Lasciare la vecchia via per la nuova

Buongiorno,

Sono una donna di 34 anni.
Quest'anno ho sposato (dopo non poche pressioni da parte mia) il mio compagno, una persona dolcissima ma molto differente da me e con il quale desideravo costruire una famiglia.

La nostra relazione durava da 4 anni, nonostante le grandissime differenze caratteriali (estroversa vs introverso, entusiasta vs apatico, artista vs scientifico) c'era un equilibrio mantenuto dalla volontà del nostro progetto di vita.
Pur consapevole del fatto che non potesse darmi quello di cui avevo bisogno come persona e come donna, mi sono detta che avrei potuto compensare altrove queste necessità.

Dopo il matrimonio, lui ha cominciato a rivelare un lato del carattere un po' meno rispettoso e tutto insieme l'equilibrio si é rotto. In più é subentrata una relazione extra coniugale romantica con un amico di vecchia data che, al contrario, mi assomiglia, mi soddisfa e rende felice e desidera vivere questa relazione con me.

Mi trovo davanti un bivio che sono certa molte donne conoscono o hanno conosciuto: l'amore o la famiglia?

Pur sapendo che idealmente dovrebbero esserci le due, sono in un'età in cui l'orologio biologico mi ricorda che non posso permettermi un altro errore se davvero voglio creare una famiglia.

Prendo tempo ed il cuore mi spinge forte altrove, ma come vivere una nuova relazione senza rimpianti e paure?

Grazie mille
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

leggendo il suo racconto, mi sento di dire che mostra una consapevolezza della situazione che sta vivendo. Al punto che utilizza un proverbio come titolo per il consulto, riuscendo così a proporre una sintesi emblematica della sua esperienza.

Le sue parole parlano di un bivio. Il proprio compagno di vita è scelto in quanto padre dei propri figli o perché si è innamorati? Senz'altro il legame con un uomo che è padre dei propri figli è importante, ma è differente dal legame con l'uomo che si ama. Lei lo testimonia, forse trovando al momento una soluzione di compromesso, come lei dice compensatoria, con lo svantaggio di non poter integrare in una unica figura ciò che sente importante vivere e sentire - un senso di appartenenza, l'immediatezza della sintonizzazione, la vividezza della felicità.

Lei esprime un desiderio, quello di essere innamorata del padre dei suoi figli. Quello di essere una futura mamma, ma anche una donna - lei dice anche persona -, che sente un'intimità profonda con un uomo, con un'altra persona. Esprime questo desiderio, che integra in una sola persona quei vissuti che sente vitali e fondamentali per un legame.

Di fronte a un bivio bisogna scegliere. La vecchia via è sicura, come il proverbio stesso ricorda. La nuova via è rischiosa, angosciosa a volte, ma è appassionante.
Tocca a lei scegliere se correre il rischio di disporsi a cercare, senza sapere cosa accadrà, oppure se stare in una parzialità, trovando il modo di conviverci. Certo, dalle sue parole, già dobbiamo chiederci se si stiano sviluppando tensioni e un clima sfavorevole - parla della rottura di un equilibrio con suo marito.
A volte si attua, in modo sotterraneo ma talvolta anche esplicito, un boicottaggio, perché giustamente il cuore va altrove. Poiché non vi conosco, le parlo in linea generale. Prenda quindi le mia parole come suggestioni, evocate in me dal suo racconto, con cui può confrontarsi se ne sente l'opportunità. Può a volte succedere che se lei vive un senso di insoddisfazione, lui potrebbe sentirlo. E questo, insieme ad altre dinamiche, potrebbe creare attriti, malumori, distanza, insomma un malessere che in alcuni casi può purtroppo diventare cronico.

Riflettendo sulle sue parole, potremmo chiederci perché dall'amore non potrebbe nascere una famiglia, e non è possibile immaginarsi questa integrazione?

Per rispondere a questa domanda, sento importante che lei possa approfondire sia la sua esperienza personale sia la storia con suo marito, fin dal vostro incontro e fidanzamento.

In questa sede, intanto, provo a porle una domanda, se ha voglia di parlarne. L'amico di vecchia data con il quale sta vivendo o ha vissuto una relazione extra coniugale, potrebbe integrare nel suo sentire amore e famiglia?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

La ringrazio della risposta e per gli spunti di riflessione, utilissimi in questo momento!

In effetti trovo che la relazione nascente potrebbe integrare i due aspetti. Sarà dovuto all'ottimismo dei nuovi inizi, o al fatto che questa persona mi ha manifestato la sua volontà di andare in questa direzione un giorno.

Cerco di schivare i sensi di colpa verso chi mi circonda e mio marito e di non farmi divorare dal sentimento di fallimento che un matrimonio sofferente possano provocare.

Resta una forte paura di non riuscire a "fare in tempo" o di fallimento della nuova relazione, che significherebbero a causa della mia età, l'abbandono di una potenziale maternità.

Conosco varie amiche che "si sono accontentate" per questo desiderio di costruire una famiglia ed a causa dei rischi che l'età avanzata porta alla fertilità.
In un certo senso é probabilmente una storia vecchia come il mondo, o un sintomo della società moderna in cui ci sono più possibilità ed i tempi slittano...

Tutte riflessioni che in un certo senso arrivano senza avvertimenti e di cui si parla relativamente poco!

Grazie mille,
[#3]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Il suo stato d'animo e, come dice, le riflessioni su questo tema sono preziosi e complessi. È importante che possa guardarsi dentro e prendersi cura di se stessa.

Gravidanza, maternità, matrimonio, c'entrano con l'amore?

Sta vivendo una storia che l'ha portata a sposarsi, ma sente di non volersi accontentare. Non è facile, ma il suo consulto testimonia l'importanza di riflettere, attraverso una domanda sulla propria responsabilità di sentimenti e desideri che si vivono. Per se stessa, per suo marito, ma anche per i figli che verranno.

A fronte di alcuni limiti, diremmo, non è sempre possibile dare spazio ai propri desideri e vederli realizzati. È necessario allora scegliere. Tuttavia quanto alcuni di questi limiti a volte sono soggettivi è una domanda che ci interroga. Quanto alcuni di questi limiti derivano da un nostro sentire nascosto nelle pieghe della nostra anima? Paure, colpe, ferite ad esempio, possono avere il loro peso, talvolta condizionando la nostra esistenza e annullando noi stessi.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

In effetti la riflessione é profonda e va al di là delle relazioni.
Cosa voglio? Cosa é giusto fare? Cosa mi rende felice?

Nell'ottica di vivere una vita piena, di fare delle scelte riflettute per non averne rimpianti, la responsabilità di preservare degli eventuali figli...

Forse dei pensieri che arrivano un po' in ritardo, ma probabilmente meglio prima che poi.

La ringrazio enormemente per il suo contributo a questo percorso, ho potuto trovarne idee per approfondire la riflessione.

C'é tanto da metabolizzare e capire, ma poco a poco si avanza!

Cordialmente,
[#5]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno a lei,

condivido che serva tempo per comprendere se stessi e scegliere la strada più giusta secondo il proprio sentire.

La ringrazio anche io per avere condiviso un brano della sua esperienza cruciale e per la sua disponibilità al nostro dialogo.

Un caro augurio,
Enrico de Sanctis