Problemi nel rapporto coi genitori

Ho 22 anni e ho passato da tempo il periodo della conflittualità e dell'ostilità immotivata dell'adolescenza, ma purtroppo i problemi con i miei genitori (in realtà con mia madre perché il rapporto con mio padre lo trovo quasi inesistente o comunque lo percepisco come una specie di appendice di mia madre, qualcuno che sta lì solo per darle ragione quando abbiamo qualche problema senza mai provare a rimanere neutrali e farci risolvere i nostri problemi) non sembrano cambiare di molto. La mia è una vita molto tranquilla: ho un ragazzo fisso da tre anni e la mia vita al momento è lo studio ma per mia madre non sembra abbastanza. In casa mia ci sono continuamente discussioni e ormai la maggior parte delle volte per cose futili che potrebbero essere risolte in pochi secondi. Il problema principale secondo me sono tutte le aspettative che lei aveva su di me e sul rapporto che avremmo potuto avere già da prima che io nascessi; nello specifico penso che abbia sempre desiderato e immaginato una figlia simile a sé che la spalleggiasse e aiutasse e con cui si trovasse in perfetta armonia. Purtroppo sono nata con un carattere anni luce lontano dal loro (e purtroppo lontano anche da qualsiasi altro membro della mia famiglia). Nella mia famiglia la diversità è poco accettata e io fin da piccola sono stata criticata e sgridata non per gli sbagli che potevo fare ma per parti integranti del mio carattere, questo mi ha portata a credere di essere sbagliata e di crescere con una profonda insicurezza sia per quanto riguarda l'aspetto fisico sia per quanto riguarda il carattere. Il problema è che nonostante io nel corso degli anni sia riuscita ad accettare in gran parte me stessa (cosa che però non è stata per niente facile, sono dovuta passare attraverso una relazione disastrosa in cui mi sono annullata completamente prima di riuscire a farlo) loro nemmeno adesso riescono a farlo. Negli ultimi tempi ho notato che la radice di tutte le discussioni, di tutte le arrabbiature di mia madre in realtà non è un mio sbaglio, una mia mancanza o qualcosa che io posso sbagliare e che la ferisce ma la radice è purtroppo il mio modo di essere, di dimostrarle che le voglio bene.
Loro non riescono ad accettarmi così diversa, ogni volta si nascondono, si dicono che agisco così perché sono insensibile, menefreghista oppure perché non provo amore per loro (mi ricordo ancora di quando a 16 anni mia madre mi disse che ero arida e incapace di provare amore) e in quei momenti io vorrei solo urlare che in realtà è solo un modo diverso di vedere le cose e di agire, che basterebbe il dialogo (il dialogo nella mia famiglia è totalmente assente, non si può parlare di nulla con loro) che basterebbe venirci incontro e cercare di capirsi un po' e che la diversità può essere qualcosa di molto prezioso. Ma purtroppo nonostante io con gli anni sia migliorata molto il fatto che loro non mia amano per come sono ma per l'immagine che si sono costruiti di me mi ferisce ancora terribilmente.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

i suoi genitori (in particolare la mamma ?) infatti hanno idealizzato, probabilmente, la figura di questo nascituro e, di contro, l' hanno mantenuta ad oggi..


< Il problema principale secondo me sono tutte le aspettative che lei aveva su di me e sul rapporto che avremmo potuto avere già da prima che io nascessi; nello specifico penso che abbia sempre desiderato e immaginato una figlia simile a sé che la spalleggiasse e aiutasse e con cui si trovasse in perfetta armonia.. >

Capita, spesso, che si alimentino queste " fantasie " sul proprio figlio...a volta la necessità di " proiettare " sul l'altro la realizzazione di se stessi.

Non è stato mai possibile un confronto sereno ed aperto con la mamma o è solo ed esclusivamente " scontro "?

Comprendo la situazione difficile, che l' ha portata a vivere una identità bistratta: chi sono e devo essere realmente?

Difficoltà ad esprimersi per quello che realmente è...

Potrebbe essere stata utile, ancora oggi, una terapia familiare, per aiutare questo triangolo di anime a comunicare tra loro e a confrontarsi con serenità... elaborando ognuno i propri vissuti emotivi.

Certo i genitori debbono essere in accordo sul mettersi in gioco e accogliere e riconoscere il disagio.


Lei, intanto, può rivolgersi allo spazio giovani della sua città, un Consultorio, dove in modo facie e gratuito, può confrontarsi con uno psicologo e iniziare a lavorare sulla sua autostima e resilienza.


Un caro saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Esiste in psicologia un comcetto che esprime al meglio quello che è accadito a voi:
Il bambino fantasmatico.


Una mamma, solitamente è gravida sul piano mentale prima di esserlo realmente, fantastica, gioca con le fantasie e proietta sul nascituro parti importati di sè...

Poi la realtà, il legame d'amore, le esperienze condivise, ridefiniscono i confini....


Se tra di voi c'è conflittualità la problematica sarà a metà strada: un nostro collega potrà aiutarvi a leggere oltre, oltre l'acredine, oltre il conflitto, oltre le parti.....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it