Caos mentale

Ragazzo del sud vivo al nord per lavoro.

Da oltre un anno sono fidanzato, le amo tanto, prima ero solo e vivevo male, il mio unico pensiero era andare via da qui.
Ma lei su alcune cose dovrebbe maturare,
Ad esempio mi dice che non vuole lavorare e vuole essere mantenuta, è attenta alle spese, ma pretende la vacanza.

I miei genitori vivono da soli al sud, sono autonomi ma non lo saranno in eterno, io avrei la possibilità di tornare giù, ma a quel punto perderei la mia fidanzata.

Al sud sarei da solo, non ho più amici e sarebbe difficile farsene dei nuovi per vari motivi.

Da Qualche settimana non ho più stimolo nel sesso con la mia ragazza, lei è bellissima ma non ho stimolo.
Premetto che mi sono sempre fatto complessi mentali per le mie dimensioni non eccessive, in quanto lei è stata fidanzata con un portoghese e la cosa mi ha sempre fatto pensare a due opposti Quindi alcune volte penso di non soddisfarla e allora vado in caos, questo mi porta a pensare che lei fra Qualche anno inizierà ad avere bisogno di altro, mi ha chiesto già di comprare un dildo, che non ho comprato per timore del paragone con il mio membro.

Un esempio settimana scorsa, ho comprato dei preservativi, lei prende la scatola vede la circonferenza 52.5 e mi dice ma nooo hai comprato quelli stretti, speriamo che ti entrino e non si rompa, invece per me quella è la misura giusta.

Poi qui inizio a vedere persone separate ovunque.

Cosa faccio?
Rimango qui e coltivo la storia con questa ragazza e il lavoro, o torno al sud per dare un sollievo ai miei genitori, e cercare di emergere in azienda anche al sud.

Qui ci perderei con la fidanzata, ma non vorrei mai perderla.

Ho paura che però lei prima o poi mi lasci e io perda tutto
Da premettere che io al nord sono in affitto in una stanza, non è una bella convivenza.
L'alternativa è comprare casa l, mentre al sud tornerei a casa dei miei e non pagherei nemmeno l'affitto.

Starei bene dal lato economico.

Darei sollievo ai miei
Ma io sarei solo, anche per inemicizie che mi metterebbero al margine.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
il caos che lei annuncia nel titolo è presente anche nella sua email.
Di seguito dettaglio i motivi, ma intanto la invito a cercare un consulente per qualche colloquio che le permetta di mettere ordine nei suoi pensieri.
Lei sa sicuramente che alcuni consulti anche privati possono essere economici, e ce n'è di quasi gratuiti con il Servizio Sanitario Nazionale. Sa anche che i colloqui possono svolgersi anche on-line.
Avere scritto a noi è un buon punto di partenza, ma occorre dipanare la matassa che ci presenta. Da qui si può farlo solo parzialmente, non potendoci avvalere delle domande e delle risposte che caratterizzano un colloquio psicologico.
Vediamo i vari punti del problema.
Punto 1: Lei non apprezza la città in cui risiede e neanche l'alloggio. Non si è creato delle amicizie nemmeno attraverso il lavoro. Scrive: "ero solo e vivevo male, il mio unico pensiero era andare via da qui". In un colloquio diretto le chiederei come mai non ha agito né per migliorare la situazione, né per andare via.
Punto 2: Un anno fa inizia una relazione d'amore e dichiara che non vorrebbe mai perderla. Però:
- "lei su alcune cose dovrebbe maturare, [...] non vuole lavorare e vuole essere mantenuta, è attenta alle spese, ma pretende la vacanza
- "non ho più stimolo nel sesso con la mia ragazza"
- "mi sono sempre fatto complessi mentali per le mie dimensioni non eccessive, in quanto lei è stata fidanzata con un portoghese e la cosa mi ha sempre fatto pensare a due opposti"; "alcune volte penso di non soddisfarla e allora vado in caos, questo mi porta a pensare che lei fra qualche anno inizierà ad avere bisogno di altro, mi ha chiesto già di comprare un dildo, che non ho comprato per timore del paragone con il mio membro"
- "Poi qui inizio a vedere persone separate ovunque"
- Infine sembra pensare che la sua ragazza, pur non volendo lavorare, non la seguirebbe nella sua città d'origine.
Delle due l'una, caro utente: o lei ama la sua ragazza e ci sta bene insieme, oppure ha perso lo stimolo sessuale. Altre idee da distinguere sono l'avere sempre avuto il complesso di essere ipodotato sessualmente (e questo timore va verificato con l'andrologo, poi con lo psicologo) o temere solo in questa relazione il confronto con il fidanzato portoghese pensando a "due opposti", chissà poi perché. Le risulta che i portoghesi siano superdotati? E crede che le donne vogliano partner di dimensioni super?
Il dildo può essere stato proposto come semplice gioco ed esiste nelle più varie misure. Quanto al preservativo, se la sua ragazza l'ha considerato piccolo vuol dire che non vede lei come ipodotato; ma poi quel preservativo era di misura giusta, o no?
Infine non si capisce perché pensa che la sua ragazza "fra qualche anno inizierà ad avere bisogno di altro" in campo sessuale. Le risulta che le donne aumentino progressivamente le loro pretese dimensionali, o piuttosto si crea continue paure senza fondamento?
Tra le paure senza fondamento potrebbe esserci quella che la sua ragazza, pur essendo nullafacente e volendo rimanere tale, non la seguirebbe a sud. Ha provato a domandarglielo?
Punto 3: I suoi genitori avrebbero "sollievo" se lei tornasse a lavorare nella sua città d'origine.
Il sollievo non lo capisco: lei non è un bambino la cui lontananza mette in ansia papà e mamma. Posso capire che sarebbero lieti di averla vicino, ma non più di quanto si rallegrino di sentire che lei sta bene, anche altrove.
A sud avrebbe tuttavia la loro vicinanza e tornerebbe nella loro casa. Questo credo sia impossibile però, se torna giù con una compagna.
Dalle sue parole sembra di capire che farebbe lo stesso lavoro anche al sud, quindi tutto sembrerebbe favorire il suo ritorno salvo il punto interrogativo sulle intenzioni della ragazza, ma basta chiederglielo. Senonché alla fine lei apre uno spiraglio sull'abisso: "io sarei solo, anche per inemicizie che mi metterebbero al margine".
E come mai, gentile utente? Un intero paese le si rivolterebbe contro? Sopra aveva scritto: "Al sud sarei da solo, non ho più amici e sarebbe difficile farsene dei nuovi per vari motivi".
Ma se anche ha litigato con tutti gli amici di un tempo, cosa inverosimile, le sembra possibile che questo le precluda di farsene di nuovi?
Vede bene che solo un colloquio sincero con un consulente le permetterà di fare una scelta, prima di tutto distinguendo tra quelli che sono solo timori o fantasie e quella che potrebbe essere la realtà.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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