Rapporto di coppia

Non ho mai desiderato mio marito.
Solo oggi, alla seconda crisi matrimoniale, vedo ed ammetto di non aver mai desiderato mio marito.
Tutto nasce da come ho vissuto il sesso.
Vissuto come un'aspettativa per il partner...farlo divertire, fargli vedere "che vieni" così non te lo chiede.. Vissuto con grande passione iniziale e poi noia, nonostante il raggiungimento del piacere. Convinta che il sesso quindi non avesse valore, che sarebbe sempre diventato noioso, ho sposato una persona con la quale mi trovavo molto bene a livello relazionale. Non mi è però mai piaciuto come stessimo insieme a letto. Perfino il suo odore non mi piaceva. Ma passava in secondo piano, insieme stavamo bene ed ero sicura sarebbe stato un padre meraviglioso per i nostri figli. Così è. E' un padre stupendo. A livello relazionale è cambiato molto in 13 anni e sessualmente...non ce la faccio più. Piango quasi sempre mentre facciamo l'amore. Non lo desidero mai e calcolo quando lo dobbiamo fare, in modo da garantire un clima familiare buono. Si sta spegnendo tutto. Si parla poco. Non capisco lui come faccia a non chiedermi mai nulla. E' la seconda volta che siamo in crisi. La prima volta mi sono rivolta ad un sessuologo. Ma non ho avuto grandi risultati. Avevo un amante. Sessualmente, non so...sempre un'ombra in me. La crisi è passata, non so perchè, non so se per noia con l'altro, o per paura. Passata la crisi mi sentivo indistruttibile, pensavo noi saremmo stati indistruttibili. La relazione è migliorata, ma il sesso no. Io lo facevo, per dovere, a comando, per calcolo..una volta a settimana. Oggi ho di nuovo un amante. Ho scoperto il sesso. Ho scoperto il piacere. Con lui faccio l'amore con ogni singola parte di me. Lo desidero tantissimo. Mi piace tutto di lui, tutto. Non credevo anche io potessi stare così bene a letto con una persona. Mi sembra un sogno. A casa è un incubo. Ovviamente con mio marito è tutto mille volte più complicato. Non voglio più fare l'amore con lui. Non ce la faccio (eppure continuo a farlo con regolarità). Ho paura. Paura di lasciarlo. I figli. La sensazione di fallimento. Credo di poter recuperare il dialogo, di poter ravvivare la routine piatta, ma il sesso, la fisicità....le storie possono andare avanti senza quello? Ha senso per la famiglia? Alle volte penso che posso continuare a stringere i denti, in fondo sono minuti....Non so da dove iniziare. Non so cosa fare. Ho paura.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

dopo anni di sesso piatto, ora conosce la passione, l'attrazione, il desiderio, il soddisfacimento del corpo e della psiche.

E ciò non lascia indifferenti; è come aprire un'altra porta, aldilà della quale un giardino pieno di fiori e profumi.

E' il momento in cui si mettono sul piatto della bilancia le sicurezze e le positività - il marito è un buon padre ecc., - e la nuova realtà.
non va sottovalutato il fatto che sia già il secondo amante, segno di una insoddisfazione che perdura.

Cosa fare?
E' la domanda che ogni persona in questa situazione si pone.

Ma online è impossibile aiutarLa a decidere. Solo un contatto di persona può permettere l'accesso ad esperienze così profonde e private, ed aiutarLa in una decisione che lascia sempre aspetti di sofferenza.

