Cardiomiopatia ipertrofica

Gentile Dottore, a mia madre è stata dagnosticata una cardiomiopatia ipertrofica all'età di 81 anni: dopo la diagnosi è comparso scompenso cardiaco ed in seguito è stato purtroppo scoperto che era affetta anche da linfoma NH ed è mancata per una complicanza respiratoria poco dopo l'inizio della chemioterapia. I medici mi hanno detto che la cardiomiopatia ipertrofica può avere origini di familiarità e pertanto sarebbe stato opportuno eseguire un ecocardiogramma (un fratello di mamma è deceduto intorno ai 60 anni per un infarto e aveva problemi cardiaci, ma non sappiamo esattamente di cosa si trattasse). Io ho eseguito un ecocardio nel 2010 (causa un "soffio " al cuore rilevato dal mio medico di base che è specialista in cardiologia) dal quale è risultato solo che ho un lieve prolasso della valvola mitrale, da controllare nel tempo.
Il medico sostiene che se fossi affetta da cardiomiopatia ipertrofica si sarebbe rilevato nell'ecocardiogramma effettuato 3 anni fa e pertanto non è necessario fare al momento alcun altro controllo. Mia sorella invece ha effettuato l'esame (non avendolo mai fatto precedentemente) e non è emerso nulla.
Non vorrei insistere con il mio medico ed effettuare esami quanto non servono, ma posso stare tranquilla con solo il riferimento dell'ecocardio di 3 anni fa?
Ringrazio per la gentile attenzione e porgo i miei migliori saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.5k 3.6k 3
È mto difficile che una paziente affetta da cardiomiopatia ipertrofica sopravviva ad 80 anni.
Tale patologia infatti è gravata da una elevata mortalita nei primi decenni di vita.
È quindi possibile che sua madre sia una ipertesa e che la ipertrofia sia seguente alla ipertensione. Oppure che presenti una valvulopatia aortica stenotica della quale pero lei non fa menzione.
Detto questo la cardiomiopatia iperterofica è una patologia su base genetica, per cui se non le è stata mai diagnosticata non la potra contrarre
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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dopo
Utente
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La ringrazio Dott. Cecchini per la gentile e sollecita risposta.
La mamma non ha mai sofferto di ipertensione, anzi ha sempre avuto il "problema" opposto e cioè la pressione piuttosto bassa: è arrivata all'età di 81 anni in ottima salute senza la necessità di assumere alcun farmaco perchè di fatto non soffriva di nessuna patologia.
I primi sintomi sono stati difficoltà di respiro in seguito a piccoli sforzi che fino ad allora non le avevano causato alcun disturbo, risvegli notturni per "mancanza di respiro" e gli accertamenti che sono seguiti hanno appunto diagnosticato la cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva (avevo omesso solo quest'ultimo dettaglio): l'ho sempre accompagnata personalmente ai controlli e nessuno mi ha mai parlato di valvulopatia.
In seguito al primo episodio di scompenso cardiaco, il cardiologo decise di ricoverarla per alcuni gg per ulteriori approfondimenti e ristabilire lo scompenso.
Non ho altri dati in mio possesso: tutti i medici con i quali siamo entrati in contatto negli ultimi mesi di vita di mamma, vedendo la cartella clinica, ci hanno solo raccomandato di eseguire un ecocardiogramma per verificare se fossimo anche noi (mio fratello ed io) affetti da tale patologia, essendo appunto su base genetica. Volevo quindi solo essere rassicurata sul fatto che se tale esame, pur eseguito 3 anni fa, è risultato negativo, significa che non sono affetta da tale patologia e di fatto non potrò contrarla in futuro, perchè come Lei giustamente mi spiega, è su base genetica.
La ringrazio ancora per l'attenzione ed il servizio svolto.
Cordiali saluti.

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