Hpv ceppo 18

Buongiorno , ho 30 anni. A seguito della comparsa di condilomi ho effettuato una colposcopia con il risultato di presenza di Hpv a basso rischio e anche ad altro rischio (tipo 18). Mercoledì ho la visita con il medico che effettuerà la vaporizzazione ma sono veramente in crisi perchè ho paura che il tipo 18 non regredirà spontaneamente. A questo punto vorrei sapere se esiste la possibilità che eliminado i condilomi regredisca anche il virus ad alto rischio! Sono terrorizzata non mangio più e non dormo più da quanto l'ho scoperto. Stavo inoltre cercando un bimbo ... è possibile anche cercare una gravidanza anche in presenza dell'hpv 18? Ringraziando porgo distinti saluti
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,

Le allego un vademecum per chiarire cosa significa avere l'HPV (anche quelli a rischio più elevato) :

1) E' nostro compito (in via non vincolante e telematica) inviarla a visita venereologica, con la massima tranquillità sul suo stato di salute, poichè lesioni di basso grado possono tranquillamente regredire


2) avere l'HPV non significa essere gravemente ammalati (buonissima parte della popolazione generale lo mantiene) o ancora avere la malattia da HPV, né significa essere infetti ed infettanti

3) la correlazione fra HPV e tuomore della cervice uterina esiste ma con i controlli periodici e le analisi specifiche (PAP test, colposcopia, visita Venereologica) prescritte periodicamente, si può stare più che sereni per la Sua Salute.

Le indico un mio vademecum per chiarirle le idee in questo ambito:

Premessa:

Il vaccino che attualmente è in commercio, si ritiene disponibile per il sesso femminile (soprattutto per le donne in età pre-pubere che possono averlo in convenzione dal SSN e consigliato per quelle fino a 26 anni, età media, per la quale si può ancora considerare la possibilità che non siano stati contratte le forme più aggressive [ceppi 6,11,16,18]); tale vaccino difatti è relegato a questi 4 ceppi, i quali sono riconosciuti essere collegati al cancro della cervice uterina.
Alcuni stusiosi consigliano comunque anche alle donne positive ai ceppi 6,11,16,18 di effettuare il vaccino poichè ritengono che esso svolga comunque una amplificazione della risposta all'HPV (un pò come si sosteneva per il vaccino per l'herpes simplex I- II: il sottoscritto si astiene per carenza di letteratura internazionale a supporto, du questo punto).

Per l'uomo non serve alcun tipo di vaccino, poichè fortunatametne la condilomatosi genitale, salvo rarissimi casi quasi costantemente non associati a soggetti fortemente immunodepressi (vedi tumore di Buscke Lowenstein) non concorre a provocare il cancro.

Eccole quindi questi consigli:

1) l'HPV è causa di diverse manifestazioni cliniche, dalle verruche volgari (mani, piedi le sedi più classiche) a quelle piane (viso e zone estensorie del corpo le sedi più classiche) fino alla condilomatosi (genitali le sedi più classiche di manifestazione)

2) Ammontano già a circa 130 i sottotipi o "ceppi" identificati nel genere umano; non tutti sono capaci di dare le patologie sopraelencate ma "gruppi" di questi virus sono collegati a singole patologie: alcuni ceppi di questo virus (6,11,16,18 in primis) sono stati correlati con una grave paltologia della donna, il carcinoma della cervice uterina: tale situazione ha esitato con la recentissima introduzione di un vaccino per questi ceppi, da somministrare in misura preventiva a tutte le ragazzine in età pre-menarca e come consiglio, fino all'età di 26 anni.

3) probabilmente sia io che lei (e la restante popolazione generale) possediamo taluni sottotipi di questo virus (accade la stessa cosa per il virus dell'Herpes simplex e per quello Varicella Zooster, che si contrae dopo assieme alla varicella :quest'ultimo causa del famigerato "Fuoco di S. Antonio") i quali probabilmente resteranno latenti nel nostro organismo senza dare manifestazioni cliniche

4) la maggior parte di questi virus alberga quindi industurbata ed indisturbatamente nelle nostre terminazioni recettoriali dei nervi periferici (distretti nervosi metamerici cutanei): il loro "isolamento" è altresì garantito dalle nostre sentinelle immunologiche (le difese loco-regionali e sistemiche del nostro corpo)

