Ablazione transcatetere tipo di procedura

Buonasera.


Ho avuto nel anno 2015 un episodio di lone atrial fibrillation, definito a seguito di tutti gli esami strumentali idiopatica, che si presenta in assenza di cardiopatie a bassa frequenza 70bpm.. cardiovertito farmacologicamente poi ho ripreso le mie attività quotidiane..
a Gennaio 2017 un secondo episodio dopo attività sportiva sempre silente e a 70bpm, con NYHA I, cardioversione farmacologica inefficente quindi cardioversione elettrica.. 100J efficace.. terapia cronica con fleiderina..

Sto valutando l ablazione con radiofrequenza data la NYHA I e comunque il desiderio di continuare una vita normale che le medicine impediscono per la maggioranza di effetti collaterali più che benefici..

So che va tenuto in conto il fatto della giovane età, l assenza di cardiopatie o elementi pro aritmici nel mio caso 0 (tiroide apposto)

e in secondo luogo bisogna fare un attenta scelta del centro che effettua l operazione, consigliato un centro che ne svolge molte molte..

Vorrei capire cosa ne pensa un medico della mia situazione, e vorrei capire data la mia ignoranza in materia se un centro che svolge mediamente dalle 100 alle 150 ablazioni all'anno viene considerato un centro "esperto" in materia di ablazioni... alla fine dei conti 150 all anno sono 2/3 a settimana..
Potrebbe sembrare una domanda banale ma mi sono "psicologiamente" ripromesso data la paura anche di farlo in un centro dove l operatore avesse una incommensurabile esperienza.. e come denota dalla mia provincia di residenza qui ce un centro dove il primario di elettrofisiologia esegue solo lui ablazioni in tutto l ospedale.. e quando ho chiesto alla segretaria quante ne fa lui all'anno mi hanno detto sulle 150.. magari può sembrare scortese esprimere giudizi su altri centri, ma se possibile un consiglio lo accetterei


Scusate se magari ho usato termini sbagliati o qualche domanda possa esser sembrata banale m credo che i medici che risponderanno possano capire quanto la cosa influisca anche psicologicamente quando si è giovani.

Buona giornata
Gianluca
[#1]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Guardi, le esprimo la mia opinione personale a riguardo della sua richiesta...
Sicuramente quando si parla di interventistica è importante il n. di procedure eseguite dal centro e dall'operatore, ma non è l'unica variante che definisce la qualità di un intervento. A volte il n. di procedure non esprime necessariamente qualità, per tutta una serie di motivazioni che non sto qui ad elencarle...
Comunque per l'ablazione della FA 150 procedure eseguite all'anno non sono certo poche. Tenga presente che un centro può considerarsi con valida esperienza se ne esegue almeno 50 all'anno e l'operatore è completamente autonomo.
Il numero totale di procedure interventistiche è un discorso differente.
A Mestre c'è un ottimo centro di aritmologia interventistica. In Italia ormai di centri qualificati per l'ablazione della FA ce ne sono tanti. Personalmente ho sviluppato la mia esperienza pregressa al S. Raffaele di Milano, ma ripeto centri validi ce ne sono e la scelta non può che essere del paziente.
Saluti cordiali

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore si mi sono affidato proprio al centro di Mestre inconsapevolmente ma noto che ho avuto nella sfortuna un pizzico di fortuna.. Il medico che vorrebbe operarmi è un dottore greco che mi hanno detto aver anche collaborato allo stilare le linee guida per questi interventi nel 2013.. non cito il nome per regolamento ma penso lei lo conosca essendo del settore e conoscendo il centro... lei sa se posso "affidarmi e fidarmi"? Mi hanno detto che ne fa 2 a settimana e tante cose tecniche su dove fa il relatore che non so ripeterle...

L'unica cosa che mi ha riportato un vecchio cardiologo e che mi ha messo un po di paura è che non ci sono follow up di ablazioni a giovanissimi come me ma che nei casi di "long standing atrial fibrillation" le chance di risoluzione sono un po bassine.. e al 20% a 5 anni... io ho sempre pensato di avere una fibrillazione parossistica fino a quel giorno dato che ne ho avute solo due in 2 anni quasi 3... l'unica cosa è che la prima aveva dei rientri spontanei che duravano però al massimo 7/8ore e poi di nuovo FA quindi sono stato messo sotto flecainide e poi fleiderina.. invece il secondo episodio è avvenuto dopo 5 mesi senza terapia e non ne ha voluto sapere di entrare nemmeno dopo la flebo e sono stato cardiovertito elettricamente.. La mia è una forma favorevole all'ablazione o è persistente? giusto per capire anche come devo chiamarla io stesso..
[#3]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La sua è una forma persistente, ma ai fini del successo ablativo è più importante la grandezza dell'atrio sx. Se l'atrio non è dilatato, la sua giovane età e l'assenza di comorbidità giocano a suo favore e la possibilità di successo è molto alta.
Per il collega, si lo conosco ed è assolutamente affidabile.
Cordialità
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio del tempo che sta dedicando a questo consulto, le pongo un ultima domanda prima di chiudere dato che il 25 verrò ablato :)

Ovviamente la ringrazio sentitamente per avermi dato fiducia sia come procedura che come operatore..
Il mio eco ultimo indicava su atrio sinistro "volume indicizzato 20,3 ml/m2 e volume normale 37 sta a significare che è grande o che è nella norma essendo io stato sempre un calciatore ?

Posso domandarle se la procedura è molto dolorosa? sa un po di paura ce l ho!
[#5]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
E' un atrio che ben si presta all'ablazione....
La procedura non è molto dolorosa. Sentirà le punture per l'anestesia locale e poco altro...Personalmente preferisco eseguire queste procedure a paziente non sedato perché è importante sia ai fini del successo operativo, che della riduzione del rischio complicanze, la collaborazione del paziente che non può esserci se lo si seda...
ma non tutti i centri la pensano allo stesso modo e alcuni preferiscono che il paziente non avverta nulla sedandolo. E' una scelta, nel merito della quale non entro, perché codificato sia l'uno che l'altro modo di operare.
Ricordi in ogni caso che la paura non è una buona consigliera e può complicare le cose. Vada serenamente.
Saluti