Stato cachettico e by pass digiuno ileale

Salve,
Vorrei capire la causa della morte di mia madre e se effettivamente quello che mi è stato detto dai medici ha un fondamento scientifico e se ci sono tracce, in letteratura, di casi analoghi a quello di mia madre.
Premetto che le informazioni che ho non sono complete, in quanto non vivevo con mia madre e non eravamo in buoni rapporti. Mia madre ha fatto nel '97 un by pass digiuno ileale per obesità (pesava 150 kg). Dopo un primo calo ponderale ha iniziato a riprendere peso, e si è assestata per anni sui 115 kg. In questi anni (dal 97 al 2012, anno in cui sono andata via di casa e quindi le informazioni, da quel momento, diventano frammentarie) è stata sempre bene, anche se effettivamente non aveva una regolarità intestinale (forti scariche di diarrea, 2 i 3 volte al giorno) ed era ipoglicemica. Dal 2015 (anno in cui ho chiuso definitivamente i rapporti con lei), la situazione ha iniziato a cambiare. Da quel che so, ha iniziato a mangiare meno. Lei soffriva di un disturbo bipolare, e curata male (nonostante tale diagnosi, non le fu mai stato prescritto uno stabilizzatore dell'umore, fino a che, nel 2014, non la portai da uno psichiatra di fiducia che le diede il litio, poi da lei smesso autonomamente), veniva seguita da assistenti sociali e domiciliari, e il tribunale nominò anche un amministratore di sostegno. Dal 2016 ha iniziato ad entrare ed uscire dagli ospedali, ma non ho le cartelle dei suoi ricoveri; comunque la diagnosi principale era la sindrome di malassorbimento data dal by pass, e disturbi alimentari. Il 3 gennaio di quest'anno è stata ricoverata nuovamente, e contattata il 31 gennaio ho scoperto che mia madre stava male. Veniva alimentata tramite cvc, ma ad un certo punto il cvc le ha dato infezione ed è entrata in setticemia. È stata dimessa e portata da noi parenti in un hospice il 1 marzo. È morta il 3. Riporto il contenuto della scheda di dimissioni:
Diagnosi:
stato cachettico da malnutrizione calorico-proteica
anemia grave trattata con ripetute emotrasfusioni
setticemia da CVC (eseguite emocolture ed esame colturale su catetre venoso centrale risultate positive per Staphylococcus epidermidis)
squilibrio elettrolitico (ipopotassiemia e ipocalcemia)
Lieve insufficienza renale
sindrome da allettamento con decubiti multipli (talloni bilat 1 , sacrale 2 )
portatrice di catetere vescicale foley a permanenza.
In amamnesi: disturbo bipolare, stato ansioso-depressivo, ipotiroidismo, disturbi alimentari e by pass digiunono ileale, s da malassorbimento, microlitiasi renale, MrGE, fistola anale.
Mi è stato detto che probabilmente lei ha iniziato a mangiare meno, e che con il by pass le cose si sono complicate fino allo stato di cachessia. Negli ultimi giorni aveva fortissime scariche di diarrea (liquide), 7 o 8 al giorno nonostante le avessero interrotto anche l'alimentazione tramite cvc.
La spiegazione dei medici è verosimile? Un disturbo alimentare che si innesta su un by pass può portare ad un deperimento mortale?
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Dr. Stefano Cecchini Chirurgo generale 67 5
Gentile signora, è molto difficile rispondere alle sue domande. Il quadro clinico di sua madre era molto complesso e a posteriori é alquanto rischioso stimare il peso delle multiple patologie concomitanti. Quello che posso dirle è che i pazienti bariatrici sottoposti a bypass digiuno-ileale sono soggetti a sindrome da malassorbimento, con severità variabile in relazione a fattori soggettivi e sopratutto all'aderenza al follow up, che nel caso di sua madre sia stato abbandonato. La prima osservazione che mi viene spontanea é che chirurgia bariatrica e patologie psichiatriche maggiori non vanno d'accordo e questo andrebbe discusso prima dell'intervento. La seconda é che il bypass digiuno-ileale é un intervento che ad oggi, tranne rare eccezioni, trova posto solo sui libri di storia della chirurgia e ne può intuire le ragioni. Speculare sull'evoluzione degli ultimi giorni di sua madre é a mio avviso molto difficile. Spero di esserle stato d'aiuto.

Dr. Stefano Cecchini
Specialista in Chirurgia Generale

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua spiegazione. Difatti anche i medici ci hanno spiegato che questo tipo di intervento non andrebbe fatto su pazienti con problemi psichiatrici; al tempo dell'intervento (1997), però, mia madre stava bene, e il disturbo bipolare si è presentato solo nel 2004. Per questo ritengo, ma si tratta di un'opinione da profana, che sia difficile stabilire ex ante se una persona presenterà mai nella vita un disturbo o vivrà delle situazioni che potranno metterla in pericolo.
Quindi mi solleva pensare che siano interventi che ormai, nella pratica, difficilmente vengono effettuati.
La ringrazio nuovamente per le sue delucidazioni.
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