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L'intervista de La Stampa al dr. Lucio Piscitelli: internet e l'autodiagnosi

Tuttoscienze, l’inserto scientifico de La Stampa ha voluto dare uno spazio particolare con un taglio giornalistico/scientifico al dr. Lucio Piscitelli che ha spiegato i rischi in rete ed il pericolo dell'autodiagnosi.

Ancora una volta, La Stampa si è affidata ad un "decano" di questa comunità medica per chiarire ai lettori i rischi e le criticità che si presentano navigando in rete alla ricerca di informazioni medico-scientifiche.

 

In breve l'articolo in testo di Gabriele Martini 

Li vedi in coda negli studi medici, con in mano un plico di fogli stampati, pagine e pagine con rimedi per il mal di testa, schede di farmaci miracolosi o i risultati dell'ultima ricerca sul diabete.

A volte sono ragazzi, sempre piu spesso adulti e anziani, quand'è il loro turno si affacciano alla porta del dottore e schiariscono la voce: «Ho portato qualche Informazione trovata su Internet».

Secondo i dati Istat, il 45% degli italiani che navigano sul Web cerca informazioni sanitarie online. Sono oltre 15 milionì di cittadini e il fenomeno è in costante crescita, lo fanno per curiosità, per desiderio di chiarezza, ma anche per sfiducia nel sistema sanitario.

A volte, più banalmente, il problema è di comunicazione: i pazienti si rivolgono alla Rete per tentare di decodificare il responso di un esame. Ad affidarsi al «dottor Internet» sono soprattutto le donne (52%).

Il rapporto del Censis racconta che un italiano su 10 si spinge oltre e individua in Internet il primo strumento a cui ricorrere per reperire informazioni mediche. Scavalcando, di fatto, il medico di famiglia, In Rete l'offerta è eterogenea: portali specializzati, forum, chat, blog o communities.

Agli internauti-pazìenti non basta più informarsi: vogliono dialogare con i medici, scambiare pareri e ottenere consulti in tempo reale. Niente più code e sale d'attesa, basta un click.

E qui arrivano i problemi. Quali rischi comporta l'auto-diagnosi con Google?

«La Rete è piena di bufale, bisogna valutare l'affidabilìtà di un sito», spiega Lucio Piscitelli, chirurgo d'urgenza presso l'ospedale Ascalesi di Napoli e decano della communìty «Medicitalia.it».

Il sito (partner del canale Salute de LaStampa.it) si avvale della collaborazione di 5 mila specialisti, che rispondono gratuitamente alle domande dei lettori. Ogni mese oltre 2.5 milioni di cittadini navigano tra gli articoli e chiedono consulti, garantiti dal più rigoroso anonimato.

«L'informazione medica online riscuote un enorme successo, perché va a colmare le lacune del sistema sanitario. E' un canale diretto con gli utenti - spiega Piscitelli - Le domande più frequenti sono quelle di "seconda opinione".

Gli utenti cercano un consiglio virtuale su come proseguire accertamenti e indagini nella sanità reale, In Rete il rischio è quello della diagnosi catastrofica.

Nelle alchimie della medicina 2.0 il formicolio alla gamba viene scambiato per sclerosi multipla (e a volte viceversa). Il tremolìo alla mano è il primo sintomo di un inevitabile morbo di Parkinson. La sentenza è inappellabile, servita gratuitamente 24 ore su 24.

Il camice bianco virtuale ha la spietatezza del Dr. House, ma senza le sue geniali Intuizioni. Per evitare che la ricerca di informazioni mediche sul web si trasformi in un distillato d'ansia occorre quindi verificare l'autorevolezza della fonte.

Un'utile guida nella giungla dei siti medici è la certificazìone internazionale «Honcode», un bollino di qualità per la trasparenza e l'affìdabilìtà dell'informazione sanitaria. Viene rilasciato a siti e blog che rispettano specìfici requisiti.

Non ultimo la netta distinzione tra i contenuti e la pubblicità di consulto virtuale «può essere uno strumento utile, ma non può in alcun modo sostituire la visita classica», spiega il professor Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Veronesi. «Il medico deve poter osservare ed analizzare il paziente, oltre che ascoltarlo».

