Sangue nelle urine: nuove linee guida

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Il sangue nelle urine è definito in medicina con il termine di ematuria e, più precisamente, questa situazione clinica viene indicata quando si ha la presenza al microscopio di più di tre globuli rossi per campo, visti con un obbiettivo ad alto ingrandimento (400x), nel sedimento urinario.

L'urina in questi casi può essere rossa o rosso-sangue, allora si parla di ematuria macroscopica, oppure può essere di colore meno significativo e, in questi casi, si parla di ematuria microscopica.

 

                          

 

In presenza di una tale sintomo clinico le procedure usualmente applicate hanno messo in rilievo un atteggiamento clinico non sempre uniforme e questo ha maturato l’esigenza di rivalutare le raccomandazioni per meglio stabilire la corretta strategia, soprattutto diagnostica, per arrivare infine a fare una corretta valutazione clinica.

A questo proposito l’American College of Physicians ha stilato le seguenti indicazioni, linee guida, da seguire quando si riscontra la presenza di un’ematuria in un adulto:

  1. va sempre chiesto a tutti i pazienti che presentano un’ematuria microscopica se hanno avuto, nella loro storia clinica, episodi di ematuria macroscopica;
  2. non è consigliato in adulti asintomatici, lo screening mediante esame delle urine per rilevare una neoplasia;
  3. un esame di routine delle urine positivo per emoglobina, in un soggetto adulto asintomatico, va sempre confermato con una successiva analisi microscopica delle urine che documenti un numero di globuli rossi maggiore di tre per campo prima di iniziare a fare ulteriori indagini cliniche diagnostiche più complesse;
  4. un singolo episodio di ematuria macroscopica, anche se isolato ed unico, in un soggetto adulto rende comunque necessario il suo invio ad uno specialista urologo per una ulteriore e più approfondita valutazione,
  5. in presenza di ripetuti episodi di ematuria microscopica e in assenza di una possibile problematica clinica benigna dimostrata, va sempre presa in considerazione l’indicazione a sentire anche lo specialista urologo per programmare una valutazione endoscopica, quale una cistoscopia, ed esami di diagnostica d’immagine vari come ecografie ed eventualmente una TAC;
  6. anche in paziente, sottoposto a terapia antiaggregante o anticoagulante, un episodio di ematuria va comunque ben valutato e studiato;
  7. un’attenta valutazione clinica iniziale di un’ematuria deve essere fatta a prescindere dalla richiesta di esame citologico delle urine per ricerca di cellule tumorali o di altri marcatori tumorali.

 

                       

 

Queste sono le ultime raccomandazioni cliniche, dettate dall’American College of Physicians, e dovrebbero rappresentare un concreto aiuto volto a semplificare le linee guida di riferimento quando è presente un’ematuria; raccomandazioni naturalmente focalizzate a migliorare soprattutto le strategie diagnostiche che il medico, anche di medicina generale, dovrebbe seguire.

 

Fonte:

http://annals.org/article.aspx?articleid=2484287

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/blog/urologia/1878-ematuria-un-sintomo-da-non-sottovalutare.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/199-cistiti-ed-uretriti-quando-l-urina-brucia.html

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html

 

Data pubblicazione: 17 febbraio 2016

7 commenti

#3
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Utente 313XXX

chiedo un parere ho effettuato visita urologica per dolore a meta del pene ,negativa tampone uretrale negativa ecografia completa negativa spermiocultura negativa pero,ho urinato sangue mi e' sucesso una volta sola pero' il fastidio persiste da piu di un mese, grazie 1000

#4
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Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

è giunto il momento di consultare in diretta un bravo urologo; in questi casi, da questa postazione e senza una valutazione clinica precisa e diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo attuale problema urologico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Un cordiale saluto.

#5
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Utente 456XXX

A riguardo la patologia di ematuria ,facendo seguito a episodi di macroematuria , mi è stata prescritta una citologia urinaria riscontrando displasia uroteliale che mi ha portato ad effettuare una cistoscopia a febbraio 2020 dove mi venivano riscontrate varici al collo vescicale trattate con elettrofolgorazione endoscopica.
Ecografie successive prostatiche e vescicali riportavano vescica ben distesa esente da lesioni , prostata diametro trasversale 48 antero-post 22 long.45 noduli da ipertrofia e piccoli aggregati calcifici x IPB ,iniziale adenioma 24mm. PSA 1,5 . Esami urine ripetuti evidenziano sempre presenza di eritrociti ( 27 / 31 ) ....
A questo punto devo mettere in relazione la IPB con la ematuria che ho costantemente o fare altre indagini ? Grazie

#6
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Utente 456XXX

Ho dimenticato di specificare che ho 60 anni .

#7
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Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

impossibile darle una risposta corretta e mirata da questa postazione; purtroppo situazioni cliniche particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa angolazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

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