Smartphone liquido seminale.

Cellulari e alterazioni del liquido seminale

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

L’uso dei cellulari modifica i parametri del liquido seminale?

Un recente lavoro, condotto dall'Università di Ginevra e dall'Istituto Tropicale e di Salute Pubblica Svizzero e pubblicato ora su "Fertility and Sterility", ha focalizzato la sua attenzione sulle eventuali correlazioni negative che possono intercorrere tra l'utilizzo massiccio dei telefoni cellulari e la qualità del liquido seminale.

La ricerca pubblicata è un complesso e importante studio che valuta più di un decennio di dati sui possibili effetti non positivi che si possono osservare con l’uso dei telefoni cellulari sulla qualità dello sperma in giovani uomini.

Circa una coppia su cinque lamenta una difficoltà e problemi ad avere un figlio.

Il partner maschile è riconosciuto come responsabile in circa la metà dei casi.

Alcune ricerche condotte in questi ultimi decenni sembrerebbero indicare negli uomini una diminuzione significativa del numero dei loro spermatozoi, ma ancora oggi le varie spiegazioni ipotizzate su questo fenomeno rimangono poco chiare.

Sono stati invocati per cercare di spiegare il problema diversi fattori ambientali, stili di vita modificati, l’aumento dell'obesità, dell'assunzione di alcool, il fumo di sigaretta e anche un aumento generalizzato dello stress psicologico che un uomo oggi deve sopportare.

Per approfondire:Fertilità: quanto conta l'età dell'uomo?

Cosa dicono gli studi recenti?

Le correlazioni tra alterazioni dei parametri seminali (scarsa motilità e un'alterata morfologia degli spermatozoi) e l'uso dei telefoni cellulari nei vari studi fin qui pubblicati non hanno mai ben chiarito la questione.

Il nuovo lavoro dei ricercatori svizzeri, costituito da un pesante studio trasversale, ha esaminato con più precisione la relazione tra i diversi parametri del liquido seminale di 2886 giovani uomini, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, presi dalla popolazione generale durante il loro servizio militare tra il 2005 ed il 2018, e l’utilizzo del telefono cellulare.

Gli uomini, coinvolti nello studio, hanno risposto ad un dettagliato questionario sul loro stile e sulle loro scelte di vita, sulla loro salute in generale ed, in particolare, la frequenza con cui usavano i loro telefonini e in particolare dove li custodivano quando questi non venivano usati.

I dati raccolti hanno dimostrato un sicuro legame tra l'utilizzo regolare ed importante del cellulare e la diminuzione del numero di spermatozoi nell’eiaculato; infatti i maschi che usavano i loro telefonini non più di una volta alla settimana avevano una concentrazione media nel liquido seminale di spermatozoi molto maggiore (56,5 milioni/ml) rispetto agli uomini che usavano i loro cellulari più di 20 volte al giorno (44,5 milioni/ml).

Questa differenza nell'utilizzo dei cellulari si tradurrebbe in un calo del 21% della concentrazione di spermatozoi nei maschi che telefonavano con il cellulare più di venti volte al giorno.

Questa correlazione negativa tra uso del telefonino e numero di spermatozoi è risultata più pronunciata nel primo periodo di valutazione dei dati, cioè tra il 2005 ed il 2007, mentre è stato osservato un miglioramento della situazione tra il 2008 e il 2011 e poi tra il 2012 ed il 2018.

Questa tendenza ad avere un quadro seminale migliore in questi due ultimi periodi di tempo sembrerebbe corrispondere all'uso di nuovi cellulari passati da 2G a 3G, e poi da 3G a 4G, questo passaggio avrebbe determinato una significativa riduzione della potenza di trasmissione dei dispositivi.

L'analisi dettagliata dei dati raccolti sembrerebbe poi indicare che i parametri peggiori osservati nei forti utilizzatori di cellulari non erano collegati alla particolare posizione del telefono, esempio tipico la tasca dei pantaloni, ma su questo particolare aspetto della ricerca non è stato possibile raccogliere un numero sufficiente di partecipanti per formulare un giudizio forte.

Questo lavoro sembrerebbe ora fornirci risultati più significativi rispetto ai precedenti studi sull’argomento; infatti questi consideravano un numero relativamente ristretto di individui e non sempre erano prese dettagliate informazioni sugli stili di vita, inoltre i maschi considerati nelle diverse casistiche considerate venivano sempre reclutati presso strutture mediche che trattavano coppie infertili. Questi sono alcuni importanti fattori che hanno determinato in queste ricerche diverse incongruenze ed importanti limiti sui risultati così ottenuti.

Data pubblicazione: 02 novembre 2023

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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