5) Esistono situazioni contingenti - sempre legate alla cosiddetta "tolleranza immunologica" (oggi meglio identificata in sistemi complessi che racchiudono più apparati, primo fra tutti il NICS: Neuro - Immune - Cutaneous - Sistem) che concorrono alla diminutio di questa sorveglianza a carico delle "sentinelle immunologiche" le quali hanno il potere di far "fuggire" (in termini medici: ripercorrere in via anterograda la via nervosa periferica fino al distretto cutaneo interessato) e di far replicare la popolazione virale (all'interno della cute)

6) in caso di replicazione virale cutanea (molto florida e numerosa) può insorgere la lesione cutanea clinica, la quale è la manifestazione evidente del virus stesso, o "malattia da papilloma"

7) Tutto questo è giustificato nella storia dei soggetti portatori di gravi patologie dell'immunocompetenza (HIV e AIDS) nei quali purtroppo si osservano le manifestazioni cliniche più importanti e meno trattabili.

8) Quindi solo la "malattia da HPV" (ovvero la manfestazione clinica : condilomi) è in grado di diventare potenzialmente trasmissibile (nel caso della condilomatosi, essa diviene quindi a tutti gli effetti una MST: Malattia Sessualmente Trasmissibile)

9) In caso di patologia clinica (condilomatosi) il soggetto rimane potenzialmente infetto ed infettante - di norma - fino al II controllo negativo per tale patologia (ovvero la seconda visita di controllo sempre a distanza di 3 settimane - 1 mese l'una dall'altra) nella quale non si evidenzia (all'occhio esperto del Venereologo, non del paziente ovviamente: classici i casi di misdiagnosi e diangosi terdive in altri modi..): i rapporti protetti (meglio ancora l'astensione sessuale per tutto il tempo di controllo) sono d'obbligo.

10) nel periodo della fase di stato (anche quando le manifestazioni non presenti ma potenzialmente ancora ripresentabili perchè in fase replicativa sub-clinica) il soggetto si ritiene sempre infetto ed infettante.

Tutto questo, per rimandare sempre e comunque all'attenzione dello Specialista Venereologo (l'esperto di Malattie Sessualmente Trasmissibili e di cute e mucose genitali) ogni dubbio su questa patologia che deve sempre e comunque essere arginata, per la Nostra Salute e per quella di chi condivide assieme a noi una piccola od una grande parte della Nostra Esistenza.





Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore, il mio compagno ha infatti in programma una visita dal Venereologo domani in modo da avere la sicurezza che almeno lui non abbia questo virus (speriamo!); mi rimane l'ultima domanda semza risposta: questo virus può creare problemi in caso di gravidanza? dopo l'asportazione dei condilomi e i controlli come lei ha giustamente suggerito possiamo provare a concepire un fanciullo?Grazie ancora per la disponibilità. Cordiali saluti.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Cercate la cosa più bella che si può fare nella vita, con serenità, ed affidandovi sempre ai vostri medici di fiducia.

cari saluti

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Utente
Utente
Grazie di cuore. Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Gent.mo dottore, il mio compagno ha eseguito la peniscopia è non è risultato portatore del virus; a questo punto la mia domanda è la seguente, siccome c'è un pò di confusione attorno a questo argomento ( per l'opinione sciocca pubblica, o per lo meno delle persone che mi circondano al di fuori dei familiari, chi contrae questo virus è promiscuo sessualmente o poco serio), mi spiega com'è possibile che io lo abbia contratto pur essendo stata assolutamente fedele ed essendo con il mio compagno da 1 anno ? bagni pubblici e piscine
(sono solita trascorrere molto tempo sul bordo per non sentire il caldo durante l'estate)possono essere veicoli di trasmissione? la prossima settimana effettuerò la vaporizzazione dei condilomi, mi può dire com'è il post-operatorio?
non mi preoccupa tanto il dolore del laser stesso quanto il dolore delle punture dell'anestesia locale, secondo la sua esperienza sono dolorose? Grazie per la sua estrema gentilezza.
Cordiali saluti.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Rilegga o faccia rileggere a chi ha questi dubbi infondati i punti che le rielenco di seguito e comprenderà che anche un soggetto sano può autonomamente riprodurre il virus senza per forza aver avuto un rapporto sessuale a rischio:


