Risultati sierologici rbd-igg post-covid (a circa 90 gg dall'insorgenza dei sintomi)
Salve,
Vi scrivo perché mi piacerebbe fare chiarezza circa il grado di immunità deducibile dai risultati di un sierologico eseguito da me (40 anni) a da mio marito (37 anni) a circa 3 mesi di distanza dall'infezione.
Insorgenza dei sintomi 11/02/2021 (mio marito), 17/02/2021 (io).
Negativizzazione da tampone molecolare 27/03/2021 (mio marito), 14/03/2021 (io).
Dosaggio anticorpale eseguito in data 22/05 a distanza, rispettivamente di 100 e 95 gg dall'insorgenza dei sintomi.
Metodica ELISA
Negativo <20
Positivo >50
Equivoco >=20<=50
Mio marito 161, 2 BAU/ml
Io: 991, 3 BAU/ml
Possiamo considerarci protetti, al momento?
Nessuno dei due avrebbe intenzione di vaccinarsi nell'immediato: preferiremmo attendere e ripetere l'esame in autunno per rivalutare la nostra situazione immunitaria (siamo entrambi in buone condizioni di salute, senza particolari patologie).
Qual è il valore soglia di anticorpi sotto il quale ci si dovrebbe considerare "non protetti" (al netto della protezione associata a un'eventuale memoria immunitaria)?
Come si giustifica la disparità di anticorpi fra noi due?
Il decorso è stato sintomatico per entrambi e di entità analoga (seppur con sintomi non totalmente sovrapponibili).
Lui: febbre alta (fino a 39, 3) e spossatezza per un paio di giorni, seguiti da tosse secca per alcune settimane.
Io: tosse secca (per più di 60 giorni), estrema congestione nasale in assenza di muco, perdita di gusto e olfatto per diverse settimane, tachicardie a ogni minimo movimento.
A distanza di 3 mesi, tutti i sintomi sembrano risolti.
Nel periodo della positività, mio marito ha sofferto (per la prima volta nella vita) di cistite emorragica, che ha richiesto una terapia antibiotica della durata di 10 gg.
La terapia farmacologica potrebbe aver interferito con la produzione di anticorpi?
Considerando che sono valori rilevati a 90-100 giorni dall'infezione, quali conclusioni se ne possono trarre (se se ne possono trarre) in merito alla durata della nostra immunità?
Come si collocano questi dati rispetto ai valori medi del titolo anticorpale post-infezione?
Grazie per l'attenzione.
Vi scrivo perché mi piacerebbe fare chiarezza circa il grado di immunità deducibile dai risultati di un sierologico eseguito da me (40 anni) a da mio marito (37 anni) a circa 3 mesi di distanza dall'infezione.
Insorgenza dei sintomi 11/02/2021 (mio marito), 17/02/2021 (io).
Negativizzazione da tampone molecolare 27/03/2021 (mio marito), 14/03/2021 (io).
Dosaggio anticorpale eseguito in data 22/05 a distanza, rispettivamente di 100 e 95 gg dall'insorgenza dei sintomi.
Metodica ELISA
Negativo <20
Positivo >50
Equivoco >=20<=50
Mio marito 161, 2 BAU/ml
Io: 991, 3 BAU/ml
Possiamo considerarci protetti, al momento?
Nessuno dei due avrebbe intenzione di vaccinarsi nell'immediato: preferiremmo attendere e ripetere l'esame in autunno per rivalutare la nostra situazione immunitaria (siamo entrambi in buone condizioni di salute, senza particolari patologie).
Qual è il valore soglia di anticorpi sotto il quale ci si dovrebbe considerare "non protetti" (al netto della protezione associata a un'eventuale memoria immunitaria)?
Come si giustifica la disparità di anticorpi fra noi due?
Il decorso è stato sintomatico per entrambi e di entità analoga (seppur con sintomi non totalmente sovrapponibili).
Lui: febbre alta (fino a 39, 3) e spossatezza per un paio di giorni, seguiti da tosse secca per alcune settimane.
Io: tosse secca (per più di 60 giorni), estrema congestione nasale in assenza di muco, perdita di gusto e olfatto per diverse settimane, tachicardie a ogni minimo movimento.
A distanza di 3 mesi, tutti i sintomi sembrano risolti.
Nel periodo della positività, mio marito ha sofferto (per la prima volta nella vita) di cistite emorragica, che ha richiesto una terapia antibiotica della durata di 10 gg.
La terapia farmacologica potrebbe aver interferito con la produzione di anticorpi?
Considerando che sono valori rilevati a 90-100 giorni dall'infezione, quali conclusioni se ne possono trarre (se se ne possono trarre) in merito alla durata della nostra immunità?
Come si collocano questi dati rispetto ai valori medi del titolo anticorpale post-infezione?
Grazie per l'attenzione.
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Una cosa è certa che siete immunizzati entrambi. Le disparità fra voi due dipende dal fatto che tutti gli organismi non sono uguali. C'è chi risponde di più chi di meno,
i sintomi stessi non sono uguali per entrambi. L' importante è che diano copertura. Il vaccino potete aspettare a farlo. In merito alla durata della copertura nessuno può saperlo con esattezza perchè il vaccino è troppo recente
i sintomi stessi non sono uguali per entrambi. L' importante è che diano copertura. Il vaccino potete aspettare a farlo. In merito alla durata della copertura nessuno può saperlo con esattezza perchè il vaccino è troppo recente
Dr. Claudio Bosoni
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 25/05/2021.
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