Necrosi dell'astragalo

Buongiorno,
ho 48 anni, nel 2001 a seguito di incidente stradale (tamponamento)ho subito uno schiacciamento dell'astragalo, senza fratture. Di seguito, atteso che non guarivo, sottoposta ad accertamenti di RMN, mi è stata diagnosticata, dopo due anni ca. dall'incidente "lesione osteocondrale". Trascrivo letteralmente il responso dell'ultima risonanza del 29/05/09, "In corrispondenza della cupola astragalica, sul versante interno, si rileva la presenza di una lesione osteocondrale del diametro massimo di ca 15 mm sul piano sagittale e di 10 mm sul piano coronale. Non segni di affossamento della limitante articolare.
Iniziali segni di conflitto anteriore con presenza di edema della spongiosa sul margine anteriore dell'epifisi tibiale".
All'ultima visita ortopedica, anche se mi hanno tranquillizzata riferendomi che la cartilagine interessata si conserva bene, mi hanno sconsigliata di praticare alcuni sport come il tennis, la corsa ed altro.
Allo stato, saltuariamente, soffro di forti mialgie a tutta la gamba interessata che mi impediscono di deambulare correttamente, e mi costringono ad ingerire, per alleviare i dolori, antidolorifici.
Detto ciò mi hanno consigliato di sottopormi ad un ciclo di tre sedute di infiltrazioni intraarticolari di acido ialuronico.
P.S. Nel 2002 sono stata sottoposta ad artroscopia che è servita solamente a pulire la zona traumatizzata e nell'occasione mi hanno sconsigliato il trapianto, perchè avrebbero dovuto tagliare il malleolo almeno per 2 volte. Oggi, migliorata la tecnica e la scienza (staminali), me lo sconsigliano sia per l'età che per l'ampiezza della necrosi.
Domende:
1)Mi consigliate di sottopormi alle infiltrazioni, per tentare di conservare lo stato della cartilagine? Non è l'ennesimo palliativo?
2)Se la cartilagine dovesse cedere, basta l'applicazione della placca metallica? E' risolutiva?
Fiduciosa di un cortese sollecito responso, ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
1) le infiltrazioni, allo stato attuale, hanno soprattutto effetto "palliativo" riducendo l'attrito tra le articolazioni. Per lesioni massive come può esser la sua difficilmente sono terapeutiche.

2) in che senso placca metallica? intende quelle che si usano per la sintesi delle fratture? In questo caso le direi assolutamente no. Non ne vedo l'impiego.

Cordialmente

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr.M.Milano buongiorno,

La ringrazio per la tempestività e la chirezza nella risposta ai miei quesiti.

Per placca metallica, intendevo quel corpo, non so di che natura, che si dovrebbe applicare, in caso di cedimento della cartilagine, e, che comporterebbe la perdita del movimento anteroposteriore dell'articolazione tibio-astagalica.

Cordiali saluti e grazie ancora