E dunque chiedere aiuto ad un/a nostr/a Collega di persona diventa la cosa più opportuna.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
E' tangibile anche on line quanto sia intensa la Sua sofferenza.
E quanto Lei la prenda e voglia prenderla su di se' per portarla come una espiazione.
Purtroppo esistono degli "spazi" che sono davvero troppo intimi per poterli condividere con chi non si desidera.
E uno di questi e' il rapporto sessuale. In special modo per una donna.
Una donna a meno di casi rari, non scinde la dimensione sessuale fisica da quella erotica mentale. E non puo' farlo neanche per i figli. Sarebbe un martirio che forse Le causerebbe dei problemi immensi.
Quindi anche io come la mia collega La invito a cercare un aiuto psicoterapeutico.
Per elaborare a fondo tutto cio' che prova e trovare una soluzione Sua.
Auguri cara Signora!
Ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie di cuore per la Vostra attenzione e le Vostre parole. Sono preziose. Vorrei parlare con tutti, forse per sentirmi dare una risposta, che però, come mi dite e come so, mi posso dare solo io. Sicuramente chiederò aiuto e spero di potervi scrivere in modo sereno le scelte che conseguiranno questa mia esperienza di vita. Quella che si vede come Vita , non come esperienza, nella quale ci metti l'anima, nella quale vedi muoversi i tuoi figli, la cosa più preziosa che hai....è difficile. Fa tanto male. A presto allora! E grazie ancora!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
E' stato un piacere.
Se ci farà avere Sue notizie, saranno gradite.

[#5]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Buon giorno Dott.sse, torno da voi come promesso , per raccontarvi la mia esperienza che continua ad essere sofferta e continua a lasciarmi tanto dolore.
Ho iniziato un percorso con una vostra collega, ancora mesi fa, poco dopo aver scritto a voi.
Non ho iniziato una terapia di coppia. In fondo non ci credo. Non sarei disposta a lasciare il mio amante...anche se lo chiamerei il mio amore. Quindi non ci sono stati i presupposti.
Ieri sera ho parlato con mio marito. Un'altra volta. Con toni pacati e costruttivi. Oggi non riesco a definire il mio stato emozionale. Vuota? Libera? Non lo so....Sto male.
Non capisco. Io continuo a non capire come abbia potuto fare una cosa simile. Si, si lavora per accettare, si lavora su tanti punti per cercare non crocifiggersi, che nella vita gli errori si fanno....
Ho letto un articolo pubblicato dalla dottoressa Randone in cui si parlava delle coppie al primo ed al secondo matrimonio. Desiderio di costruire una famiglia ed in un secondo momento importanza della passione.
Io ho desiderato tanto una famiglia ed ho sposato una persona che è un padre meraviglioso, un uomo intelligente e di grande sensibilità. Un uomo che però non mi ha mai attratto fisicamente.
Ieri mi diceva come non riuscisse a capire il mio aver messo una pietra così irremovibile. Come abbia potuto chiudere ogni contatto, abbraccio. Dopo la prima crisi 4 anni fa siamo usciti e riusciti ad andare avanti piano piano, con un abbraccio e poi con l'intimità. Intimità mai desiderata da me, solo "dovuta".
Ho cercato di spiegare come io mi sia imposta il "dovere", come questo mi abbia logorato. Ma non sottolineo troppo e non approfondisco per non "distruggerlo".
Come faccio a spiegargli che "non lo abbraccio per non dargli speranze vane". Lui dice che magari da un abbraccio piano piano torna il desiderio. Come faccio a dirgli che il desiderio non c'è mai stato. Che io lo guardo e non lo desidero. Che io non provo attrazione. Che non mi è mai piaciuto il suo odore , il suo modo di fare l'amore con me. Che i rapporti orali erano praticamente nulli perchè lui non mi piaceva e che io non sono così perchè poco passionale, ma perchè lui non mi piace.
Come glie lo spiego? Questa cosa mi pesa. Oggi mi pesa ancora di più. Lui non capisce ed a me dispiace moltissimo.
Si può trovare l'alchimia? Si può costruire?
Io ancora cerco di capire se ho veramente provato tutte le strade. La domanda che mi resta e che vorrei fare ad un sessuologo: "se una persona sessualmente non ti ha mai attratto...può giocare delle carte per cambiare? " Io ho messo in secondo piano il sesso con lui, vivendolo come un "momento" che tanto passa e non è quotidiano. "E' salvabile? Si può cambiare questa attrazione? Una persona che non si vede "erotica" la si può poi vedere tale?". E' così difficile da spiegare. Con la mia persona "segreta" farei l'amore ad ogni ora. Mi piace. Mi piace lui, mi piace tutto della nostra sfera sessuale (ed anche non). Ho imparato a dare ed a ricevere. A prendere se in quel momento ne ho voglia. Con mio marito era tutto un "dare"...non mi piaceva il suo "dare" , non mi piaceva quindi cercavo di rendere tutto il più breve possibile. L'obiettivo era finire.
Ora provo il desiderio. Ma non un desiderio morboso. E' così naturale. Mi fermo, penso "e se fosse qui? ti diresti "devo"? ...no, mi sentirei libera e so che non mi dirò mai , mai più "devo". La risposta che mi do alla domanda è comunque "si, vorrei". E' uno stare bene. Io con lui sto bene.
E' orribile, lo so. E se pure nessuno qui mi giudica, continuo a giudicarmi io.
Ed il fallimento, il dolore per i miei bambini è immenso.
Ho pura. Tanta.
Ieri lui diceva "è come se avessimo vissuto 2 storie diverse". Questa cosa mi ha colpito tantissimo.
E' vero, nei nostri silenzi, nella nostra incapacità comunicativa, è come se avessimo vissuto 2 storie diverse.
Ed ho sorriso quando, mia madre, che non sa ancora nulla, riferendosi ad una festa di compleanno di aprenti di mio marito alla quale dovevo andare senza alcuna voglia, mi ha detto "fingi. Stringi i denti, fingi". ed io pensavo "mamma, sono così stanca di fingere. Così stanca" e sono andata in bagno a piangere, che attualmente resta la mia attività principale.
Grazie ancora per l'ascolto. Io sono prolissa, mi rendo conto. Apprezzo moltissimo il supporto che sempre date.
Buona giornata
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Utente,
Le propongo una ipotesi:
Non certo *fingere*, ma dare un valore. Un peso specifco al Suo menage.
1) L'attrazione fisica, da sola, che peso specifico puo' avere per Lei?
Non ci aggiunga altro, oppure Le si potrebbero confondere le idee.
2) una vita in comune, senza attrazione fisica, che peso specifico puo' avere per Lei?

