Prurito cure palliative.

Il prurito: sintomo non doloroso, ma disturbante

brunonicora
Dr. Bruno Nicora Palliativista, Anestesista, Neurofisiopatologo

Cos'è il prurito?

Il prurito è un sintomo fastidioso e fisiologicamente è uno stimolo che viaggia lentamente su fibre nervose che iniziano come terminazioni libere nella cute, fino al sistema nervoso centrale, e la callicreina, un enzima rilasciato nella pelle, attiva i mediatori e recettori specifici favorendo la trasmissione del prurito.

Questi recettori sono sensibili ai mediatori chimici dell’infiammazione, come l’istamina e i neuropeptidi.

Il prurito nei pazienti in cure palliative

È una sensazione spiacevole, non dolorosa e che induce il paziente a grattarsi e riguarda circa il 20-30% dei pazienti che ricevono cure palliative.

Impatta sulla qualità della vita perché disturba il sonno, peggiora il disagio emotivo e aumenta la sofferenza globale del paziente.

Nelle cure palliative è un sintomo frequente e complesso che merita attenzione e un approccio multidimensionale per migliorare in maniera concreta il benessere dei pazienti.

Cause e rimedi del prurito nelle cure palliative

Vediamo quindi, tra questi pazienti in cure palliative quali sono le tre cause più comuni:

  • insufficienza epatica che porta all’accumulo di bilirubina e quindi scatena gli impulsi nervosi;
  • insufficienza renale;
  • sovradosaggio farmacologico.

Come per tanti altri sintomi, nelle cure palliative domiciliari i rimedi sono divisi in due grandi categorie:

  • comportamentali: indossare indumenti in fibre naturali, idratare la cute con creme emollienti, fare docce tiepide anziché calde;
  • farmacologici: antistaminici, gabapentin o pregabalin, sertralina, rifampicina, colestiramina, naloxone per prurito da oppiacei.

Prurito e cure palliative: guarda il video su cause e rimedi

Data pubblicazione: 19 maggio 2025

Autore

brunonicora
Dr. Bruno Nicora Palliativista, Anestesista, Neurofisiopatologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2001 presso PAVIA.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Alessandria tesserino n° 4449.

Oltre quindici anni di esperienza in terapia intensiva come anestesista-rianimatore, con un approccio clinico e umano “first aid oriented”. Ha diretto per dieci anni il Piccolo Cottolengo di Tortona, accompagnando bambini con disabilità gravi. Esperto in medicina palliativa, ricerca scientifica, management sanitario e innovazione tecnologica applicata alla clinica, con formazione manageriale EMMLOS all’Università di Pavia.

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