Endocrinologo omeopata

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Abito tra Ferrara, Bologna e Modena e sono ipotiroidea. Vorrei ricorrere all'omeopatia, ma non conosco endocrinologi omeopati nella mia zona. Non mi spaventa qualche km e nemmeno cambiare regione, ma vorrei avere piena ficudia nel medico. Qualcuno può aiutarmi?
Grazie mille!
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Egregia Anna, gli esami che riporta in un intervento precedente, riguardano gli ormoni tiroidei, che sono in equilibrio, la terapia con eutirox, compensa bene la ghiandola tiroidea, ormai forse non più funzionante dopo 20 anni, ma potrebbe sempre creare un disequilibrio. Lei ha una tiroidite, malattia autoimmune, da molto tempo, non indica gli anticorpi che sono importantissimi, poiché sono loro che vanno a distruggere le cellule tiroidee, conducendo la ghiandola lentamente ad una ipofunzione, per cui è necessario compensare ed integrare l’ormone che ormai non viene più prodotto. Non indica la ecografia con ecocolordoppler , dice solo che è presente un nodulo di 10mm.
Il maccanismo con cui le malattie autoimmuni si verificano è ben conosciuto, un errore che viene compiuto dal sistema immunitario, nel momento in cui “legge” un agente patogeno e si prepara alla produzione degli anticorpi, in questo caso è possibile, per una predisposizione genica, non genetica, HLA dipendente, che avvenga l’errore, chiamato mimetismo molecolare, per cui vengono prodotti anticorpi contro le cellule dell’organismo stesso, nel suo caso quelle tiroidee. Capisce bene che conoscendo la predisposizione genica e l’agente patogeno, è possibile, cominciare a aiutare il sistema immunitario a portarlo via e inibire la produzione degli anticorpi. Importante conoscerlo, perché potrebbe essere la causa di altre problematiche, come quelle che lei sta manifestando.
“Da diversi anni ho riscontrato una serie di sintomi che rendono sempre più scadente la qualità della mia vita, in particolare il senso di stanchezza, i dolori alla schiena e la febbricola che mi accompagna ormai da 3 anni.
L’elenco dei sintomi che lei indica, sono correlati alla sua tiroidite, al suo malfunzionamento, potrebbero dipendere anche dalla presenza dell’agente patogeno che ha innescato il mimetismo molecolare e che è sempre presente nel suo organismo, che deve essere individuato, per eliminarlo.
La medicina omeopatica ha la possibilità di verificare ed analizzare l’organismo nel suo complesso, per la ricerca del farmaco appropriato, che ha la possibilità di condurlo al funzionamento regolare e fisiologico.
L’elenco dei medici omeopati lo trova nell’elenco di questo sito, nelle medicine non convenzionali.


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Utente
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Grazie mille, Dott Moschini per la sua risposta.
Per quanto riguarda l'esame degli inticorpi, poiché non conosco le sigle con cui tali esami vengono indicati nei referti, invio i risultati degli esami più recenti, senza cmq sapere se tra questi ci sono gli anticorpi cui lei si riferisce.
ESAMI 28.08.2007
EMOCROMO VALORI NELLA NORMA
VES 14 2-30
IgG 1504 700-1600
IgA 127 70-400
IgM 142 40-240
CPK 61 inf 190
ferro 61 50-160
ferritina 31 10-300
transferritina 244 200-360
sodio 136 136-146
potassio 4,50 3,50-5,30
calcio 9,1 8,5-11
fosforo 3.9 2,5-4,8
ricerca anticorpi anti Endomisio (IFA) negativa
PCR 0,13 0-0,50
Non so se può avere importanza: in quel periodo stavo seguendo una dieta iperproteica, da un mese circa.

Il controllo del 25.3.08:
TSH 0,7 0,1-5
FT4 1,29 0,60-1,80

Non ho fatto ecografia ecocolordppler ma normale ecografia col seguente esito:
21/7/2005
Ghiandola tiroidea in sede, in presenza delle note formazioni nodurali bilaterali di cui la maggiore, a sinistra, del diametro massimo di circa un centimetro, ad ecostruttura disomogeneamente anecogena e a destra del diametro massimo di circa 8 mm ad ecostruttura ipoecogena.
Presenza di alcune lifoadenopatie laterocervicali bilaterali di cui le maggiori a sn del diametro massimo di circa 2 cm; utile integrazione diagnostica mediante indagini clinico-laboratoristiche.
(riguardo alle linfoadenopatie, nessun medico, né endocrinologo, né di base, hanno commentato)

Referto agoaspirato 11/1/2006
nodulo lobo sx tiroide. Reperto citologico riferibile a lesione cistica.

