SENSO DI COLPA E FALSI RICORDI

Buongiorno, sono attanagliata dal senso di colpa perchè dove lavoro, verso gennaio 2015, è arrivato un collega da fuori, all'epoca fidanzato e mio coetaneo che sin da subito ha palesato un certo interesse nei miei cfr, nonostante sapesse che fossi prossima al matrimonio. Il mio senso di colpa scaturisce dal fatto di aver capito sin da subito che per lui non ero semplicemente una collega/amica e non l'ho scoraggiato immediatamente, anzi mi sono sentita lusingata dai suoi complimenti, dai suoi sguardini sciocchi, dai messaggi su wazzup e ho sempre fatto la finta tonta perchè mi piaceva essere corteggiata. Perciò diciamo pure che ho fatto la "gatta morta" perciò è capitato di arrivare prima al mattino così da prendere il caffè insieme, oppure di trattenersi di più alla sera solo per chiacchierare e fare la gnorri alle sue battute lusinghiere sul mio aspetto, oppure rimanere di più durante la pausa pranzo a ripulire e magari sfiorarsi le mani o il braccio mentre si facevano i piatti (premetto che questo è un tipo di contatto avuto), o scambiarci sguardini idioti o fare la sostenuta se durante il week-end non rispondeva ai msg di wazzup, o trovarci a chiacchierare un paio di volte fuori al giardino dell'azienda (con la possibilità che altri nostri colleghi ci avrebbero potuto vedere, cosa che sicuramente è accaduta). Insomma, ce l'ho fatto credere. Ricordo anche di una sera in cui invitai lui e altri 2 colleghi a vedere la Juve a casa mia e, seduti sul divano, iniziò anche ad accarezzarmi i capelli (e questo è il massimo del contatto) e sono arrivata a pensare di averli invitati proprio quel giorno perchè mio marito si allenava. In azienda ne parlai anche con una collega e un paio di colleghi, facendo leggere ciò che mi scriveva e dicendo spesso: "ma guarda questo che è fidanzato e pensa a corteggiare me!" sfoggiando questo stato di "ragazza ambita". Quando poi, verso maggio 2015, lui si è dichiarato, io ovviamente ho fatto la finta tonta: "ma come ti viene in mente? come hai potuto pensare che potessi starci!?" e ho fatto pure la sostenuta/offesa/incredula sia con lui che con i colleghi di cui sopra.E' stato lì, quando ho visto concretizzarsi il fatto di essere una persona schifosa, falsa, squallida e per giunta magari pure catalogata come una poco di buono a lavoro (questo non lo so, è un mio dubbio) che ho realizzato di dover chiedere scusa a mio marito ogni giorno che vivo, per non averlo rispettato, per essere stata una "traditrice" (anche se non ho fatto nulla di ciò che si fa solitamente in un tradimento) proprio prima del matrimonio, di aver lasciato pensare ad un altro che ci sarei stata, insomma in gergo di aver fatto la gatta morta fingendo che fosse un comportamento adeguato.
Come posso fare per iniziare ad uscire da questo circolo vizioso di senso di colpa per ciò che ho fatto e senso di colpa per ciò che non so di aver fatto o pensato?
Ringrazio molto dell'attenzione e mi scuso fin da ora per il disturbo.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51

Prima di pensare ai sensi di colpa dovrebbe riflettere sul significato di questi suoi atteggiamenti, perché probabilmente vanno a colmare delle carenze personali o di coppia.

In genere queste modalità seduttive sono legate ad un particolare bisogno di affetto, ma in questo modo si rischia di mettere in atto atteggiamenti "sdoppiati" e spesso fatui.

Questa mancanza di integrazione genera disagio perché implica due piani comportamentali molto diversi tra loro: seduzione e negazione, cercare di attirare l'attenzione di qualcuno per poi negarla nel momento in cui si scoprono le carte.