Ecco gentile utente. Faccia questa analisi. Senza mescolare nulla.
E poi potra' valutare cosa ha per Lei maggior *peso* reale.
Auguri!

[#7]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Dott.ssa, grazie per la sua attenzione!
Forse il problema è questo.
Ormai è emerso che do molta importanza e peso all'aspetto passionale.
Cosa che invece credevo non essere importante, e che mi ha portato a costruire tutto quello che ho costruito con mio marito. Una famiglia bellissima...su carta.
Do molto peso al fatto di non voler più "dovere".
Per questo mi chiedevo, l'attrazione può arrivare dopo 13 anni?
Questa famiglia, questo valore che sento radicato, può essere salvato?
Il mio senso di fallimento si lega a questo.
E mi chiedo, spesso "possibile che faccia crollare tutto per la passione???"
E poi vedo tutto quello che "non è stato". Dal non fare un weekend con mio marito perchè hotel equivaleva a fare l'amore etc...quindi, un rapporto piatto e così via...
Posso costruire la passione con mio marito anche se non mi attrae? Ha senso? Si può fare? O semplicemente l'alchimia o c'è o non c'è?...almeno all'inizio?
io non so se sarei felice a vivere un matrimonio bianco. Mio marito no. Se non risolvo l'aspetto sessuale, la mia storia continuerà a naufragare.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi scusi, ma Lei si rende conto dopo tutto questo tempo di non provare alcuna passione per Suo marito?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ho iniziato un percorso con una vostra collega, ancora mesi fa, poco dopo aver scritto a voi. >

Gentile Signora,
se lei sta seguendo un percorso con una nostra collega come viene affrontato il problema che ci espone?

Il rapporto con suo marito sembra non essere mai decollato sotto l'aspetto sessuale, questo è un tema davvero importante anche per i risvolti relazionali che sottende e la difficoltà ad affrontare con lui un argomento così scottante in modo costruttivo.
Divisa tra famiglia, timore di perderla, stima di suo marito come padre e desiderio di vivere in modo appagante la sua sessualità, sensi di colpa, la sua sofferenza è comprensibile. Si pone molte domande alle quali occorre dare risposte per uscire dal dolore che abita in lei, le può trovare solo attraverso l'apporto specialistico diretto.

Non si giudichi ma affronti con la sua curante per risolvere.
Come mai è stata scartata l'opzione terapia di coppia?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it