Tumore del colon retto: cos'è e come fare prevenzione

A cura di: Dr. Andrea Favara
Data pubblicazione: 16 aprile 2024

Cos'è il tumore del colon retto?

Il tumore del colon retto è una neoplasia maligna che si localizza ovvero al colon e al retto e origina dalla mucosa.

Dal punto di vista istologico in genere si tratta di un adenocarcinoma. Nasce nella maggior parte dei casi dalla degenerazione maligna di un polipo che in origine era benigno, ma che si può trasformare in un cancro nel corso di anni.

Diffusione del cancro del colon retto

Si tratta di una neoplasia molto frequente seconda per incidenza sia nel sesso maschile (dopo il tumore della prostata) sia nel sesso femminile dopo il tumore della mammella.

I casi di tumore colorettale sono comuni sia nell'uomo sia nella donna, anche se quello del retto è un po' più frequente nel sesso maschile. Il picco d'incidenza è oltre i 50 anni.

Per la verità negli ultimi anni si diagnosticano sempre più comunemente il tumore del colon retto anche ai pazienti più giovani.

Quali sono i sintomi?

Il tumore del colon retto in fase iniziale è asintomatico ovvero non presenta alcun sintomo questa è la fase nella quale è importante fare la diagnosi perché quanto più precoce la diagnosi tanto migliore sarà la prognosi.

Quando il tumore del colon retto diventa sintomatico i sintomi più frequenti sono:

  • il sanguinamento rettale: sia microscopico ovvero la positività della ricerca del sangue occulto nelle feci sia macroscopico ovvero la presenza di sangue visibile che proviene dall'ano;
  • la modifica delle abitudini dell'alvo ovvero una variazione nella frequenza delle evacuazioni e nelle caratteristiche delle feci per quanto riguarda la consistenza e la forma.

Sintomi più tardivi sono il:

  • dolore addominale,
  • l'anemia,
  • la presenza di una massa palpabile.

Ripeto però che è fondamentale fare una diagnosi precoce quando il tumore è ancora in forma asintomatica.

Fattori di rischio

È possibile prevenire la comparsa della presenza del tumore colorettale modificando una serie di fattori di rischio modificabili:

  • Tra questi conta principalmente l'alimentazione perché è evidente che una dieta ricca di carni rosse e grassi aumenta l'incidenza del tumore;
  • lo stile di vita: l'obesità, diabete e una vita di tipo sedentario aumentano il rischio di sviluppare il tumore.

Esistono poi altri fattori di rischio non modificabili quali ad esempio:

  • la presenza di malattie infiammatorie intestinali (es. Sindrome di Lynch, Morbo di Crohn);
  • l'asportazione di precedenti polipi benigni.

che non possono essere modificati, ma che suggeriscono una maggiore sorveglianza e quindi la necessità di controlli più serrati per prevenire la comparsa o per fare una diagnosi precoce.

Prevenzione e screening

Sicuramente l'arma più efficace che abbiamo a disposizione per fare una prevenzione e una diagnosi precoce è lo screening.

Per screening si intende l'esecuzione di una serie di accertamenti diagnostici in una popolazione asintomatica dove ancora la malattia non ha dato alcun sintomo.

Come fare lo screening per il tumore del colon retto in Italia?

In Italia i programmi di screening sono offerti gratuitamente alla popolazione oltre i 50 anni.

Questi esami prevedono l'esecuzione della ricerca del sangue occulto nelle feci alla quale segue in caso di positività una colonscopia.

Al giorno d'oggi, con una sedazione adeguata, è possibile eseguire una colonscopia indolore.

Permette una diagnosi precoce:

  • sia dei polipi benigni che vengono rimossi e quindi si evita che degenerino in un tumore;
  • sia delle forme tumorali iniziali che permette di essere trattate in maniera efficace quando la malattia non è ancora disseminata.

Per approfondire:Come prepararsi alla colonscopia?

Diagnosi e stadiazione del tumore

Una volta posta diagnosi di tumore colorettale, sicuramente è importante stadiare il tumore ovvero capire quanto è disseminato con la presenza o meno di metastasi.

La stadiazione del tumore colorettale, dopo aver eseguito la colonscopia con biopsia, prevede una serie di accertamenti strumentali quali ad esempio:

  • l'ecografia,
  • la TAC,
  • la risonanza magnetica,
  • l'ecografia transanale.

Terapie

In questo modo è possibile avere un quadro completo della diffusione del tumore e permettere un trattamento personalizzato.

Oggi infatti il trattamento del tumore colorettale deve essere un trattamento multimodale nel senso che ogni caso va discusso da un team multidisciplinare composto:

  • da un oncologo,
  • da un chirurgo,
  • da un endoscopista,
  • da un radioterapista.

In questo modo, per ogni singolo paziente, si sceglie la strategia terapeutica migliore che può prevedere:

  • una resezione endoscopica curativa per le forme iniziali che non richiede alcuna terapia ulteriore;
  • resezioni chirurgiche più estese che oggi per fortuna si eseguono abitualmente per via laparoscopica o con tecnica robotica comportando un minimo disagio per il paziente rispetto al passato;
  • soprattutto nel tumore del retto l'utilizzo di terapie adiuvanti quali la radioterapia o la chemioterapia adiuvante, utilizzate in fase preoperatoria o post operatoria.

Esistono poi una serie di terapie nuove in particolare l'immunoterapia selezionate per casi particolari.

Quali sono le possibilità di guarigione?

Quello che però è fondamentale ricordare è che la prognosi dipende sostanzialmente dallo stadio alla diagnosi.

Pertanto è particolarmente importante sottoporsi ai programmi di screening perché sono l'arma più efficace per fare una diagnosi precoce e permettere una guarigione nel maggior numero dei casi.

Tumore del colon retto: video Dott. Andrea Favara

Per approfondire:Tumore del colon retto: tutto quello che c'è da sapere

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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