Una gastroscopia ben fatta

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

La gastroscopia è uno degli esami più comunemente eseguiti in un servizio di endoscopia e fornisce informazioni preziose e insostituibili per lo studio delle patologie del tratto digestivo superiore.

A volte tuttavia ci chiediamo se l' esame al quale ci siamo sottoposto è stato eseguito correttamente, ovvero rispettando i criteri per la corretta esecuzione di una procedura, domanda alla quale non è semplice rispondere in modo corretto.

Da alcuni anni tuttavia esiste un criterio oggettivo per rispondere: i cosiddetti indicatori di qualità.

Ogni centro di endoscopia deve infatti registrare e fornire i dati relativi alle procedure eseguite ed un gruppo di esperti ha identificato alcuni criteri che ,se rispettati, identificano il centro come conforme o meno agli indicatori scelti. La valutazione ovviamente non viene fatta sul singolo esame ma sul totale delle procedure eseguite che tuttavia è un buon criterio per capire come si lavora in una determinata struttura.

Ecco quindi i criteri da conoscere e valutare per l' esecuzione di una buona gastroscopia. Ad ogni criterio corrisponde un grado di raccomandazione secondo i livelli di evidenza più o meno significativo in base alla sigla identificata tra parentesi:

 

Prima dell'esame

1) La gastroscopia è eseguita con una indicazione corretta e documentata in base a un elenco dettagliato di indicazioni corrette (1C)

2) Il consenso informato è ottenuto e ben documentato, compresa la discussione relativa ai rischi associati alla procedura (3)

3) Nei pazienti con cirrosi ed un sanguinamento in atto viene somministrata una profilassi antibiotica corretta (1B)

4) Prima di posizionare una gastrostomia percutanea viene somministrata una profilassi antibiotica corretta (1A)

5) Un inibitore di pompa protonica è utilizzato in un sospetto sanguinamento da ulcera peptica (1B)

6) Farmaci vasoattivi vengono somministrati prima dell' esame in un sospetto sanguinamento da varici (1B)

 

Durante l'esame:

1) Viene eseguito un esame completo di esofago stomaco e duodeno compresa la retroversione nello stomaco e documentato (3)

2) Nelle ulcere gastriche non sanguinanti vengono eseguite biopsie per escludere la malignità (2C)

3) L' esofago di Barrett è correttamente misurato se presente (2C)

4) Nel caso di sospetto esofago di Barrett sono state fatte le biopsie (2C)

5) Le lesioni sanguinanti sono ben descritte e la sede documentata (3)

6) Se vengono identificate ulcere, almeno una delle seguenti circostanze viene descritta: sanguinamento attivo, vaso visibile non sanguinante, coagulo adeso, area piatta o base chiara (1A)

7) Ulcere sanguinanti o con vaso visibile vengono trattate endoscopicamente, se non controindicato (1A)

8) Il raggiungimento di un' adeguata emostasi di una lesione sanguinante è documentato (3)

9) Una tecnica di emostasi alternativa (coagulazione o clips)viene utilizzata oltre all' iniezione di adrenalina (1A)

10) la legatura delle varici è il primo metodo utilizzato nel sanguinamento da varici (1A)

11) Almeno 4 biopsie duodenali sono eseguite in caso di sospetta celiachia (1C)

 

Dopo l'esame:

1) E' prescritta una terapia con inibitori di pompa protonica nei pazienti sottoposti a dilatazione di stenosi esofagea (1A)

2)E' prescritta una terapia con inibitori di pompa protonica o anti H2 in pazienti nei quali viene identificata un' ulcera gastrica o duodenale (1A)

3) E' indicato come determinare la presenza di Helicobacter Pylori in pazienti con ulcera gastrica o duodenale (1A)

4) Nei pazienti con nuovo sanguinamento dopo emostasi endoscopica di ulcera sanguinamento viene eseguita una seconda endoscopia (1B)

5) I pazienti vengono contattati per identificare eventuali eventi avversi occorsi dopo l' esecuzione dell' esame (3)

 

Per ognuno di questi punti viene indicato un valore limite al di sopra del quale è necessario porsi e che in genere corrisponde al 98% delle procedure eseguite.

Se il centro che esegue l' esame rispetta questi criteri si può avere la ragionevole certezza che la qualità della procedura eseguita è elevata.

Esistono poi degli ulteriori criteri che si riferiscono a tutte le procedure endoscopiche e comprendono ad esempio il tipo di sedazione utilizzata ed altri parametri meno specifici.

 

Fonte:

Quality indicators for egd - Am J Gastroenterol, 2015; 110(1): 60-71

Data pubblicazione: 07 marzo 2015 Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2015

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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