Provi a riflettere se questo "modus operandi" è qualcosa che ha già messo in atto in passato e in quali situazioni.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Mi sento sporca, scorretta e non riesco ad uscire da questo ateggiamento. Ci sono giorni che mi sento male fisicamente (tipo nodo alla gola o nausea, un malessere generale). Ho rimosso tutto di quei 4-5 mesi, inconsciamente credo di aver voluto cancellare dalla mia vita quella persona schifosa che sono stata e non ricordo praticamente niente però mi sono sforzata per raccontare tutto minuziosamente a mio marito e ad oggi ancora mi sforzo nel ricordare altri particolari da confessargli. A mio marito, che ovviamente sa sempre tutto, ho voluto raccontare ogni cosa perchè lo amo infinitamente e per affrontare un evento importante come il matrimonio liberi da ogni senso di colpa o azioni e pensieri nascosti ma, raccontandogli tutto, mi venivano in mente scene, discorsi, parole, pensieri che non sono sicura al 100% che siano accaduti o siano solo il frutto della mia immaginazione che è andata avanti per conto suo, ma per paura di omettere qualcosa gli racconto tutto anche quello che credo non sia accaduto e sia solo immaginazione o pensiero, quindi ad esempio nel raccontagli della partita della Juve la cosa è stata così: è successo questo questo e questo (sono venuti per la cena, abbiamo visto la partita, eravamo sul divano e mi ha accarezzato i capelli) ma mi viene il dubbio se quando ho deciso il giorno in cui invitarli non abbia scelto proprio quel giorno perchè sapevo che avevi allenamento!". Io non so se all'epoca è andata davvero così, se l'ho organizzata con questo fine però ora mi è venuta l'ansia che sia potuto accadere e quindi gliel'ho raccontato. Oppure cose che nella mia testa potrebbero essere accadute ma che non so se sono accadute realmente, se ci siamo scritti qualcosa di particolare, se ho detto qlcs di particolare, boh, io glielo racconto lo stesso, a volte anche 2 o 3 volte per essere sicura.
Mio marito mi dice che non devo preoccuparmi o sentirmi in colpa perchè non è successo niente, che mi conosce e si fida, che ho sbagliato ma non per questo devo affliggermi in questo modo. Io so solamente che di sicuro non c'è stato niente di fisico (baci o peggio), abbracci o cose simili e mi sento male anche adesso che scrivo una cosa simile però ci sono giorni in cui penso: e se è accaduto? possibile che non me ne ricordi? poi torno coi piedi per terra, realizzo e sono sicura al 100% però mi fa paura come la mia mente vada avanti e mi faccia sentire ancora più in colpa nell'immaginare scene peggiori. Ho paura che prima o poi io finisca col credere a quelle scene, capisce? Sono arrivata a pensare di cambiare anche lavoro (nonostante la difficoltà di questi tempi a trovarne) però mi sale l'ansia ogni volta che entro in ufficio, anche se all'epoca dissi al mio collega che non era accaduto nulla, che non faceva niente se aveva frainteso (capito, l'ho pure fatto passare per idiota!) ma fortunamente adesso io non resto più a mensa qui, non faccio più pausa caffè con loro, mi sono pian piano allontanata senza suscitare scalpore credo e ora lo incrocio ogni tanto e ci salutiamo e siamo tranquilli. Però io mi sento lo stesso uno schifo, sto in questo loop del senso di colpa dal quale non riesco ad uscire nonostante le rassicurazioni di mio marito che mi dice che devo stare più serena, che per lui non è cambiato nulla e che si fida ciecamente di me.
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Se ci pensa bene lei sembra aver creato una situazione tale con la funzione di espiare chissà quale colpa.

Nel suo caso è utile l'intervento psicologico, contattando un Collega specializzato in psicoterapia, meglio se ad indirizzo psicodinamico.




[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Infatti è sempre quello che mi dice mio marito: "se vuoi vivere con questo senso di colpa, come se dovessi farti perdonare qualcosa fai pure!". Io mi sento in colpa di essermi comportata male nei suoi confronti. Credo sia questo il motivo. Ma possibile che implichi tutto il resto!?
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ma possibile che implichi tutto il resto!?<<
dipende da come è organizzata la sua vita affettiva e relazionale.