3) probabilmente sia io che lei (e la restante popolazione generale) possediamo taluni sottotipi di questo virus (accade la stessa cosa per il virus dell'Herpes simplex e per quello Varicella Zooster, che si contrae dopo assieme alla varicella :quest'ultimo causa del famigerato "Fuoco di S. Antonio") i quali probabilmente resteranno latenti nel nostro organismo senza dare manifestazioni cliniche

4) la maggior parte di questi virus alberga quindi industurbata ed indisturbatamente nelle nostre terminazioni recettoriali dei nervi periferici (distretti nervosi metamerici cutanei): il loro "isolamento" è altresì garantito dalle nostre sentinelle immunologiche (le difese loco-regionali e sistemiche del nostro corpo)

5) Esistono situazioni contingenti - sempre legate alla cosiddetta "tolleranza immunologica" (oggi meglio identificata in sistemi complessi che racchiudono più apparati, primo fra tutti il NICS: Neuro - Immune - Cutaneous - Sistem) che concorrono alla diminutio di questa sorveglianza a carico delle "sentinelle immunologiche" le quali hanno il potere di far "fuggire" (in termini medici: ripercorrere in via anterograda la via nervosa periferica fino al distretto cutaneo interessato) e di far replicare la popolazione virale (all'interno della cute)

6) in caso di replicazione virale cutanea (molto florida e numerosa) può insorgere la lesione cutanea clinica, la quale è la manifestazione evidente del virus stesso, o "malattia da papilloma"

7) Tutto questo è giustificato nella storia dei soggetti portatori di gravi patologie dell'immunocompetenza (HIV e AIDS) nei quali purtroppo si osservano le manifestazioni cliniche più importanti e meno trattabili.


cari saluti
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Utente
Utente
Gent.mo dottore sono ancora qui ad esporle l'evolversi della mia situazione ; a 15 giorni dall'intervento laser Co2 si sono riformati n. 3 condilomi( 2 sulla forchetta e 1 sull'ano) .
Mi è stato consigliato un trattamento con Aldara 2 volte a settimana epr 2 settimane; alla 2A applicazione ho dovuto interrompere per la formazione di "bolle" e una sorta di ustione profonda e dolorosa tanto che non ho dormito per 2 notti consecutive. Ora mi sto riprendendo dopo l'applicazione di cicatrene per curare le "ferite" e sot meglio; mi domando ora come posso curare questi condilomi visto che non intendo ripetere l'applicazione. Cosa mi consiglia? è possibile che i condilomi ora comunque più ridotti "spariscano" senza ulteriori trattamenti? grazie, cordiali saluti
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Se sussiste una reazione indesiderata all'imiquimod, le strade sono 2:

- rimodulare la posologia di applicazione assieme al medico

- variare la tipologia di intervento

si rivolga quindi al suo Venereologo di fiducia

cari saluti

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Utente
Utente
Gent.mo dottore, dopo la visita in seguito all'applicazione "distrastrosa" dell'imiquimod, mi è stato detto che dovrò risottopormi all'operazione Laser per l'asportazione dei condilomi visto che evidentemente la mia è stata una relazione allergica al trattamento e quindi non percorribile.
A questo punto mi è stata prescritta della Fitostimoline perchè le condizioni dei miei tessuti sono molto precarie; a ditanza di 4 settimana dall'aultima applicazione di imiquimod non sono ancora tornati "normali" e quindi si vuole aspettare la comleta ricostruzione dei tessuti prima di intervenire.
Mi domando, se dopo una 2a operazione, i condilomi si ripresenteranno, dovrò ripetere l'operazione e andare avanti così all'infinito? non credo che i miei tessuti resisteranno ancora a molti "trattamenti" essendo già molto sensibilizzati; la mia vita sessuale inoltre ne sta risentendo molto perchè da quando mi è stato diagnosticata la condilomatosi non ho , prudentemente e credo saggiamente, più avuto rapporti con il mio compagno; ora però questa cosa mi sta mettendo molto in crisi psicologicamente pensando al fatto che tra operazione e guarigione passeranno altri 2 mesi almeno.
Cosa mi consiglia?
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