Malessere dopo immersioni in mare

Gentili Dottori, chiedo un consulto che è più una mia curiosità su un fatto che mi è avvenuto poco tempo fa, e per eventualmente evitare che mi succeda di nuovo.
Non sapevo neanche bene in quale sezione pubblicarla, così ho scelto questa.

Praticamente stavo pescando vongole, in un acqua con altezza circa 2mt-2mt 1/2.

Frequenti immersioni con maschera e boccaglio dove alla risalita sputavo l’acqua da quest’ultimo, che utilizzavo anche a pelo d’acqua mentre guardavo sotto.
Tutto è durato per un’oretta continuativa, non ho mai provato fatica o altro durante l’attività, neanche al ritorno a riva.

Appena uscito però mi sentivo decisamente confuso, e i suoni erano molto ovattati, quasi da non sentire nulla.
Mi sentivo molto estraniato dalla realtà ed ero poco reattivo, ad esempio alle molte domande che mi venivano fatte, dato che si vedeva che stavo male.
Tutto ciò è durato un 30-45 minuti e poi è gradualmente passato, tempo un cui sono stato seduto e ho bevuto acqua e zucchero, non so se facendo bene.
Di cosa si è trattato?
Per caso ipossia?

Grazie tante
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Dr. Fulvio Nisi Anestesista 14 1
Gentile utente,
Il suo è un quesito interessante. I sintomi che riporta potrebbero essere compatibili con quello che nel mondo apneistico viene chiamato Taravana. In sostanza, nonostante la bassa profondità, il tempo cumulativo passato sott'acqua è stato sufficiente per aumentare la qualità di azoto disciolta nel sangue e causare micro bolle che hanno prodotto i sintomi a livello cerebrale. In maniera molto simile a quello che succede nella malattia da decompressione dei sub, dove la profondità é maggiore e gli effetti molto più gravi. Il consiglio durante attività di snorkeling e apnea è, dopo un tuffo a qualsiasi profondità, di considerare un tempo di permanenza in superficie pari al doppio di quello trascorso sott'acqua.
Per quanto riguarda esiti o complicanze a lungo termine può stare tranquillo. I sintomi che ha avuto sono transitori e, una volta risolti, non le hanno causato nessun danno a lungo termine. Le consiglio di seguire la raccomandazione di cui sopra le prossime volte.
Spero di essere stato utile almeno in parte. Le chiedo di lasciare una recensione se soddisfatto.
Grazie e buona giornata

Dr. Fulvio Nisi
Anesthesiologist and intensivist
Dept. of Anesthesia, resuscitation, intensive care and pain therapy
IRCCS Humanitas Research Hosp

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore. Molto interessante. Credevo che il problema fosse derivato da una cattiva o insufficiente respirazione durante la pratica, sempre con bocca e comunque irregolare, con conseguente carenza di ossigeno.
Contento anche di non aver creato particolari danni al corpo
Lavorando anche come Bagnino di Salvataggio, potrebbe essermi utile riconoscere una situazione del genere su un bagnante, ed eventualmente comportarmi di conseguenza. Mi dice dunque che una situazione del genere si configura quasi sempre in questo modo? C’è un modo in caso contrario per non scambiarla con ipossia, e una possibile pratica di mia competenza per aiutarlo considerando che l’unica cosa di cui dispongo sono bombole di ossigeno?
Grazie tante
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Dr. Fulvio Nisi Anestesista 14 1
Buongiorno, ripetto ai sintomi che ha avuto, l'ipossia lieve non ha sintomi particolari, se non un senso di leggerezza o di "giramento di testa", l'ipossia grave in genere porta a sincope (svenimento, pedita di sensi).
La pratica di iperventilare prima di immergersi aumenta il rischio di sincope, per motivi che in questa sede sarebbe complesso da spiegare. E' quindi sicuramente una pratica sconsigliata per chi si immerge (questo può essere utile da sapere nella sua attività).
Ritengo che avere a disposizione l'ossigeno sia la prima e più utile misura di soccorso. Nel caso di incidente, nel dubbio, meglio somministrare ossigeno che non farlo, in attesa dei soccorsi medici avanzati.

Dr. Fulvio Nisi
Anesthesiologist and intensivist
Dept. of Anesthesia, resuscitation, intensive care and pain therapy
IRCCS Humanitas Research Hosp