«Nell'immenso mare della Rete - aggiunge Veronesi - si rischia di trovare anche tanta spazzatura, bisogna sempre pretendere la chiara identificazìone del proprietario e degli sponsor e la presenza di un comitato editoriale o un comitato consultivo».

Data pubblicazione: 10 giugno 2012

Autore

staff
Staff Medicitalia.it

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21 commenti

#1
Foto profilo Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Ottima scelta Staff e ottimo risultato Lucio, complimenti e grazie!

#10
Foto profilo Dr. Pierluigi Izzo
Dr. Pierluigi Izzo

Caro Lucio,auguriamoci che il Tuo illuminato intervento possa essere il volano per il recupero della centralità del medico reale e non virtuale...Un caro saluto.PL

#19
Foto profilo Utente 153XXX
Utente 153XXX

Gentile Dott Piscitelli, mi scusi se intervengo nella discussione per essendo una semplice utente e non un medico.
La realtà è che per come è strutturata la medicina di base il medico generico può dedicare circa 8 minuti alla visita del suo paziente. In questi otto minuti ci si saluta, si cerca la cartella clinica, si ascolta il paziente, lo si visita(e non sempre)si controllano gli eventuali esami, si decide la cura e la si spiega al paziente, spesso anziano. Il tutto in otto minuti. E' evidente che questo tempo non lascia spazio ad alcuna domanda, curiosità,approfondimento o incomprensione. Inoltre scatta quando si va dal medico una sorta di paura o di vergogna del medico stesso per assurdo scatenata proprio dal fatto che ci conosce personalmente. Quindi per quanto mi riguarda ci si rivolge ad internet per
imbarazzo
secondo parere
maggiori delucidazioni
sfiducia
mancanza di tempo
consulto diretto con uno specialista
E soprattutto questo punto inizia a fare la differenza, infatti il ssn ha spesso tempi spropositati per l'accesso ad una visita specialistica, il privato, specialmente di questi tempi, è ritenuto oneroso quindi sempre maggiori saranno gli utenti che andranno a cercare in internet una prima opinione per capire se è necessaria una visita. Detto questo trovo sia condivisibile ed auspicabile che chi risponde in qualità di medico lo faccia con serietà, consigliando sempre una visita diretta e rispondendo personalmente (e non tramite segretarie o curatori di blog) alle richieste degli utenti se decide di dare un parere su una patologia.
Gli utenti da parte loro debbono capire che il consulto può avere solo carattere generico e non vincolante, e che nelle community un dolore ad un braccio può essere un infarto o un pizzico di zanzara con le stesse probabilità. Sperando che come in ogni cosa della vita si usi buonsenso cordialmente saluto tutti voi Medici di Medicitalia per il buon livello del servizio offerto.

#20
Foto profilo Dr. Alessandro Raggi
Dr. Alessandro Raggi

Complimenti Lucio, un articolo interessante e molto fruibile!

#21
Foto profilo Dr. Lucio Piscitelli
Dr. Lucio Piscitelli

Gentile Utente 153867,
Lei non ha da scusarsi se interviene nella discussione, poiché è soprattutto al pubblico dei "non addetti ai lavori" che sono rivolti i contenuti di queste nostre discussioni.
Oltretutto Lei ha fotografato in maniera efficace i limiti che attualmente improntano il nostro SSN ed i rapporti tra Utenti e Controparte (nella quale non inserisco solo i Medici, ma il Sistema in generale). Limiti che, stanti le notizie che proprio oggi leggiamo sui progetti di Spending Review, sembrerebbero essere destinati ad estendersi.
La nostra Comunità, grazie ad un numero consistente di Professionisti appassionati e fortemente impegnati, è nata e si sta sempre più espandendo proprio nell'ottica di inserirsi, in maniera del tutto volontaria, in questo vuoto, preservando con ogni sforzo possibile prerogative di etica, qualità e serietà ( https://www.medicitalia.it/nostra-mission/ ).
Del tutto recentemente, in un nostro progetto di studio, stiamo fra l'altro affrontando proprio la problematica del ruolo (e dei limiti da Lei giustamente richiamati) che il consulto Online può avere nell'ambito dell'assistenza sanitaria in generale.

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