Ossessione e stalking che dura da anni...

Gentili dottori, aveva già diverso tempo richiesto un consulto per questa problematica, non solo a voi ma anche ad altri siti online. Purtroppo il mio caso non deve risultare di interesse generale e non riesco a ricevere risposte... sono passati alucuni anni, e il mio problema non si è risolto e mi crea un'angoscia terribile.
Non ho specificato nel titolo che la mia ossessione e lo stalking (solo digitale) sono verso il mio ex.. psicoterapeuta. So che è normale innamorarsi in terapia ma non credo che sia normale che questa diventi un'ossessione e che duri per così tanto tempo!! Non riesco più ad evere una relazione stabile, continuo (con intervalli che mi impongo con forza) a scrivere al psicotarapeuta che mi aveva preso in cura durante una depressione e che dopo un aggravamento del mio stato ha interrotto la psicoterapia con me. Gli ho scritto per diverso tempo dopo e pensavo che mi sarebbe passata. Ma non passa! Sono arrivata, nei periodi in cui non sto bene (tendo ad essere ciclotimica) a scrivergli 3 mail al giorno... Io gli avevo detto che sono in impasse e che ho bisogno di elaborare questa cosa ma lui non vuole riprendermi in terapia, mi ha risposto che ha dei problemi per cui non può, ecc. Dopo questo feedback gli ho chiesto di non rispondere più alle mie mail (non è che lo facesse spesso) perchè pensavo che così "alimentasse" un incendio che non riuscivo a spegnere e visto che lui non voleva aiutarmi concretamente, mi sono arrabbiata e l'ho anche pesantemente offeso. Ma adesso, che mi ha preso in parola e non risponde (ma legge, almeno i messaggi su Fb so che li ha letti) sto malissimo, non credo di riuscire a farlo capire bene, infatti sono sicura che nessuno di voi mi risponderà, come al solito. Ma io ho paura, e ci riprovo a scrivere questo mio appello, perchè so che cos'è entrare in depressione fino al ts e non voglio ricaderci. E sento che questa cosa, questo suo "abbandono", questa totale disconferma che mi sta dando lasciandomi nel completo silenzio dopo anni in cui era sempre stato presente, mi sta lacerando, non vorrei distruggere tutta la fatica fatta per guarire e tornare ad una stabilità che mi ha consentito di finire gli studi. Le ho provate tutte per "cancellare" questa dipendenza da lui, mi vergogno di essere arrivata allo stalking via mail (anche se lui mi ha rassicurato dicendomi che prima o poi smetterò da sola di scrivergli e che se questo non dovesse succedere, lui non sarà mai infastidito o arrabbiato per le mie mail). Grazie tante, ma sono io che sto male, non lui! Cosa posso fare?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Lo stalking in realtà soffre di una forma malsana di dipendenza affettiva mal gestita, se di questo di tratta.
La cura quando si è conclusa e perchè?
Aveva già risolto le sue difficoltà, la sua depressione?
Solitamente grazie alla terapia, al transfert, quindi alla riedizione di antichi sentimenti, ora rivolti al terapeuta, si impara ad amare.....

Il paziente, grazie al percorso effettuato,ha la possibilità di abitare una nuova visione del mondo.

Musatti diceva che ogni evento d' amore è un transfert, ma ogni transfert non è altro che un evento di' amore

Se il suo terapeuta non ritiene di poterla seguire ancora chieda altrove, credo sia utile, magari scelga una donna


