Farmaci inibitori di pompa protonica e reflusso gastroesofageo nei lattanti

lorenzogiacchetti
Dr. Lorenzo Giacchetti Pediatra, Neonatologo

I farmaci inibitori di pompa protonica PPI sono sempre più frequentemente utilizzati in pediatria per il trattamento dei sintomi da reflusso gastroeofageo anche senza una precisa diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo.

Diversi studi negli ultimi anni hanno iniziato ad evidenziare i possibili effetti collaterali legati al trattamento con questi farmaci ed in particolare il rischio di aumentare le infezioni gastrointestinali grazie al loro effetto di ridurre l’acidità gastrica e quindi di favorire la colonizzazione batterica.alta intestinale.

Un recentissimo studio pubblicato sul journal of pediatrics nel 2015 ha confermato come dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento con inibitori di pompa protonica il rischio di colonizzazione batterica intestinale alta compare in circa un quarto dei casi.

Si accompagna inoltre a sintomi quali flatulenza alvo irregolare, e mal di pancia. Da tutto ciò ne traiamo come bisogna stare molto attenti e riservare questo trattamento farmacologico solo ai bambini che ne hanno veramente necessità ed affetti da una malattia da reflusso gastroesofageo, anche perché nella maggior parte dei casi questi sintomi da reflusso gastroesofageo sono transitori e scompaiono con la crescita.

 

Riferimenti bibliografici

Sieczkowska A, et al. Small bowel - Bacterial overgrowth associated with persistence of abdominal symptoms in children treated with a proton pump inhibitor - J Pediatr 2015;166:1310-2.e1

 

 

Data pubblicazione: 08 luglio 2015

Autore

lorenzogiacchetti
Dr. Lorenzo Giacchetti Pediatra, Neonatologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2004 presso Università degli Studi di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Varese tesserino n° 7134.

Esperto in pediatria e neonatologia con consolidata esperienza nella nutrizione del neonato e sostegno all’allattamento materno. Capoclinica presso il Reparto di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale Regionale di Lugano, autore di testi di riferimento sull’allattamento e contributi scientifici su dermatite atopica e allergie alimentari. Membro attivo delle principali società scientifiche italiane e del comitato editoriale di riviste perinatologiche.

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2 commenti

#2
Foto profilo Dr. Gaetano Pinto
Dr. Gaetano Pinto

Io aggiungerei all'uso frequente, un vero abuso o un uso improprio, per un fenomeno transitorio del lattante e autolimitante nel tempo,a scomparsa spontanea dall '8° mese di vita. E' diventato una vera moda prescrittiva per il lattante che rigurgita e piange,a cui si alternano anche gli antagonisti dei recettori H2, tra cui la ranitidina,quest'ultima caratterizzata anch'essa da effetti collaterali ed insorgenza di tachifilassi.
In definitiva questa new è un utilissimo messaggio, per i genitori ed anche per i colleghi,per stare attenti nel prescrivere farmaci solo in presenza di una patologia evidente e soprattutto documentata.

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