Dipendenza da incontri sadomaso

Espongo il mio problema: sono ormai diversi anni (13 anni, da quando ne avevo 20) che pratico occasionalmente sadomaso. Nonostante il bisogno sia quasi all'ordine del giorno, in realtà mi è sufficiente un incontro ogni 2-3 mesi. In passato ogni 6 mesi, 1 anno, era più che sufficiente. Il problema è che questi incontri hanno assunto nel tempo connotazioni sempre meno "erotiche" al punto da accantonare completamente l'aspetto sessuale, vissuto come elemento di disturbo. Ciò che mi interessa è il maltrattamento fisico/morale, o almeno le mie fantasie si basano su questo. Purtroppo però la realtà dei fatti è sempre molto traumatica (dipende dalle persone che incontro e dalla loro sanità mentale, oltre che dalla mia). Però mi sono resa conto che forse ricerco proprio questo elemento traumatico... in effetti gli incontri più "riusciti" sono quelli in cui ho pianto disperatamente (ciò che mi fa piangere è il dolore fisico che sopporto molto poco, il motivo reale non lo conosco nemmeno io, ma sento che c'è dell'altro). Poi dopo 2-3 giorni dall'accaduto torno ad essere abbastanza serena, nonostante ripeta a me stessa di non farlo mai più perchè è ingiusto che debba soffrire così. Ora dopo l'ultimo incontro avvenuto circa 5 giorni fa (il peggiore che abbia mai avuto), sono giunta a conclusione d'aver bisogno di un aiuto esterno, è la prima volta che ritengo d'averne bisogno. Vorrei seguire una psicoterapia e non so se rivolgermi ad uno psicologo o uno psichiatra. Mi sentirei più a mio agio con quest'ultimo... ma effettivamente non saprei chi se ne può occupare. Non saprei nemmeno come porre il problema, se presentarlo come una dipendenza, come un problema sessuale o se iniziare parlando d'altro e poi far emergere questo aspetto... ho altri problemi però mi preme risolvere questo. Grazie, cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

una visita psichiatrica servirà ad inquadrare correttamente il problema o i "problemi" come dice lei e a programmare un percorso terapeutico qualora necessario,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
potrebbe essere utile nel suo caso rivolgersi ad uno specialista in psichiatria con particolari competenze in psicoterapia e psicosessuologia.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta, ho già provveduto a fissare una prima visita
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Il termine dipendenza si utilizza quando il comportamento sessuale segue una spinta ricorrente, istintiva, verso un oggetto identificato come desiderabile, ma l'intenzione sarebbe invece quella di evitarli, perché creano danni o comunque non sono in realtà gratificanti.

Altrimenti vi può essere disagio o perplessità per il tipo di rapporto che si cerca, senza che però vi sia un reale disagio nello svolgimento del rapporto e nel giudizio che si dà sulla sua utilità.

Lei sembra essere preoccupata dal rischio che corre, forse perché l'impulso le impedisce di selezionare i partners o di scegliere e gestire le situazioni, che potenzialmente potrebbero produrle danni indesiderabili.

In questo caso è possibile che una cura psichiatrica le restituisca una certa autonomia d'azione, ovvero il controllo, mediante la riduzione dell'intensità di questo impulso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

per maggiori informazioni se lo desidera potrà visionare alcuni articoli in materia presenti sul sito www.sispse.it

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Replico a questa sua frase:

"Lei sembra essere preoccupata dal rischio che corre, forse perché l'impulso le impedisce di selezionare i partners o di scegliere e gestire le situazioni, che potenzialmente potrebbero produrle danni indesiderabili"

In realtà seleziono accuratamente le situazioni... il problema è proprio il mio criterio sbagliato di scelta. Sono sempre stata attratta da persone molto problematiche, forse reputandole psicologicamente più "capaci" di gestire certe situazioni. Gestire non nel senso di sano e sicuro. Gestire nel senso di procurarmi quei traumi che vado ricercando di tanto in tanto

