Disagio sociale al lavoro

Spett. Dottori di Medicitalia, vi scrivo poichè avrei bisogno di un vostro parere.
Sto attualmente facendo il praticantato in uno studio legale ed ho in continuazione a che fare con avvocati e giudici.
Ho notato però che il mio comportamento quando ho a che fare con loro è completamente diverso rispetto a quando frequento altre persone (tipo i miei amici e altre persone non avvocati)..nel senso che con i miei amici e in genere con gli altri "non laureati" sono più sicuro di me, e spiritoso, amichevole, insomma mi sento a mio agio....mentre al lavoro guardo gli altri dal basso verso l'alto e non mi sento a mio agio, tanto da non essere riuscito a prendere confidenza ancora con nessuno dell'ambiente (tranne altri praticanti come me)...
Da ultimo ieri sera sono stato invitato ad un aperitivo organizzato dagli avvocati per cui lavoro ed è stata la serata più brutta della mia vita..non ho detto una parola..ero a disagio ed imbarazzato a stare in mezzo a tutti questi avvocati...mi sono sentito veramente socialmente inferiore...
cosa posso fare per risolvere questo mio problema?
grazie a tutti...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

prima di tutto penso che dovrebbe ridimensionare la sua preoccupazione perchè quello che descrive è perfettamente normale e accade alla maggior parte delle persone nella sua situazione.
Sentirsi a proprio agio con i pari e con chi è "inferiore" e a disagio con chi si percepisce come superiore è più che comprensibile, specialmente quando la situazione è precaria e dal rapporto con questi "superiori" può dipendere il proprio futuro.

Forse lei vede questi avvocati come figure irraggiungibili perchè non è ancora certo di farcela a diventare come loro, che ovviamente hanno più esperienza di lei e, immagino, hanno conquistato una posizione in anni in cui la Professione non era ancora così inflazionata e non era così difficile farsi strada.

Ieri sera è successo qualcosa in particolare che può averla messa a disagio?
Le capita di sentirsi cosi in imbarazzo solo in quel tipo di contesto/situazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Omar Bellanova Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 11
Carissimo Utente,
innanzi tutto intendo tranquillizzarti col dirti che quello che ti accade è una situazione abbastanza comune e che si può imparare a gestirlo. Comprendo il tuo disagio ed immagino che non deve essere affatto piacevole per te, tuttavia vorrei farti riflettere su come può essere differente il tuo stile di pensiero nei due contesti differenti che citi: con gli amici e a lavoro. Sicuramente la seconda situazione si struttura in un contesto più formale al quale forse non sei ancora abituato il che ti mette in condizioni di guardare le tue risorse in modo differente tanto da farti sentire un'altra persona facendo si che più tendi a riflettere su questo più la sensazione sgradevole aumenta. A tal proposito vorrei citarti una frase per l'occasione "Nessuno puo' farti sentire inferiore senza il tuo consenso. Eleanor Roosevelt"; ciò che vorrei trasmetterti è l'idea che è il tuo modo di pensare in quel contesto a metterti in quella sgradevole condizione, probabilmente perché quel contesto attiva in te un differente modo di pensare alle tue risorse rispetto a quando sei con gli amici, dove magari non hai neanche tanta necessità di pensarci.
Quello che posso consigliarti è di rivolgerti ad un mio collega che potrebbe aiutarti ad avere una visione più esterna a ciò che ti accade in quel momento consentendoti di elaborare uno stile di pensiero più funzionale in quella situazione con il risultato di viverla con meno disagio.

in bocca al lupo!

Dr.Omar Bellanova Psicologo - Psicoterapeuta
Perfezionato in Terapia Metacognitiva Interpersonale e
sessuologia clinica
www.dottomarbellanova.it

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dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa,
Ieri sera non è successo niente di particolare, sono stato per tutta la sera ad ascoltare i loro discorsi su cause, flirt tra avvocati a me sconosciuti, gags con loro praticanti (ps: ero l'unico praticante presente).. e altri discorsi di cui ignoravo il significato, ma anche parlando di argomenti piu alla mia portata, tipo il calcio, non sono riuscito a proferire parola, tanto che ad un certo punto un avvocatessa seduta di fianco a me si è girata e mi ha detto: "ma tu parli sempre così tanto???"...e mi sono sentito un deficiente!!!
Ed erano comunque avvocati giovani, con si e no 10 anni più di me!! Quindi neanche affermatissimi nella loro professione!!!