Sono convinta di dover, come lei dice, verificare ed analizzare l’organismo nel suo complesso, poiché per ora i singoli specialisti mi hanno proposto soluzioni che tamponano un disagio, la ginnastica per la schiena, gli integratori per la stanchezza, ecc.
Quando il mio medico mi ha prescritto un mese fa l'esame del cortisolo (nella norma) ho scoperto su internet malattie che possono avere sintomi diversi, simili ai miei e correlati. Ho deciso allora di andare a fondo alla cosa e ascoltare di più i miei sintomi, anzichè dare la colpa all'età (44 non sono poi tanti da sentirmi vecchietta!) o allo stress.
Per esempio ho notato che in relazione all'alimentazione cambiano le reazioni del mio corpo: in generale ho una digestione lenta, certi cibi (pane e pizza fatte in casa, per esempio) mi causano stanchezza. Per contro, dopo la digestione ho un'improvvisa sensazione di debolezza muscolare, come se i muscoli mancassero di energia e un freddo esagerato. Subito dopo dolori articolari.
Oppure ho notato (uso Nuvaring da dicembre) che alla fine della terza settimana sono più frequenti i risvegli notturni, con sudorazione seguita da sensazione di freddo. Non sono risvegli dovuti a stress (so riconoscerli quando si manifestano), ma sintomi del mio corpo.

Credo che l'omeopatia, proprio perché manifesta un'attenzione globale al benessere della persona, mi possa aiutare a "rimettermi in asse", considerando tutti i fattori, che forse sono diversi e che ogni specialista vede solo per la parte che gli compete.
So che c'è un elenco di omeopati sul sito, ma non sono indicate specializzazioni ulteriori (endocrinologia) e nel mio caso, non sarebbe più appropriato un medico endocrinologo, oltre che omeopata?

La ringrazio di nuovo e mi scuso per la prolissità
Anna
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gli anticorpi sono questi:
anticorpi sierici anti tireoglobulina
anticorpi sierici anti microsoma tiroideo
Anticorpi antiperossidasi.
anticorpi sierici anti recettore TSH
Li avrà sicuramente eseguiti in precedenza, ma purtroppo, poco vengono considerati, pur sapendo quale ruolo occupano nel determinare la malattia autoimmune e le alterazioni della ghiandola. Questi devono essere fermati, individuando l’agente patogeno che li ha innescati, per eliminarlo, in modo da impedire la continua stimolazione alla loro produzione, con conseguente distruzione della ghiandola; la parte ancora afficiente può essere stimolata nella sua funzione, permettendo l'immussione di ormone fisiologico, anche nei momenti di maggiore necessità, consentendo la possibile riduzione dell'ormone sintetico. la medicina omeopatica ha gli esami strumentali e i farmaci per compiere questo lavoro.

“Presenza di alcune lifoadenopatie laterocervicali bilaterali di cui le maggiori a sn del diametro massimo di circa 2 cm; utile integrazione diagnostica mediante indagini clinico-laboratoristiche.” Ma in questi linfonodi potrebbe albergare il responsabile della tiroidite e delle sue problematiche, che come suggerisce il radiologo, necessita di ulteriore indagine approfondita.
L’accertamento delle cause e la loro rimozione, è essenziale, i sintomi non vanno soppressi, ma condotti alla loro lenta estinzione, rimuovendone le cause che li hanno prodotti.

Troppo facile dare sempre la colpa allo stress o all’età, più difficile andare ad indagare i motivi che provocano le problematiche.

“certi cibi (pane e pizza fatte in casa, per esempio) mi causano stanchezza Subito dopo dolori articolari. ”. ma questi sono sintomi che potrebbero indicare una “intolleranza” al glutine di grano, forse una predisposizione alla celiachia, per cui la ricerca degli anticorpi antiendomisio, antitransglutaminasi, antigliadina, sicuramente saranno negativi, perché la malattia conclamata non è presente, quindi va analizzata la predisposizione genica HLA.
Anche la presenza di Helycobacter Pylori, potrebbe determinare questi sintomi, quindi va cercato attentamente, con Western Blot, per individuare tutte le proteine del batterio.

Come vede, la ricerca si amplia, sempre per giungere alla diagnosi precisa, da questa comincia la ricerca del farmaco omeopatico, costituendone la base, oltre ai sintomi particolari e peculiari della persona.

