Il problema sono io o chi mi sta attorno?

Buongiorno.. sono un ragazzo di 25 anni..
Volevo esporre il mio problema..Un mese e mezzo fa ho conosciuto una ragazza..abbiamo iniziato a frequentarci..Dopo un paio di settimane lei mi ha detto di soffrire di fibrosi cistica..e in passato ha sconfitto altri due tumori..io ci ho pensato e ho deciso di andare avanti con lei perché penso che una malattia non serva a decifrare una persona.Il problema è che i miei genitori l hanno scoperto e non sono d accordo che io la frequenti..e mi impongono di lasciarla per via della malattia(secondo loro potrebbe mischiati qualcosa)..finché non lo faccio, passo giornate di guerre serrate in casa,perché continuo a vederla. Vorrei fargli capire che finché loro fanno così non mi porteranno a nulla.. non so più cosa fare e come..anche perché vedo loro star male.. ma anche io non ho la felicità che dovrebbe avere un ragazzo della mia età. .è tanto sbagliato che io faccia così? Che mi ostini ad andare avanti con lei contro le loro volontà, creando così caos in famiglia? Chiedo troppo di vivere la mia vita così come meglio credo?non so più cosa fare..non parlo più con nessuno della mia famiglia, un giorno si e uno no vengono fuori delle liti senza precedenti..mi fanno sentire il problema, perché a detta loro non capisco e sono immaturo. .
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi sembra assurdo che i suoi genitori pensino al contagio, evidentemente non ne sanno proprio nulla.

Poi, perché permette loro di manipolare il suo sentire?
Le sue scelte?
La sua vita privata?
Forse pensano di poterlo fare?
Lo hanno anche in altri ambiti?

L'autonomia si costruisce nel tempo, diventando adulti...
Tra voi è successo?

Le dico inoltre che ogni proibizione amplifica il desiderio, quindi più verrete osteggiati, più sarete uniti.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Pensano di poterlo fare perché già altre volte l hanno fatto e ci sono riusciti.
Questa volta sono io però che non mollo..
Si passano alle minacce del tipo "non esci più, con chi esci a che ora torni ecc ecc" per non parlare delle liti,siamo arrivati alle mani ieri (da parte loro,io ovviamente non mi sono mosso).. non reggo più psicologicamente. .non penso di chiedere troppo nel voler fare le mie scelte,magari sbagliate,capendo da solo che ho sbagliato. Non mi sento di mandare a quel paese una persona che per me in un mese ha fatto miliardi di cose e dimostra un affetto senza limiti.
Sono autonomo,non chiedo niente a nessuno sono una persona che a 25 anni fa il suo letto le sue cose per non pesare a nessuno.
Continuano a dire che sono io quello sbagliato e non mi dilungo nelle parole che escono dalla bocca..