Mi capita di sentirmi in imbarazzo solo quando ho a che fare con loro...
Anche con il mio dominus (che è l'avvocato che segue il mio percorso) non riesco a raggiungere un minimo di confidenza, perchè cmq lo vedo come socialmente superiore a me, e pur dandogli del tu, non riesco ad avere confidenza con lui, ed cmq giovane!!

Al lavoro non riesco a fare uscire la mia personalità...ho legato moltissimo con le segretarie dello studio, ma con gli avvocati di qualsivoglia specie non riesco proprio a legare!!!!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Guardi che 10 anni più di lei significano aver iniziato 10 anni prima di lei e avere nel frattempo costruito una carriera in tempi ben diversi da quelli con i quali lei oggi deve fare i conti.

Se ieri era l'unico praticante presente e si sono messi a fare discorsi sui praticanti forse hanno mancato un po' di tatto, e gli altri discorsi le possono aver comunicato un senso di esclusione e di distacco da loro.
Di conseguenza lei si è sentito "diverso" e impacciato, un pesce fuor d'acqua.
Come mai hanno invitato solo lei?

In generale se quello che ci riferisce le accade solo con loro si può pensare che dipenda proprio dal fatto che parliamo di lavoro e del suo futuro e delle difficoltà che sa di poter incontrare.

Da quanto tempo svolge il praticantato in quello studio?
Ci sono prospettive per lei lì dentro?
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dopo
Utente
Utente
Penso mi abbiamo invitato per cortesia, visto che parlavano di questo aperitivo in ufficio davanti a tutti..avevano invitato anche le segretarie ma non loro non sono venute (non sono mai andate, ne ho parlato proprio stamattina con loro..).

io mi sono sentito in dovere di andare anche perchè avevo già rifiutato in un altra occasione.

E' poco che faccio il praticante, da inizio luglio. l'ambiente è molto bello, sono tutti gentilissimi con me ecc..ecc...,e sembra che ci tengano molto a farmi ambientare il prima possibile..ed infatti nello studio mi sono ambientato molto bene (con le segretarie) ma ripeto ho questo senso di inferiorità con gli avvocati che mi impedisce alle volte anche solo di dire la mia ....

No prospettive per me li dentro non ce ne sono, una volta passato l'esame di stato dovrò lasciare lo studio!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il fatto che lei sia lì solo da 2 mesi penso che sia un motivo in più per non sentirsi ancora sicuro e a suo agio con i titolari dello studio, non crede?
Se inoltre sa già che in quell'ambiente non avrà possibilità di rimanere penso che in qualche modo abbia delle preoccupazioni relative al "dopo" (EdS compreso).
Con questo non voglio sminuire il suo stato d'animo, ma sono contraria alla "patologizzazione" di situazioni come quella che ci riferisce e vorrei farle presente che ci sono diversi motivi che la portano a non sentirsi ancora adeguato e sicuro con i suoi superiori, senza che lei pensi di avere "un problema".

Nel caso in cui le interessasse imparare una tecnica di autodistensione che le permetterebbe di sentirsi più tranquillo, sicuro e a suo agio le segnalo che il Training Autogeno è impiegato (anche) a questo scopo, quindi potrebbe pensare di apprenderne l'utilizzo contattando uno psicologo che lo conosca.

Per qualche informazione sul TA può leggere questo articolo:

www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/652/Il-Training-Autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se soffre per il suo non riuscire a sentirsi a proprio agio in alcune situazioni sociali, dovrebbe consultare uno psicologo/psicoterapeuta e chiedere un parere. Questo tipo di problemi è superabilissimo, anche in tempi rapidi, ma dev'essere seguito di persona. Da qui non si può fare nulla per aiutarla, purtroppo.

Da un punto di vista razionale in teoria dovrebbe bastare la consapevolezza del fatto che questi problemi sono le persone stesse a causarseli, che non c'è un ambiente "brutto e cattivo" là fuori. Purtroppo però non basta, perché tutto questo ha poco a che vedere con la razionalità. È necessario che lei sperimenti nuovi modi di *sentire* in tali situazioni, e ciò può essere ottenuto molto meglio con un aiuto psicologico o psicoterapeutico adeguato.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com