Dispepsia funzionale linee guida.

Cattiva digestione o dispepsia, cosa fare? Le nuove linee guida

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

I dati pubblicati indicano che circa il 7% della popolazione generale soffre di dispepsia funzionale ovvero cattiva digestione, ma il dato appare inferiore ai numeri reali, soprattutto perché la maggior parte dei pazienti non arrivano all’osservazione del medico per risolvere il problema.

Diagnosi di dispepsia: indicazioni generali

Le ultime linee guida della Società Britannica di Gastroenterologia sono state pubblicate nel 1996 e nel luglio 2022 sono state pubblicate su Gut, aggiornate e riviste.

Queste quindi le osservazioni e indicazioni di una delle piu autorevoli società scientifiche:

  • La maggior parte dei pazienti affetti da dispepsia NON hanno una patologia sottostante identificabili con i mezzi diagnostici a disposizione e sono pertanto affetti da dispepsia cosiddetta ‘funzionale’.
  • In assenza di segni o sintomi di allarme (età superiore ai 45-50 anni, calo rilevante di peso, sanguinamento gastrointestinale, anemia, difficoltà a deglutire, vomito insistente, familiarità per tumori dell’apparato digerente), la diagnosi di dispepsia può essere posta se il paziente riferisce dolore o bruciore, senso di sazietà precoce associato o meno a gonfiore per almeno 8 settimane.
  • La qualità della relazione medico paziente e la condivisione delle informazioni in merito alla patologia è essenziale per un buon risultato terapeutico.
  • Nei pazienti di età superiore a 55 anni è indicato eseguire un emocromo e la sierologia per la celiachia soprattutto se coesiste una sintomatologia riferibile a sindrome dell’intestino irritabile.
  • In assenza di altri sintomi una gastroscopia sollecita va eseguita nei pazienti de età superiore a 55 anni con calo di peso e anche sopra il 40 anni se vive in area ad elevata incidenza di tumore gastrico o con familiarità per neoplasia esofagogastrica.
  • Una gastroscopia non urgente è indicata nei pazienti di età superiore a 55 che non rispondono alla terapia, con un elevato numero di piastrine o nausea e vomito.
  • Nei pazienti de età superiore a 60 anni con dolore addominale e calo di peso è indicata una sollecita tac addominale per escludere una neoplasia del pancreas.
  • In tutti gli altri pazienti dispeptici è indicato eseguire un test non invasivo per la ricerca di helicobacter pylori e, in caso di positività, prescrivere una terapia eradicante con eventuale verifica dell’avvenuta eradicazione a fine cura.
  • Nei pazienti helicobacter pylori negativo può essere prescritta una terapia empirica con antiacidi.
  • In presenza di dubbio diagnostico, sintomi severi o che non rispondono alla terapia di primo livello è opportuno inviare il paziente ad uno specialista.
  • In presenza di sintomi tipici non è indicato eseguire routinariamente esami di secondo livello quali ph metria esofagea.
  • La gestione del paziente difficile dovrebbe essere multidisciplinare.

Come curare la dispepsia funzionale?

Per quanto riguarda la terapia della dispepsia funzionale si possono riassumere le seguenti indicazioni.

  • È’ sempre indicato consigliare e incoraggiare un’adeguata attività fisica.
  • Non ci sono sufficienti evidenze per indicare limitazioni o restrizioni dietetiche alimentari.
  • La terapia eradicante in presenza di infezione da helicobacter pylori è indicata ed efficace.
  • I farmaci anti H2 (cimetidina e derivati) sono efficaci e ben tollerati.
  • Gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo e derivati) sono efficaci e ben tollerati.
  • Alcuni procinetici possono essere efficaci e in genere ben tollerati.
  • In caso di mancata riposta alla terapia, antidepressivi tricilici, antipsicotici quali sulpiride e levosulpiride, pregabalin e mirtazapina possono essere utilizzati con buoni risultati.
  • Psicoterapia ed ipnosi possono avere un ruolo in casi selezionati.

In conclusione, si definisce meglio l’iter diagnostico e un corretto utilizzo della diagnostica strumentale e per quanto riguarda la terapia viene ridimensionato il ruolo delle indicazioni dietetiche alimentari.

Fonti:

  • Black CJ et al,Gut 2022;71:1697-1723

 

 

Data pubblicazione: 04 settembre 2022

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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6 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Il mio gastroenterologo dice che e causata dalla mia ansia somatizzata li + la vita sedentaria, dice che una volta curate I sintomi si riduranno e spariranno completamente. E vero che l'ansia protratta nel tempo possa provare questa dispepsia funzionale? Una volta curate le cause si puo guarire completamente o bisogna portarsela vita? C'e bisogno di un test di svuotamento? Ho fatto gasteoscopia, ecografia addome completa, analisi del sangue, biopsia per batterio tutto ok. Vi ringrazio in anticipo e attendo una risposta

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Buongiorno, grazie per la domanda che mi permette un'ulteriore precisazione.
Sicuramente lo stato psicologico,emotivo,l'ansia possono avere un ruolo in questa patologia ma non bisogna commettere l'errore di attribuire sintomi vari a queste condizioni prima di aver escluso mediante un iter diagnostico competo e corretto altre eventuali patologie.Fatto questo, sicuramente il ruolo della psiche esiste e non è certo trascurabile. Prego.

#3
Ex utente
Ex utente

Salve dottore la ringrazio per la risposta, quindi serve fare altri esami ? Se si quali? Mi hanno detto che non servono fare altri perche gli ho fatti tutti. Io soffro di reflusso e sono anche stitico da 3 anni e le sto curando, ma I miei medici dicono che non e collegato a quello. La ringrazio di nuovo

#4
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Questo va valutato e deciso da chi la segue personalmente e conosce. Prego.

#6
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Utili se assunti prima e dopo la terapia eradicante per aumentare la compliance e ridurre i sintomi.
Scarse invece le evidenze in merito all' efficacia per ottenere l' eradicazione se assunti singolarmente

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