Si potrà alleviare un attacco di emicrania mediante una App dello smartphone?

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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo

Secondo una recentissima ricerca, pubblicata il 2 Marzo 2017 dal Dr David Yarnitsky della Facoltà di Medicina di Haifa (Israele), sarebbe possibile alleviare un attacco di emicrania attraverso un dispositivo consistente di due elettrodi adesivi di gomma, montati su un manicotto che si applica al braccio, la cui sorgente di impulsi è controllata dal paziente attraverso una app del suo smartphone.

I ricercatori hanno elaborato 4 programmi di stimolazione, ciascuno della durata di 20 minuti, a frequenze variabili da 80 a 120 Hz, con ampiezza degli impulsi da 200, 150, 100 fino a 50 microsecondi. Il Dr Yarnitsky assicura che la stimolazione non è dolorosa e che può essere paragonata al formicolio che si avverte quando ci si addormenta sul braccio.

La teoria alla base della ricerca si fonda sul fatto che la stimolazione dolorifica della cute, ad una intensità inferiore alla soglia del dolore, attiva i centri cerebrali inibitori del dolore: secondo il Dr Yarnitsky ciò produrrebbe una modulazione condizionata del dolore in grado di esercitare un effetto analgesico. Il paziente è istruito ad indossare il bracciale e ad attivarlo quanto prima possibile non appena gli giungono le prime avvisaglie che sta per avere un attacco di emicrania. Usando lo smartphone, il paziente può aggiustare l’intensità della stimolazione ad un livello tale che sia percepibile ma non dolorosa. Naturalmente egli non deve assumere alcun analgesico.

I pazienti che hanno partecipato allo studio annotavano il livello del dolore usando la scala numerica del dolore, inclusa nell’app dello smartphone, a 10, 20 e 120 minuti dopo l’inizio della stimolazione. I risultati della ricerca hanno mostrato che nel 64% dei casi si è avuta una riduzione del dolore superiore al 50% e che l’effetto migliore si è osservato nei pazienti che hanno adottato una stimolazione più forte (200 msec) rispetto a quelli con una stimolazione più debole (150 msec). Lo studio ha anche evidenziato che i risultati migliori si sono avuti nei casi in cui la stimolazione è iniziata entro i primi 20 minuti rispetto a quelli che hanno attivato l’applicazione da 20 a 180 minuti dall’esordio della fenomenologia dolorosa. Questo, invero, è esattamente lo stesso allorquando si ricorra ai triptani per contrastare l’attacco di emicrania.

Il vantaggio di questo sistema (Nerivio Migra, Theranica Ltd) risiede nella mancata necessità di impiantare gli elettrodi e nella loro agevole regolazione per via remota mediante una app dello smartphone.

E’ opinione dello scrivente che ancorché questo studio sia promettente servano ancora ulteriori informazioni per valutarne appieno la validità e che pertanto non sia ancora giunto il momento di dichiarare chiusa l’era dei farmaci per l’attacco di emicrania.

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo e Neurologo

Data pubblicazione: 06 marzo 2017

1 commenti

#1
Utente 346XXX
Utente 346XXX

buongiorno dott.
soffro di emicrania da circa 25 anni io ho 40anni ma nei gli ultimi anni penso dovuto allo stress, gli attacchi sono molto piu frequenti ,quasi giornalieri ,al momento dell'attacco prendo relax 40mg , ma volte sono costretto a fare una voltare o una torador per via muscolare, premetto che sono un soggetto ansioso ,ho fatto diverse terapie ma senza successo , addirittura l'ultima mi faceva sentire peggio , gli attacchi aumentavano la frequenza , cosi il neurologo in cui sono in cura al centro cefalea ,mi ha detto che devo sottopormi ad un trattamento di botox,puoi dirmi a che effetti indesiderati posso andare incontro ?
grazie

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