Le allego una lettura



http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
gentile utente, forse questo sentimento, questa rabbia che la porta ad insistere, cercare, volere un contatto col suo terapeuta dopo la fine, forzata della terapia ,è appunto il risvegliarsi di antichi abbandoni, di lontane delusioni.
Un altro tratto di vita accompagnata da un terapeuta , forse meglio se donna, potrebbe aiutarla ad uscirne e ad andare avanti, con una più saggia risposta alle situazioni frustranti..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile utente,
Quali sono state le motivazioni per concludere la terapia da parte del suo psicoterapeuta? A quel tempo, le era stato proposto un invio ad altro specialista? Come ha percepito lei la decisione del suo terapeuta di interrompere? Credo che sarebbe davvero il caso-e mi trovo perfettamente in linea con le mie colleghe- di cercare una terapeuta sufficientemente empatica e contenitiva con la quale elaborare e "chiudere" questa relazione rimasta aperta per troppo tempo.
Un cordiale saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie delle risposte, veramente.
La psicoterapia si è interrotta dopo alcuni mesi per un mio TS per il quale sono stata ricoverata.
Il mio psicoterapeuta (L.) non mi ha dato nessuna spiegazione per l'interruzione della cura e alla mia domanda se avremmo ricominciato la terapia mi ha lasciato intendere una possibilità di continuare che però non si è concretizzata.
Io in un primo momento l'ho presa bene perchè pensavo che nutrendo per lui un amore così forte non fosse il caso di continuare. Comunque dopo ci sono state alcune occasioni di sentirlo e vederlo per un breve lavoro in comune e gli scrivevo spesso, quindi non ho sentito il distacco perchè in realtà non era avvenuto. Invece è adesso che mi sento rifiutata e disconfermata come persona e non riesco a smettere di scrivergli, di cercarlo. (E' la prima volta che mi succede, non ho mai avuto problemi di attaccamento ai miei ex)
L. dopo l'interruzione mi ha consigliato un suo collega che non mi piaceva per nulla. Quindi sono stata da un altro che mi ha rifiutato perchè mi era stato diagnosticato il DBP e per lui ero troppo scompensata e a rischio per essere presa in carico.
Poi sono stata in cura, per quasi 2 anni, da uno psichiatra con il quale mi trovavo benissimo a livello di relazione (mi ci ero affezionata tanto ma finita la relazione terapeutica è finito anche l'interesse per lui) però la terapia farmacologica con la quale mi curava non mi dava nessuno beneficio, stavo sempre peggio... Così ho cercato un altro perchè ormai non avevo più voglia di andare avanti e questo mi ha diagnosticato una forma depressiva maggiore, mal curata, in un temperamento ciclotimico; ho assunto per un anno antidepressivi grazie ai quali sono stata bene, dopo ho fatto un altro anno di terapia di mantenimento. A tutt'oggi non ho più avuto ricadute e non prendo nessun farmaco. Quest'ultimo, che è sia psichiatra che psicoterapeuta, mi ha detto che non ho bisogno di fare psicoterapia.
Però a lui non ho mai parlato della mia "ossessione" mentre ne avevo parlato con il precedente, che ha espresso un giudizio quasi offensivo nei confronti di L. Quindi non ne ho più parlato, anche perchè in loco L. è conosciuto e non mi va di metterlo ancora in cattiva luce con i colleghi per colpa della mia ossessione per lui.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se è consapevole che trattasi di un'ossessione e la complessità della sua storia clinica necessita di una psicoterapia, trovi il coraggio di iniziare questo percorso.

Le suggerisco una donna, sarebbe la figura di riferimento più consona
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
La sua storia clinica e' sicuramente complessa e articolata. Dispiace sapere che il primo suo curante non le abbia fornito spiegazioni chiare sul perché non se la sentiva di continuare la terapia. E' più che onesto, nei confronti di un paziente, inviare ad altri specialisti quando il terapeuta e' convinto che il suo intervento non è' in grado di proteggere il paziente e se stesso. Anzi, e' un dovere deontologico. Basta comunicarlo e, perché no?, magari dire, semplicemente, che non ci si reputa adeguati per quel tipo di trattamento con quel tipo di paziente. Disonesto sarebbe continuare. Magari, se le fosse stata data una spiegazione più chiara, da elaborare con lei, che so?, nell'arco di qualche seduta conclusiva, forse la storia si sarebbe chiusa. Ad ogni modo, questo riguarda i "se" e i "ma" . Quello che è' importante, ora, e' che lei, nel complesso, sta meglio e, se questo può rassicurarla, le dico che il BDP e' un disturbo di personalità che, con gli anni, tende a regredire nelle sue manifestazioni sintomatologiche più eclatanti, anche se ha bisogno di terapie anche a lungo termine. Dal momento che lei si è' ristabilita rispetto al passato e ha acquisito una buona consapevolezza di se', mi sembra il caso che si affidi a una psicoterapeuta donna con la quale alcuni aspetti transferali di tipo erotizzante potrebbe essere ridotti. Questa nuova terapia potrebbe ricostruire e mettere insieme tutti i pezzi del suo travagliato percorso, e puntare a una nuova progettualità di vita. Scusi se mi sono dilungata, ma credo sia importante " chiudere il cerchio".
Davvero un cordiale saluto.
Dott.ssa E.Scolamacchia
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie dei vostri suggerimenti, effettivamente, mentre scrivevo mi sono resa conto che c'è stato un "passato" molto complesso a livello diagnostico e di terapia. E forse è proprio una spiegazione chiara da parte del mio terapeuta che è mancata, sulla quale farmi una ragione e darmi delle motivazioni. Credo che dovrò prendere in considerazione di affidarmi ad una specialista donna, per elaborare la perdita di L., la frustrazione del suo abbandono e cercare di ricostruire una vita affettiva senza la presenza constante nel cuore e nel pensiero del mio ex psicoterapeuta. Avrei voluto farlo con lui, ma forse è meglio senza. Sarà difficile ma ci proverò....
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Brava, lieta di averla aiutata a mettere a fuoco, la vita continua anche senza di lui.
Scelga una donna, si troverà bene
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Anche io sono molto contenta che le nostre spiegazioni le siano state utili. Le auguro, quindi, di intraprendere una nuova fase di crescita al "femminile"!
Dott.ssa E.Scolamacchia