Sindrome occulta da ancoraggio midollare

Buonasera Dottori,

Il mio consulto non ha fini diagnostici ma mi piacerebbe ricevere un consiglio obiettivo circa un intervento propostomi. Spiego brevemente la mia condizione.Ho 29 anni e da 3 mi è stata diagnosticata la sindrome del dolore pelvico cronico con irradiazioni sacro coccigee. Ciò mi porta a un continuo dolore al coccige che mi affligge ormai da un anno. Esso è presente solo da seduta, forte appena mi siedo e all'atto di rialzarmi. Periodi in cui a ciò si associano i sintomi inziali di bruciore/pizzicore tensione alle grande labbra (con alternanza o lato sinistro o destro),bruciore al vestibolo, stimolo urinario e fastidio ai rapporti. Sono in cura con laroxyl (5 sera-2 mattina) e 1 lyrica da 75 mattina + integratori pelvilen forte ed etirnev. Faccio riabilitazione pavimento pelvico con massaggi interni sia anali che vaginali. Ho periodi di miglioramenti e periodi in cui ho forte fastidio a rimanere seduta (sono impiegata full time). Ad ogni modo, tra le varie visite, un famoso neurochirurgo dopo un suo consulto mi ha prescritto risonanza lombosacrale prona e supina e dai risultati ha diagnosticato una "sindrome occulta da ancoraggio midollare". Ciò potrebbe aggravare i sintomi del quadro pelvico e consiglia intervento di sezione del filum per via extradurale. Il Dot. mi ha assicurato la non invasività dello stesso e che potrebbe aiutarmi soprattutto sul dolore del coccige. Io temo che possa avere conseguenze negative sul pudendo o ripercussioni sul mio quadro. Lo so che l'operazione non è la soluzione al mio problema che, può essere appunto multifattoriale ma mi chiedo se potrebbe aiutarmi o comunque se mi decidessi a farlo posso stare tranquilla sulla non invasività. VI chiedo di esprimere un parere in base alla esperienza e buon senso
Ringrazio in anticipo per l 'attenzione e saluto cordialmente
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Gentile Utente,
dalla descrizione dei suoi disturbi (vulvodinia, coccigodinia, dispareunia ed urgenza minzionale) parrebbe essere alquanto certa la diagnosi di CPPC (Chronic Pelvic Pain Syndrome) da cui, onestamente, prende alquanto le distanze la sindrome occulta del midollo ancorato. In questi casi comunque, la sezione del filum terminale per via extra-durale, quando indicata, è un intervento relativamente semplice. Ma con il buon senso che lei auspica nel richiedere un secondo parere, vorrei suggerirle (se non lo ha già fatto) di escludere che non si tratti piuttosto di una nevralgia del nervo pudendo. Nei casi caratterizzati dalla sintomatologia che Lei riferisce, il nervo può subire la compressione tra i legamenti a ridosso del sacro o nel canale di Alcock e se si accerta che vi è un reale "entrapment" si può procedere con l'intervento di sbrigliamento. Propedeutico è l'esame EMG del pavimento pelvico ed, ovviamente, un attento esame clinico per la ricerca dei "trigger points".
Con la speranza di averla aiutata, La saluto cordialmente.

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott Colangelo,
mi hanno già parlato di nervo pudendo, più che altro di infiammazione o compressione e credo nella mia umile esperienza che il confine sia indefinito tra una diagnosi o un altra. Le cure sono uguali e l'intervento lo escludo per ora in quanto invasivo e in alcuni casi disastroso. Io gentilmente le chiedo, qualora volessi invece affidarmi alla sezione del filum, potrei avere peggioramenti sul pudendo ? Nel senso se durante l'intervento c è il rischio che venga intaccato essendo la zona sacrale quella imputata.
Grazie
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Mia cara Signora,
con il dovuto rispetto per chi Le ha formulato la diagnosi con relativo consiglio di trattamento chirurgico, tuttavia nutro fondate perplessità sulla possibilità che la sua sintomatologia sia ascrivibile al "tethered cord". E' ben ovvio che una corretta diagnosi possa scaturire solo da una attenta anamnesi e da uno scrupoloso esame clinico e della documentazione acquisita con le indagini, cosa ovviamente non assimilabile ad un consulto online, ma dal poco che si desume dal suo resoconto sarei più propenso per la prima ipotesi diagnostica. Il rischio che paventa lei è comunque inesistente, in quanto l'intervento odiernamente praticato per la resezione del filum è extradurale.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore,
ad ogni modo non si è assolutamente messa in dubbio la prima diagnosi anzi sono seguita e in cura per la problematica pelvica. L' ancoraggio midollare è subentrato come aggiuntiva diagnosi ed essendo un intervento relativamente non invasivo speravo che si potesse alleviare la tensione nervosa e avere un miglioramento non certo una guarigione dalla patologia pelvica.
Vedrò ad ogni modo di ponderare bene
Saluti