Forse "traumi" è eccessivo, non saprei come altro definirli

Obiettivamente non mi interessa il sadomaso come pratica erotica, il sesso stesso mi interessa molto poco. Credo di dover far luce su certi traumi infantili, essendo vissuta in un ambiente violento, avendo visto scene di violenza su una donna (non mia madre), scene che ancora mi porto dietro... e che si ripresentano proprio durante questi incontri e le violenze che subisco

Credo e spero che uno psichiatra possa seguirmi in un percorso di picoterapia più che curarmi con dei farmaci, che sarei propensa a non assumere a meno che non mi faccia una diagnosi ben precisa
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Allora torniamo a monte. Se questi incontri rispondono ai suoi criteri di selezione, in che cosa al momento le risultano non desiderabili ? (rispetto al passato in cui forse invece erano completamente desiderabili).

Si trova nella condizione di chi ha deciso la direzione in cui andare (non averne più) ma non riesce a mantenerla per il subentrare di un istinto contrario (averne voglia) ?

[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Esattamente questo... razionalmente vorrei smettere perchè traggo sempre più sofferenza da queste situazioni, scegliendo contesti sempre più violenti o umilianti

Vorrei dire che in passato avevo completamente rimosso quelle scene violente che ho visto da bambina, solo negli ultimi 2 anni le ho letteralmente riviste. Dato che era una persona per cui provavo molto affetto (mia nonna), ho come la sensazione di volerle essere ancora vicina, rimettendomi in un contesto che in un certo senso me la rievoca. Infatti la sogno spesso, anche, ma in contesti normali, anzi molto sereni. Ma è morta oltre 10 anni fa

Queste sono spiegazioni che mi do da sola, potrei essere completamente fuori strada

Ho pensato anche ad un eventuale senso di colpa, ma ero talmente piccola e la situazione era talmente nota (di quelle violenze che subiva) che non avrebbe senso. Ero l'ultima persona che avrebbe potuto fare qualcosa. Però in questo preciso momento mi è venuto in mente altro, scusi se mi dilungo... cioè che mio nonno (era lui che la picchiava) con me era un'altra persona, non ha neanche mai alzato la voce con me, sempre estremamente dolce. Era capace di picchiare lei, io bene o male stavo lì e vedevo, e poi venire da me a sorridermi cambiando completamente faccia e tono di voce

Non era "cattivo", credo avesse qualche disturbo che tutti attribuivano allo stress e alle varie difficoltà

Cmq tornando ad oggi, normalmente la situazione segue un percorso istintivo, non razionale... accade che inizio a pensare a qualche incontro che ho fatto, idealmente mi eccita, poi altre fantasie... finchè il tutto non mi porta ad incontrare un'altra persona. Poi però la fantasia si scontra con la realtà, perchè nella realtà non mi eccito, il dolore mi blocca

In certe situazioni, quelle più pesanti, appena rientrata a casa è capitato che mi fotografassi i lividi, solo quelli... non so perchè, è una cosa che ho fatto ogni tanto senza alcuna spiegazione razionale
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
si affidi ad uno specialista.

Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Se il problema attuale è dato da un impulso che la conduce ad un comportamento per Lei non desiderabile, l'obiettivo più immediato dovrebbe essere quello di aumentare il controllo automatico su questo impulso, in maniera da allineare le sue intenzioni con i suoi effettivi comportamenti. Verosimilmente alla base di ciò che poi diviene fuori controllo c'è una prima fase in cui la gratificazione in qualche c'è.
Per quanto riguarda le interpretazioni, non è detto che debbano essere materia di discussione in senso terapeutico.

Consulti intanto uno specialista che ponga una diagnosi psichiatrica completa, anche sulla base di notizie sulla sua storia personale e altri ambiti di comportamento, pensiero e emotività.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La ringrazio, ho apprezzato molto il suo interessamento. Sono in attesa di una visita, già aver deciso di farla è per me un passo avanti... sono abbastanza fiduciosa

La saluto