Recidiva grave colite ulcerosa

Salve.
Da circa un mese e mezzo ho una forte recidiva, mai avuta in 13 anni di malattia, la quale mi ha portato ad iniziare la terapia con infliximab, data l'inefficacia delle terapie alternative e l'estensione dal retto al colon trasverso. Antecedentemente la prima somministrazione:15-20 scariche/die diarrea ematica e dolori fortissimi perievacuativi e calo ponderale di 11 kg. Dopo, 12-14 scariche di diarrea al dì senza sangue. Volevo porre due domande:
per avere un miglioramento più netto tanto da riprendere a lavorare devo aspettare la 2a somministrazione o oltre?
secondo la vostra esperienza può il MMG rifiutarsi, dopo 15 giorni di malattia di fare un ulteriore prolungamento perché dice di pretendere dallo specialista un indicazione scritta sul numero di giorni di convalescenza? È può lo specialista rifiutarsi di redigere un foglio con su scritto semplicemente "si consiglia riposo domiciliare per x giorni"? Non so chi possa aver ragione ma so solo che ho tutte queste scariche (3 o 4 o 5 la notte, precludendomi il riposo notturno ) che nn mi permettono di riprendere l'attività lavorativa...sono disperato..Grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore la terapia con INFLIXIMAB non risolve subito il quadro di riattivazione della malattia ulcerosa. Per stare meglio ci vogliono diverse settimane e questo lo vedrà quando si esauriranno le scariche diarroiche e riprenderà una situazione nei limiti di norma. Quindi il suo medico di base se è un medico deve sapere tutto questo e comunque ha ragione nell'aspettare che sia lo specialista ( per non prendersi responsabilità) a dire in che tempi il quadro acuto si può risolvere. Quindi entrambi devono esserle di aiuto, lo specialista nel formulare una prognosi (perchè è di sua competenza), il medico di base nell'attestare una invalidità da malattia sulla base dei sintomi da lei accusati e su quello che deve sapere della malattia. Cari saluti
gerunda
NB nel caso si rifiutino vada dal medico della USL a protestare.

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Utente
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La ringrazio tanto dottore. Vedrò do insistere con lo specialista che mi sembra restio da parte sua, ad indicare i giorni di prognosi. Spero ad ogni modo di stare meglio quanto prima perché è una situazione difficile da sostenere, essendo che a 31 anni sono nel pieno della mia attività familiare e lavorativa. Grazie ancora.
Saluti.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore la strada è lunga e richiede molta pazienza e perseveranza nelle cure. Uno degli aspetti più rischiosi è quello di pensare che la malattia scompaia e quindi sia indifferente fare o non fare le cure. E' molto traditrice questa malattia e quindi le raccomando perseveranza perseveranza e ancora perseveranza per arrivare ad una stabilizzazione della salute intestinale.
Cari saluti
Gerunda
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Utente
Utente
Seguirò il Suo consiglio. La mia difficoltà più grossa attualmente è somministrare e trattenere il clisma di mesalazina, ma mi sto impegnando in merito. Grazie infinite dei suoi preziosi consigli.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore la cosa importante da fare è quella di preriscaldare la bomboletta a temperatura ambiente e poi fare entrare la schiuma il più lentamente possibile per evitare di dilatare l'ampolla rettale che essendo sensibile alla distensione determina immediatamente la necessità di evacuare. Per tollerare meglio la cosa si metta a pancia in giu e metta un cuscino sul pube in modo da sollevare al massimo il sedere. In questo modo la schiuma entra lentamente e risale nel colon senza determinarle la necessità di evacuare. rimanga dieci quindici minuti in quella posizione e vedrà che tollererà meglio la schiuma. cari saluti
Gerunda
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Utente
Utente
wow...questa cosa in 13 anni non me l'ha mai detta nessuno. Normalmente mi posiziono sul fianco sinistro con la gamba destra piegata e sto immobile per mezz'ora...se non scappo prima in bagno. La sua descrizione vale anche se non si tratta di schiuma ma di normale soluzione? Per intenderci faccio ASALEX 4G clisma. Un'altra domanda (visto che è tanto gentile): il vomito durante l'evacuazione è una conseguenza normale della recidiva giusto? Prima quasi tutte le sere, dopo l'infliximab una volta ogni 3 o 4 giorni. .
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore le modalità che lei impiega sono quelle prescritte nel foglietto illustrativo, io le consiglio di provare questa procedura alcune volte anche con l'ASALEX e poi faccia il confronto. L'importante è cercare di evitare la evacuazione (se fosse possibile per almeno 8 ore) per mantenere il farmaco in sede. Il vomito è un effetto collaterale dell'infliximab anche se non frequente.
Cari saluti
Gerunda
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Utente
Ok, seguirò il Suo consiglio. In realtà il vomito c'era già prima della prima somministrazione di infliximab. Ancora Grazie dottore.