Infezione ricorrente da eschericia coli in paziente con rene a spugna midollare
buongiorno, sono un paziente con rene a spugna midollare, trattato più volte con litotrisia per rimuovere i numerosi calcoli che ho, ora dopo l'ultimo intervento, non avendo successo per via endoscopica (non riuscivano a rompere il calcolo piuttosto grosso che avevo circa 2cm) mi hanno praticato una nefrostomia e trattato il problema.
Da allora soffro di ricorrenti infezioni da escherichia coli, trattate con antibiotico non sempre rispondono anzi a volte aumenta l 'infezione! l'urologo dice che la situazione è complessa, in quanto il batterio potrebbe aver fatto "cassetta"! cosa significa?
Il dottore parlava di, pulire o togliere il parenchima, non ho ben capito, ma era preoccupato.
la ringrazio fin d 'ora per la disponibilità.
Cordiali saluti
Da allora soffro di ricorrenti infezioni da escherichia coli, trattate con antibiotico non sempre rispondono anzi a volte aumenta l 'infezione! l'urologo dice che la situazione è complessa, in quanto il batterio potrebbe aver fatto "cassetta"! cosa significa?
Il dottore parlava di, pulire o togliere il parenchima, non ho ben capito, ma era preoccupato.
la ringrazio fin d 'ora per la disponibilità.
Cordiali saluti
L’Escherichia Coli è il più comune tra i batteri di origine intestinale coinvolto nelle infezioni delle vie urinarie e quando si presenta ripetutamente la prima cosa da considerare è la funzione intestinale e l’equilibrio della flora batterica locale (microbiòta). Ciò non toglie che in casi di precedenti manovre urologiche, con ricoveri ospedalieri e magari prolungate terapie antibiotiche, si siano selezionati ceppi batterici particolarmente resistenti. Immaginiamo che il nostro Collega tema l’instaurarsi di una infezione renale cronica (pielonefrite) che talora si accompagna alla calcolosi complessa, a dire il vero in modo assai più frequente nel sesso femminile. La necessità di ulteriori interventi dipende dalla realtà della situazione locale attuale, che noi non conosciamo. In ogni caso, molto dipende dalle eventuali complicazioni (febbre, dolore, eccetera), in assenza di particolari disturbi insistere troppo con la terapia antibiotica può essere vano e talora controproducente, andando a condizionare ulteriormente la già disastrata flora batterica intestinale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 829 visite dal 13/12/2021.
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