La sedazione in cure palliative: le sue declinazioni secondo le linee guida SICP
La sedazione palliativa non va considerata come una procedura straordinaria, poiché è parte integrante della medicina palliativa. È praticata in una percentuale di pazienti che va dal 10 al 25% dei malati, in vari setting di cura (domiciliare o hospice).
Indice
Cos'è la sedazione palliativa?
La sedazione nelle cure palliative una vera e propria procedura terapeutica che ha come scopo la riduzione o l’abolizione intenzionale della vigilanza, cioè della coscienza, con mezzi farmacologici.
L’obiettivo, quindi, è quello di diminuire la percezione della sofferenza provocata da uno o più sintomi refrattari e giudicata intollerante dalla persona che si trova in fase terminale della malattia.
Per approfondire:Quando ricorrere alle cure palliative?
Cosa si intende per sintomi refrattari?
I sintomi refrattari (o intrattabili o insopportabili) sono sintomi fisici o psicologici per i quali tutti i trattamenti possibili hanno fallito. E si stabilisce che non vi sono metodiche palliative disponibili entro un tempo e un rapporto rischio-beneficio che il malato può tollerare.
Tipologie di sedazione palliativa
Esistono vari tipi di sedazione utilizzata nelle cure palliative:
- Sedazione temporanea o di sollievo (respite): è una somministrazione appunto temporanea e va utilizzata quando i sintomi sono potenzialmente reversibili o quando è opportuno rivalutare l’indicazione alla sedazione.
- Sedazione temporanea intermittente: è temporanea, ma viene ripetuta nel tempo. Questo consente alla persona di avere periodi di tempo in cui non è sedata e di valutare se il sintomo è refrattario in modo permanente.
- Sedazione palliativa continua: la somministrazione di sedativi avviene in modo continuo e viene attuata con un dosaggio di partenza che viene poi modulato per il necessario controllo della sofferenza.
- Sedazione palliativa d’emergenza: utilizzata in eventi catastrofici, acuti e refrattari, dove vi è una causa di morte imminente.
Per approfondire:Come si somministrano i farmaci palliativi?