Dag: diagnosi e percorso terapeutico

Buongiorno, vi ho già chiesto in passato un consulto in merito al disturbo d'ansia generalizzato che mi è stato diagnosticato a marzo 2016 dal neurologo in collaborazione con lo psicoterapeuta al quale mi sono rivolta (e con il quale avevo già fatto un percorso di un anno nel 2012 per somatizzazioni ansiose a livello gastrico dopo la nascita del mio primo figlio). Non ho disturbo di panico, ma sono fortemente ipocondriaca. Non ho mai preso antidepressivi (ho provato il daparox, ma mi causava troppi effetti collaterali). Nei momenti di ansia troppo intensi, assumo 5 gocce di alprazolam. Ho due figli, in questi due anni ho avuto vari cambiamenti nella mia vita: ho cambiato lavoro (ora ne ho uno in proprio), mio marito ha cambiato lavoro dopo varie difficoltà. Sto facendo un percorso con uno psicoterapeuta da ormai 2 anni. Le sedute sono diventate meno frequenti, ma ho l'impressione di essermi arenata e di non riuscire a fare ulteriori progressi. Ci sono momenti di benessere e serenità, ma alla prima preoccupazione più intensa (per il lavoro o per i bimbi), mi torna forte l'ansia, che si manifesta magari con oppressione al petto e fame d'aria o angoscia mattutina. Ovviamente i controlli medici sono stati numerosi, tutti positivi. Due settimane fa, invece, ho fatto un controllo non legato a una manifestazione ansiosa, bensì di prevenzione (ecografia senologica). E' emerso qualcosa di non chiaro e quindi è iniziato un iter che si sta concludendo e che pare deporre per una situazione benigna. Lo stato d'animo nel quale ho vissuto per 10 giorni è stato di ansia, paura, angoscia (anche se, per certi versi, penso sia normale). Da qualche giorno, invece, ovvero da quando la preoccupazione è scemata grazie alle rassicurazioni mediche, permane uno stato di umore triste, melanconico, mi sento come svuotata e senza entusiasmo. Il mio terapeuta non sarà disponibile fino ai primi di Aprile e io nel frattempo mi faccio mille domande e mi preoccupo (come sempre!) di questo stato d'animo. Mi arrabbio con la mia ansia, ho paura di non riuscire ad accettarla mai, ho paura che possa anche peggiorare e sfociare in depressione o altro. E mi chiedo se la diagnosi di DAG sia corretta o se ci possa essere altro. In fondo, non sono mai andata da uno psichiatra, anche se neurologo e terapeuta credo che abbiano gli strumenti per fare diagnosi. O sbaglio?
Mi potete dare qualche consiglio, anche se da lontano è complesso?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

"..anche se neurologo e terapeuta credo che abbiano gli strumenti per fare diagnosi. .."
Lo Psicoterapeuta certamente sì.

Una visita psichiatrica sarebbe consigliabile per verificare i farmaci, considerato che qualche "goccia al bisogno" non credo possa definirsi cura farmacologica e che l'ansia non è un disturbo neurologico (quindi curabile dal neurologo).

Quale orientamento segue il Suo Psy?
Del fatto che si sente arenata ne avete parlato?

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma Dortoressa,
Il mio psicoterapeuta segue un indirizzo sistemico relazionale.
Durante l’ultimo colloquio di circa un mese fa, abbiamo parlato dei tempi di recupero dopo i momenti di ansia. Per lui sono più importanti dei momenti di ansia in se (a patto che non siano frequenti). Ma onestamente non avevo ancora realizzato appieno questa situazione di stallo. Forse perché mi spaventa l’idea di cambiare terapeuta. Così come mi spaventa l’utilizzo di una terapia farmacologica che finora ho evitato (ammetto che le gocce ogni tanto sono palliativi che non hanno senso, oltre che creare dipendenza, anche se il mio medico curante è aggiornato di quante e quando ne faccio uso).
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

Non abbia troppa paura della dipendenza dai farmaci.

Delle volte crea più .. dipendenza da malessere .. un disturbo d'ansia che non i farmaci per curarlo,
che, quando la cosa è risolta, vengono smessi come da indicazione medica.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille,
Chiederò una consulenza a uno psichiatra in modo da inquadrare meglio il mio disturbo (o quantomeno esserne ancora più consapevole) ed eventualmente iniziare un trattamento farmacologico. Valuterò con lui se l’orientamento psicoterapeutico è corretto o se è preferibile quello cognitivo comportamentale.
Grazie di cuore
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

E' un piacere esserLe stati di aiuto.
Se ritiene, ci tenga al corrente.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti