Sifilide, neurosifilide: esami sierologici e sintomi,

Egr.i Dott.i

circa 7 anni fa ho rinvenuto un sifiloma sul pene, elemento da me non riconosciuto immediatamente come tale. In periodo immediatamente successivo alla comparsa del sifiloma ho curato delle placche in gola con Augmentin per 7-8 giorni ( se ricordo bene con 2 cpr/die).
a pochi mesi di distanza ho eseguito controlli per mst presso un ambulatorio dedicato e il responso più significativo è stata la constatazione da parte del medico competente di una "sifilide pregressa, già trattata e risolta".
al momento non dispongo di quegli esami, ma mi son fidato del parere del medico e così è stato per tutti i controlli successivi in cui l'interpretazione del dato di laboratorio è stata la medesima.

Ho eseguito esami presso un altro laboratorio di recente ( a 7 anni dal contagio) ed i risultati sono i seguenti:

ab anti treponema pallidum IgG+IgM: PRESENTI
T.P.H.A. : PRESENTI 1:80
VDRL modificata: Negativo

Western Blot treponema IgG+IgM:

IgG banda 47: Assente
IgG banda 44: Presente ++
IgG banda 257: Assente
IgG banda 453: Assente
IgG banda17: Presente +
IgG banda 15: Assente
IgM banda 47: Assente
IgM banda 44: Assente
IgM banda 257: Assente
IgM banda 453: Assente
IgM banda 17: Assente
IgM banda 15: Assente

Giudizio diagnostico: indicativo di infezione pregressa.

vorrei domandare:

1- può un trattamento come quello descritto (augmentin), sia pur in fase precoce, aver realmente curato l'infezione? Non è il farmaco di elezione, io ho per diverso tempo forse trascurato l'importanza di una terapia adeguata e ora mi sorgono dubbi sull'effettiva guarigione sopravvenuta da un trattamento "fortuito".
2- dalla sierologia riportata si può definire guarita la patologia? o visto il trattamento effettuato in passato c'è indicazione per curarsi in modo più appropriato?

3- in ultimo vorrei sapere se, essendo passato diverso tempo (7anni), qualora questa patologia sia stata malamente curata, o possa aver mantenuto una qualche attività, può già essere evoluta in una forma più grave con sintomatologie oculari e sensitive? Domando questo perché da un paio d'anni lamento un maggior fastidio visivo e qualche impaccio motorio (cui l'oculista e il neurologo non han trovato causa) . Rm encefalo e angio rm distretto intracranico negative. se vi fossero danni causati dal batterio sarebbero visibili da una rm in situazione già sintomatica?
In sostanza se una sifilide evolve in neurosifilide è possibile vedere le IgM assenti o sarebbero comunque sempre presenti come indice di attività anche nel siero, oltre che nel liquor?
E' necessario che esegua ulteriori accertamenti infettivologici in merito?

Domando per sapere come orientarmi rispetto alle richieste da avanzare agli specialisti o chiedere ulteriori consulti presso altri centri.

Vi ringrazio fin d'ora per il Vostro lavoro.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
sembrerebbe in effetti che lei abbia avuto una Sifilide casualmente trattata con Amoxicillina che ha una ottima attività contro il Treponema Pallidum anche se il farmaco di prima scelta resta la Bezilpenicillina Benzatina.
Anche il Ceftriaxone ha recentemente ricevuto dall'AIFA l'indicazione per il trattamento della Sifilide e della Neurosifilide.
Il test reaginico (la VDRL modificata) che appare negativo è fortemente suggestivo di una guarigione mentre il TPHA con diluizione 1:80 di una cicatrice immunitaria indelebile.
Trovo alquanto strano, e poco professionale, che chi le ha prescritto gli esami di secondo livello abbia chiesto gli anticorpi totali anti Treponema (IgG+IGM) con metodica qualitativa piuttosto che separatamente il dosaggio quantitativo delle IgM e delle IgG.
Dal suo esame non è infatti possibile evincere se la positività sia riferibile, e ciò è molto verosimile, alla presenza delle IgG in assenza delle IgM, il che indicherebbe infezione pregressa.
Per foruna ci soccorre l'immunoblotting che ha dato esito in due sole bande positive entrambe per anticorpi IgG mentre vi è assoluta negatività per tutte le altre bande alle IgM.
Dunque si potrebbe confermare, con i limiti del consulto a distanza, che lei ha avuto una sifilide da cui è guarito.
Talvolta il suo quadro può non escludere una fase di latenza: ma la opportunità di effettuare una terapia "di sicurezza" con Sigmacillina deve essere valutata non certo telematicamente ma dall'Infettivologo di sua fiducia.
In quanto alla Neurosifilide, può ragionevolmente tranquillizzarsi perchè non sarebbero sfuggite alterazioni di segnale encefalico alla RM.
Le consiglio un consulto presso un serio e scrupoloso infettivologo, nel contempo invitandola a stare tranquillo perchè la situazione presentata non giustifica nessuna angoscia.
Saluti cari.
Caldarola.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva ed esaustiva risposta.
La terapia di"sicurezza" cui si riferisce riguarderebbe il trattamento da 2,4M UI per 3 settimane suppongo?
e con questa, supportato dall'attuale assenza attività delle IgM specifiche si può star sereni circa la non progressione della malattia e la guarigione, se ho inteso ?

un cordiale saluto
grazie ancora
[#3]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
In sostanza il concetto è quello.
Cari saluti.
Caldarola.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott Caldarola,

ho eseguito trattamento con sigmacillina con le tre somministrazioni di due iniezioni per tre settimane, trattamento di sicurezza confermatomi dall'infettivologo cui mi sono rivolto.

Ovviamente ho esposto il caso al medico e mi ha lasciato perplesso circa l'interpretazione degli esami che avevo svolto in passato.
In sostanza non escludeva che con i valori vdrl tpha e l'immunoblotting riportati la sifilide potesse essere in stato di latenza e quindi potenzialmente progredire.
E sulla spiegazione dell'andamento dei valori nelle varie fasi della patologia è stato sicuramente poco chiaro.

A quanto ho capito la lue latente pur con tpha a basso titolo può presentare un valore VDRL negativo, è corretto?

un altro punto che mi ha lasciato perplesso è stato che il medico mi ha detto che le igM (che nelle mie analisi erano negative nelle bande analizzate) sono presenti ed elevate essenzialmente nelle fasi iniziali di malattia, poi possono scomparire permanendo le igG ( di cui avevo positive due sole bande).

Indubbiamente ero allarmato già in precedenza poiché avevo compreso che il medico che vide per primo le mie analisi e non mi fece fare un ciclo di terapia "di sicurezza" aveva forse agito in maniera superficiale. Ora l'infettivologo mi dice che è comunque possibile che con i valori riportati poteva trattarsi non solo di cicatrice ma anche di fase latente e che ciò non esclude quindi anche iniziali interessamenti di altri distretti.

Nell'ultimo anno, ho avuto senz'altro episodi che ora mi fanno ricollegare a tale infezione: un aumentato senso di affanno e sensi di palpitazione, i sintomi neurologici di cui Le dicevo, e fastidio visivo essenzialmente come moderata fotofobia e aumento dei corpi mobili nel campo visivo.

quindi vorrei domandarLe chiarimenti circa l'andamento dei valori (vdrl, thpa, e immunoblotting) e come da questi si possa capire se siamo davanti a uno stato di cicatrice o latenza (quindi potenzialmente pronta a progredire).

la terapia eseguita (2 iniezioni 1,2M UI x 3) è sufficiente in caso di latenza tardiva ed eventualmente iniziale interessamento di organi o è più indicato un trattamento più aggressivo?

Mi scuso per la ripetizione, ma ho trovato molto chiara la sua risposta e vorrei capire come muovermi e che tipo di quesiti porre all'infettivologo (sicuramente in visita per un secondo consulto rispetto a quello che mi ha valutato).

La ringrazio sin d'ora.

un cordiale saluto.
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