderli.
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.3k 1.9k
I batteri E. Coli altro non possono arrivare se non dall'intestino.