Vorrei un consiglio sul mio malessere
Buonasera, in realtà non riesco a capire se sto bene o male, mi spiego meglio, ci sono giornate, settimane, dove sto benissimo (normale), ma altri giorni dopo un arco di tempo che mi succedono i seguenti episodi nervosismo, mal di testa, tremore alle gambe e alla bocca, senso di svenimento, amaro in bocca, tachicardia, ansia, tristezza, appetito alle stelle ma nausea se vedo il cibo, non ho la forza di camminare come se fossi stanchissima (anche se sono rimasta in casa per tutta la settimana) praticamente passo 2/3 giorni dove vorrei solo stare in casa senza far niente a letto.
Ora vorrei capire, per quanto sia facile tramite un messaggio scritto, se ho un problema o no.
A volte credo di avere un problema ma poi quando sto bene ci ripenso e dico tra me e e me ma sono davvero stupida?
Sto benissimo! Poi dopo risuccede ed ecco che ritorna il dubbio.
Sono una mamma, ho 30 anni, non ho avuto una vita facile da quando mi sono sposata (con mio marito va tutto bene) dico che non è stata facile perché ho perso il mio primo bambino quando aveva solo 6 mesi, nell’arco dei suoi 6 mesi di vita siamo passati da una terapia intensiva neonatale, ad un hospice pediatrico fino a quando lo abbiamo accompagnato a miglior vita.
Non l’ho passTa bene ma nemmeno malissimo (e soprattutto agli occhi degli altri non ho mai mostrato alcuna debolezza) diciamo che sono rimasta in piedi fino ad oggi, accettando quello che la vita mi ha mandato, rimanendo comunque grata per aver avuto l’opportunità di vivermi mio figlio anche se per poco.
Dopo un anno è arrivata la mia seconda bambina, viviamo come una famiglia normale ma sempre senza un pezzo fondamentale.
I miei episodi potrebbero essere legati ad un fatto successo 2 anni fa?
O potrei essere stanca semplicemente per la nuova vita da mamma e il fatto che tra qualche settimana cambieremo casa per l’ennesima volta (finalmente definitiva).
Scrivo su questo forum perché non mi piace (e non riuscirei anche volendo) parlare apertamente con la gente che conosco.
Grazie e spero sia tutto chiaro.
Ora vorrei capire, per quanto sia facile tramite un messaggio scritto, se ho un problema o no.
A volte credo di avere un problema ma poi quando sto bene ci ripenso e dico tra me e e me ma sono davvero stupida?
Sto benissimo! Poi dopo risuccede ed ecco che ritorna il dubbio.
Sono una mamma, ho 30 anni, non ho avuto una vita facile da quando mi sono sposata (con mio marito va tutto bene) dico che non è stata facile perché ho perso il mio primo bambino quando aveva solo 6 mesi, nell’arco dei suoi 6 mesi di vita siamo passati da una terapia intensiva neonatale, ad un hospice pediatrico fino a quando lo abbiamo accompagnato a miglior vita.
Non l’ho passTa bene ma nemmeno malissimo (e soprattutto agli occhi degli altri non ho mai mostrato alcuna debolezza) diciamo che sono rimasta in piedi fino ad oggi, accettando quello che la vita mi ha mandato, rimanendo comunque grata per aver avuto l’opportunità di vivermi mio figlio anche se per poco.
Dopo un anno è arrivata la mia seconda bambina, viviamo come una famiglia normale ma sempre senza un pezzo fondamentale.
I miei episodi potrebbero essere legati ad un fatto successo 2 anni fa?
O potrei essere stanca semplicemente per la nuova vita da mamma e il fatto che tra qualche settimana cambieremo casa per l’ennesima volta (finalmente definitiva).
Scrivo su questo forum perché non mi piace (e non riuscirei anche volendo) parlare apertamente con la gente che conosco.
Grazie e spero sia tutto chiaro.
Buongiorno, Lei ha esplicitato chiaramente la sua condizione depressiva e la sofferenza che è emersa che chiede di farsi carico. La perdita di una figlia-o è una rottura che spezza e che irrimediabilmente allontana nonostante si sia tentato il possibile, lasciando in un tempo sospeso.
La seconda nata offre una ripresa di continuità ma come lei sottolinea è l'evento del lutto che necessita anche di essere capito.
La condizione del disturbo dell'umore, connaturato con ansia, astenia e altri sintomi richiede da parte sua che tale stato non sia lasciato in attesa ma sia nell'insieme preso in carico con uno psicoterapeuta.
Provi a concedersi di respirare 'aria fresca' cioè a darsi parole che la curano, che le permettono di aprirsi anche agli altri ma anche concedersi un po di più di quanto pensa che oggi non si dà.
Trovi nuovamente dimora in sé (non solo nel prossimo trasloco), cogliendo che questi sintomi che sta vivendo sono l'espressione complessiva di una profonda richiesta.
Arrivederci.
La seconda nata offre una ripresa di continuità ma come lei sottolinea è l'evento del lutto che necessita anche di essere capito.
La condizione del disturbo dell'umore, connaturato con ansia, astenia e altri sintomi richiede da parte sua che tale stato non sia lasciato in attesa ma sia nell'insieme preso in carico con uno psicoterapeuta.
Provi a concedersi di respirare 'aria fresca' cioè a darsi parole che la curano, che le permettono di aprirsi anche agli altri ma anche concedersi un po di più di quanto pensa che oggi non si dà.
Trovi nuovamente dimora in sé (non solo nel prossimo trasloco), cogliendo che questi sintomi che sta vivendo sono l'espressione complessiva di una profonda richiesta.
Arrivederci.
D.re Guido M. Arnò Psicologo - Psicoterapeuta
Member Society Psychotherapy Research - sez. it
fax +3901183331104 cell. 3388509641
Utente
Grazie per la sua risposta.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 552 visite dal 22/05/2025.
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