Vergogna

Buongiorno,ho 55 anni un fisico curato frequento la palestra dal 1983 chi mi conosce mi dice di dimostrare 10 anni di meno,purtroppo pero sono anni che rinuncio ad andare al mare in quanto mi vergogno a stare a piedi nudi.Sono sposato in casa cammino scalzo tranquillamente ma se dovessi stare a piedi nudi da qualche altra parte be non ci riesco.Non ho dei piedi belli cosa che mi è stata confermata anche da mia moglie infatti una volta in estate avrei voluto indossare dei sandali aperti ma proprio mia moglie mi disse che non avevo dei piedi adatti in quanto brutti.Questomi ha creato ancora più disagio,quando fa caldo vorrei indossare delle infradito ma poi mi blocco pensando a cosa potrebbero dire chi mi vede con i piedi scoperti.A volte incontro d'estate uomini con piedi forse più brutti dei miei ed allora mi convinco che anche io potrei fare la stessa cosa ma poi mi blocco e passo l'intera estate con le scarpe chiuse.Secondo voi come potrei superare questo ostacolo?

Corialmente
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"quando fa caldo vorrei indossare delle infradito ma poi mi blocco pensando a cosa potrebbero dire chi mi vede con i piedi scoperti"

Gentile Signore,
potrebbe specificare con maggior dettaglio quali ipotesi ha fatto su ciò che potrebbe dire chi la vede con i piedi scoperti?
Che importanza rivestirebbe ciò per Lei?
In che modo questo intaccherebbe il suo valore personale?
Che peso ha, invece, il giudizio negativo di sua moglie?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Utente
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Gentile Dott.ssa,
avendo preso atto di vere dei piedi non proprio belli il giudizio di chi li potrebbe vedere peserebbe in maniera negativa, il fatto di essere osservato per un difetto mi fa chiudere ancora di piu in me stesso.Il giudizio di mia moglie poi dopo l'avermi detto che avevo dei piedi orrendi mi ha creato un complesso maggiore.Ricordo che tanti anni fa nel periodo estivo stavo a casa di mia suocera e stavo a piedi nudi alla vista dei miei piedi tanto lei quanto mia cognata sgranarono gli occhi e da allora li ho sempre tenuti coperti.E un problema che mi ha creato non pochi problemi dovendo rinunciare ad andare al mare o in piscine o solo andare in giro quando fa caldo in infradito.Per questo chiedevo se c'è una sorta di psicoterapia per togliermi questo blocco!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Faccio proprio fatica ad immaginare dei piedi talmente "orrendi" da dover essere tenuti nascosti.
Chiunque abbia difetti/problemi fisici ben più gravi, dovrebbe dunque non uscire più di casa?
Cosa potrebbe accadere di così tremendo o irreparabile se Lei si concedesse una giornata in spiaggia o in piscina?
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Molto probabilmente penso che il tutto risale alla mia adolescenza quando non mi accettavo a livello fisico ero molto magro a 18 anni pesavo 57kg e mio padre un giorno mi disse "fai schifo sembri una larva" questa affermazione sicuramente mi ha lasciato dei segni..... tornato dal servizio militare iniziai a frequentare la palestra e dopo 2 anni iniziai a fare anche delle gare di Bodybuilding da allora non ho mai smesso di allenarmi.La sua affermazione che chi ha dei difetti/problemi fisici non dovrebbe uscire di casa me la sono posta anche io tantissime volte ma poi il senso di vergogna è piu forte e prevale su tutto.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Lasciare che un commento piuttosto inopportuno, ma forse anche bonario e ironico, la "definisca" per l'eternità potrebbe anche essere un alibi per non mettersi del tutto in gioco, per lasciar coperta una parte di sé ;-)

Il fatto che la sua vita sia ad oggi condizionata da una frase pronunciata -magari con inconsapevole leggerezza- da suo padre quasi 40 anni fa, mi fa pensare che forse qualche colloquio con un nostro collega per liberarsi da tale zavorra non sarebbe poi così inutile...

Lei ci ha mai pensato seriamente?

P.S. Le suggerisco una lettura che le potrà offrire spunti di riflessione interessanti, a mio avviso. Si tratta del libro di Michael Puett e Christine Gross-Loh "La via. Un nuovo modo di pensare qualsiasi cosa" Ed. Einaudi
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Utente
Effettivamente si ci avevo pensato anche se non avendo un punto di riferimento non saprei a chi rivolgermi a Roma città dove vivo,Lei potrebbe consigliarmi un suo collega con cui intraprendere un cammino appunto come lei giustamente ha detto per liberarmi da questa zavorra?
Per quanto riguarda il suggerimento di leggere il libro da Lei consigliato lo seguo assolutamente.
La ringrazio tanto è stata gentilissima spero di trovare qulcuno che mi possa aiutare a superare questo ostacolo.
Grazie di cuore
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Le Linee Guida del sito non ci consentono di dare indicazioni nominative, ma può ad esempio cercare tra i colleghi iscritti a MI:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicoterapia/

Nella sua bella città, comunque, le possibilità sono innumerevoli: seguendo la mia specializzazione le direi di cercare tra i vari centri di psicoterapia cognitiva presenti.
Ma se preferisce un altro orientamento, non avrà che l'imbarazzo della scelta.

Auguri.
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La ringrazio per la disponibilità,effettuerò subito una ricerca.Nel frattempo ho ordinato il libro che mi ha consigliato.
Di nuovo grazie mille!