In medicina non convenzionale la persona è sempre analizzata nel suo complesso, proprio per non “che ogni specialista vede solo per la parte che gli compete.” Altrimenti lei dovrebbe essere analizzata dall’endocrinologo, gastroenterologo, ortopedico, reumatologo (Subito dopo dolori articolari, ) Infettivologo, ginecologo, forse anche psicologo e psichiatra. Per tutti i sintomi che ha elencato. Meglio uno solo che “proprio perché manifesta un'attenzione globale al benessere della persona”.
Freddo costante (mi vesto di più di chiunque io conosca)
febbre 37,3 da metà mattina al pomeriggio, non alla sera
affaticamento
debolezza muscolare
dolori articolari
affaticamento mentale
perdita memoria
Risvegli notturni con caldo poi freddo
calo della libido
Ipotensione
irregolarità del battito
tendenza ad ingrassare
intolleranza al glucosio
anemia ricorrente
tendenza a bere e far pipì
lieve irregolarità mestruale 23-34
crampi agli arti inf di notte
Fastidio ai reni che passa bevendo (ho cisti al rene sinistro)
Mentre la partenza è costituita dalle cause che hanno provocato la tiroidite e “Presenza di alcune lifoadenopatie laterocervicali bilaterali di cui le maggiori a sn del diametro massimo di circa 2 cm; utile integrazione diagnostica mediante indagini clinico-laboratoristiche.”

Per questo, non vede specializzazione, ognuno poi può trovare un maggiore interesse per una diversa parte dell’organismo, ma non è possibile staccarla dalla sua tiroide, stomaco, intestino, psiche,……..il medico omeopata è abituato a connettere ogni sintomo ed a considerarne l’importanza, anche di quelli che apparentemente potrebbero sembrare banali; tutti conducono alla soluzione, comprensione e estinzione delle problematiche e dei sintomi.





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Utente
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Egregio Dott. Moschini,
le sue risposte sono molto esaurienti e tanto ragionevoli, grazie. Mi stanno aiutando a capire meglio, per poter fare le scelte giuste.
Oggi avevo appuntamento con un omeopata consigliato dal mio medico curante, che mi ha visitato con un approccio che di solito i medici non hanno (domande diverse, anche anomale, tipo che rapporto ho avuto con mio padre, ecc). Immagino che sia un approccio omeopatico che esamina aspetti diversi della persona e di ciò sono contenta.
Sono invece più perplessa su altre cose.
Per esempio, imparando da quanto ha scritto, mi aspettavo che cercasse di analizzare le cause dell'ipotiroidismo e ho anche cercato di soffermare la sua attenzione sulle linfoadenopatie che lei ha notato nel referto dell'eco alla tiroide. Invece ha detto che gli esami degli anticorpi sicuramente erano già stati fatti e che le linfoadenopatie potevano aver fatto sospettare un tumore alla tiroide poi fugato dall'ago aspirato.
Ha quindi concluso che sono un tipo calcareo carbonico e mi ha prescritto la cura, appunto calcareo carbonico. Nessun esame.
Io ho intenzione di cominciare subito, ma poichè non conosco l'omeopatia e non vorrei che l'impressione di una certa semplicità di approccio al problema fosse dovuta a tale ignoranza, approfitto della sua gentilezza e competenza per chiedere un parere. Mi è venuta in mente la sua frase: la medicina omeopatica ha gli esami strumentali e i farmaci per compiere questo lavoro: le pare che questo medico abbia applicato tali strumenti? Seguo la cura e basta o conviene cercare qualcun'altro?
Grazie mille
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, io porto avanti un ragionamento clinico diagnostico che parte dalla analisi dell'organismo, per giungere alla diagnosi, nello stesso modo che viene applicato dalla medicina convenzionale, senza trascurare niente, per me importantissimo sono le linfoadenopatie, che non devono esere trascurate; utilizzo per velocizzare la diagnosi, esami strumentali di medicina omeopatica; ritengo necessaria prima la diagnosi, l'accertamento delle cause, poi la terapia. Utilizzo una integrazione fra la medicina convenzionale e la medicina omeopatica, senza trascurare le più recenti ricerche scientifiche, che utilizzo anche in terapia. Pertanto, non posso valutare l'operato del collega, che sicuramente ha utilizzato una procedura valida, ma solo con il colloquio.
Io voglio sapere perché quei linfonodi "lifoadenopatie laterocervicali bilaterali" sono state segnalate dal radiologo e consiglia "integrazione diagnostica mediante indagini clinico-laboratoristiche." questo io non posso trascurare, perchè potrebbe condurre alla spiegazione dei suoi sintomi.
La clinica, gli esami ed ogni sintomo conducono poi alla terapia, ma prima la diagnosi.
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