Quelli che lei chiama "falsi ricordi" sono probabilmente legati alla sua attività di pensiero, come le dicevo prima "sdoppiato". Può accadere soprattutto se tali pensieri (ricordi) hanno una tonalità affettiva molto forte, come nel suo caso.

E' un po' come se il forte senso di colpa la fa rimuginare sugli accadimenti pesandoli continuamente fino alla messa in discussione di alcuni fatti importanti. Non si faccia suggestionare troppo da questi pensieri, non serve a nulla.




[#6]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Ma è organizzata benissimo, non potrei chiedere di più. Sono stata solamente io a peccare di, non so come chiamarla. Ho semplicemente dato a credere di starci ad un tizio solo per ragioni di protagonismo, troppa sicurezza nelle mie possibilità. Non lo so! La presa di coscienza poi di aver avuto un atteggiamento sbagliatissimo nei confronti di mio marito mi ha fatto entrare in questo enorme senso di colpa che tutt'ora non mi fa ricordare ciò che effettivamente ho fatto, gesti, parole, messaggi. E il fatto di non ricordare mi mette l'ansia che abbia potuto comportarmi peggio. Ecco perchè sento l'assoluta necessità di ricordarmi tutto ma non so come fare.
Ed è vero, tali pensieri sono carichi di emotività perchè ho paura di ciò che avrei potuto fare ma non ricordo.
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Va bene, questo lo ha già spiegato prima, ma il suo tentativo di provare a ricordare tutto non è utile ne funzionale alla risoluzione della questione., anzi peggiora la cosa.

Deve semplicemente accettare questo evento e vesti che da sola non ci riesce, uno psicologo in questi casi la potrà guidare verso una elaborazione adeguata degli eventi.





[#8]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Ma mi sono rivolta a questo sito perchè ritengo, come dice mio marito, che non sia una cosa così difficile da superare, credo di aver bisogno di alcuni consigli su come viverla, su cosa pensare, delle chiavi di lettura. Non voglio affrontare una terapia o un ciclo di incontri, la cosa mi fa paura. Vorrei solo che qualcuno di esperto, come lei che lo sta facendo e per questo la ringrazio, mi dia delle ipotesi, mi dia dei chiarimenti, mi dica che non è possibile non ricordare un tradimento, un bacio, un qualcosa di eclatante! Una volta che ho raccontato tutto a mio marito, che lui mi ha rincuorata dicendomi che non è successo nulla e che lui mi ama, si fida di me e le cose non sono mai cambiate, perchè io continuo a sentirmi in colpa!? Ho fatto altro che non ricordo? Ed è possibile che non me lo ricordi!?
[#9]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..non sia una cosa così difficile da superare, credo di aver bisogno di alcuni consigli su come viverla, su cosa pensare, delle chiavi di lettura.<<
forse per lei non è così semplice da superare, visto il resoconto che ci ha fatto. Quello che dice suo marito è molto relativo e dipende da persona a persona. Purtroppo su questo sito non è possibile fare un intervento psicologico, senza una valutazione diretta (di persona).

Invece di farsi tutte queste domande dovrebbe iniziare a fare qualcosa di concreto e magari accettare di farsi aiutare.




[#10]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Mi scusi però, a cosa serve questo sito se consigliate comunque di rivolgersi a qualcuno!?
Se una persona sceglie di esporre le proprie problematiche qui senza andare direttamente nello studio di un esperto affianco casa, un motivo ci sarà! Nel mio caso, come le ho già scritto precedentemente, mi fa paura affrontare un percorso terapeutico e delle sedute. Perciò, oltre a consigliarmi di andare da qualcuno, può fornirmi delle chiavi di lettura o delle motivazioni sulle quali riflettere in merito a ciò che mi accade?
[#11]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Nel suo caso non è sufficiente avvalersi soltanto del consulto on-line, poi da qui non possiamo fare una valutazione approfondita e una eventuale diagnosi, anche perché lei evidenzia dei sintomi d'ansia che meritano un intervento diverso, quindi il suo disagio non può essere affrontato in questa sede.