Pscosi della morte a seguito di avvenimenti

Gentili Dottori,
innanzitutto grazie dell attenzione.
Ho 29 anni, buona salute, ho famiglia e un lavoro che mi soddisfa. Faccio attività fisica abbastanza costantemente.
Ho sofferto di attacchi di panico e ansia all età di 23 anni che ho curato con una psicoterapia (senza farmaci) e ho combattuto come un Leone anche studiando da solo per poi uscirne fuori.
Ho fatto la mia esperienza.
Mi sono dedicato anche a leggere Mindfulness e a fare meditazione.
La mia ansia era generata da paure sull apparato Cardiaco.
Adesso mi sono accorto che quando ci sono avvenimenti improvvisi tipo la tragedia di Astori oppure morti improvvise simili comunque vado in sofferenza perché la cicatrice nella mia mente mi scatena una serie di insicurezze che pensavo di aver risolto.
Ecco così che la mia ansia e la paura della morte imminente ritornano con conseguenze importanti sulla mia serenità.
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

è piuttosto probabile che il percorso terapeutico che ha effettuato anni fa non sia stato sufficientemente approfondito e/o protratto da consentirle di risolvere realmente le cause del problema, e non solo i sintomi.

Questo la rende evidentemente vulnerabile nei confronti di informazioni e notizie che possono risvegliare pensieri e stati ansiosi proprio come sta avvenendo ora, stando a quanto ci riferisce.

Che tipo di psicoterapia ha effettuato?
Per quanto tempo?
Con che frequenza avevano luogo le sedute?

Il percorso è terminato su sua iniziativa o su quella dello psicologo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Il nome non lo ricordo.

È durata 15 incontri circa una volta alla settimana.

Incontri di un ora che mi sono serviti molto

Che dice lei?

Dove si riconosce il confine dello shock di una persona sana per un avvenimento del genere e la patologia che credo di manifestare?

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In linea di massima un disturbo composto da ansia, ipocondria e attacchi di panico non è realisticamente risolvibile in 15 sedute.
Si può avere un miglioramento o anche una risoluzione temporanea, ma non si può pensare che le cause del problema siano risolte e che non si riattiveranno in seguito, come sta accadendo infatti a lei.

Mi dice infatti:

"la cicatrice nella mia mente mi scatena una serie di insicurezze che pensavo di aver risolto"

e con questo conferma il fatto che il lavoro effettuato è stato troppo breve e "di superficie" per aiutarla davvero una volta per tutte.

Alla sua domanda:

"Dove si riconosce il confine dello shock di una persona sana per un avvenimento del genere e la patologia"

non posso che rispondere che una persona equilibrata non prova alcuno "shock" per una morte che non la riguarda da vicino.
Può esserne colpita, dispiacersi moltissimo, farsi tante domande, ma se sviluppa dei veri e propri sintomi d'ansia la reazione non è più da considerarsi fisiologica.

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie della precisa risposta dottoressa.
Fortunatamente sto in una fase ancora buona che mi permette di gestire la situazione.
Niente attacchi di panico ma una profonda angoscia con pensieri ricorrenti del tipo “SE MI SUCCEDESSE ANCHE A ME?”
Sto cercando di accettare la mi condizione e comunque di fare di nuovo la psicoterapia.

Dalla sua esperienza una volta fatto un buon lavoro psicoterapeutico nel corso di quest anno se tra 2 anni succedesse lo stesso avvenimento io riuscirò a giovare della psicoterapia e quindi allontanando lo “shock” senza angosciarmi?

La mia paura è sempre ricadere nel tranello della mente e dei suoi condizionamenti.

Grazie mille comunque
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sì, se si farà seguire per un tempo adeguato (e non solo per qualche seduta) potrà andare a fondo della questione, come non è accaduto in precedenza, e prevenire ulteriori ricadute.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo di orientamento psicodinamico/psicoanalitico per affrontare mediante un sufficiente approfondimento il suo problema.

Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia,it
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Dr.ssa Chiara Illiano Psicologo 31
Gentile utente, se ho compreso bene il suo disagio è legato all'ansia di cui ha sofferto e che è riemersa trasformandosi però da attacchi di panico a pensieri invadenti ed intrusivi ansiogeni. L'ansia è come una pianta infestante, se non la sia estirpa alla radice e fino in fondo torna a farci visita magari in altre forme.
Il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla in tempi brevi e che lavori su questi pensieri e sull'ansia in generale. Un approccio molto valido in questi casi è quello strategico che, attraverso l'uso di strategie mirate e di protocolli ad hoc, è in grado in breve tempo di agire sull'ansia e risolvere il problema.
se ha dubbi o domande non esiti a contattarmi, sono a sua disposizione
un saluto,

Dr.ssa Chiara Illiano
Psicoterapeuta breve ad approccio strategico
www.chiarailliano.com