E' opportuno effettuare un intervento con queste incertezze

Buongiorno a tutti.
Questo è il mio secondo consulto inerente ad un problema al quale il dott.Cecchini rispose a numerose domande.
E', quindi, l'evoluzione della mia situazione, perciò cerco di attenermi ai fatti senza dilungarmi troppo nella speranza di ricevere qualche risposta ai miei dubbi e alle mie perplessità.

Dunque a fine maggio vengo ricoverato per dolori atipici al torace e tachicardie numerose riscontrate e giorni precedenti in accesso al pronto soccorso e stesso giorno di ricovero.
Da un test prova da sforzo precedente, effettuato giorni in una clinica privata, risultato di dubbia positività per un calo pressorio 90/56, parte una verifica della struttura ospedaliera con esami rispettivamente:

elettrocardiogrammi in cui si alternavano risconti di normalità e riscontri di palpitazioni e tachicardie continue;
eco cardiogrammi nella norma;
tomo scintigrafia miocardica negativa;
angiotac coronarica da fermo negativa;
angiotac coronarica con induzione farmaco adenosina negativa;

In conclusione vengono escluse tutte le ipotesi di qualsiasi forma di angina sia stabile che instabile e rimane in piedi l'ipotesi tpsv da trattare con l'ablazione. Oggi mi contatta la cardiologia dell'ospedale per fissare un incontro(la prossima settimana) di modo tale da fissare una data per l'intervento. Ovviamente ho accettato visto che mi viene data la possibilità di parlare con chi effettivamente eseguirà l'intervento e quindi avrà le mie sorti in mano.
Ad oggi, permane tutta la sintomatologia espressa in precedenza con l'aggiunta di nuovi sintomi, quindi tachicardie frequenti ma sopratutto dolore toracico( abbastanza forte da costringermi a fermarmi), fame d'aria, stanchezza, pressione un po alta e disturbi alla vista. In precedenza, mi è stata consigliata una consulenza specialistica per un probabile componente ansiosa, cosa che ho fatto dallo specialista, con ben tre sedute, ne risulta che altre sono le cause su cui indagare perché ansia non è.
Molto probabilmente, eccetto la tachicardia, nessuno prenderà in considerazione la sfilza di sintomi da me sopra descritti, ma il mio quesito lo pongo ugualmente perché come diceva un tale: io dubito, penso e quindi esisto. Le mie domande in realtà sono tre: C'è la possibilità che ci siano altre cause non indagate che giustifichino sì la tachicardia ma anche le altre sintomatologie? E' opportuno effettuare un intervento con queste incertezze? C'è la possibilità che l'intervento aggravi la situazione? C'è la possibilità che l'intervento abbia successo e con la tachicardia spariscano anche tutte le altre sintomatologie? Confido nell'onesta intellettuale del vostro consulto e mi auguro che non siate troppo diplomatici nelle vostre risposte. Se non chiedo troppo, sono graditi più interventi dei specialisti(sopratutto un aritmologo). Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Senza diagnosi non si fa terapia....Le indagini già eseguito hanno escluso una parte dei problemi che potenzialmente possono giustificare i suoi sintomi. Ora probabilmente lei sarà sottoposto ad un altro esame diagnostico e non terapeutico poiché da quanto ho inteso la TPSV non è documentata e quindi la si vuole escludere come potenzialmente responsabile dei suoi sintomi.... quindi presumo che sarà sottoposto a uno studio elettrofisiologico. Lo faccia ma non lo consideri direttamente un intervento perché non lo è e potrà trasformarsi in terapia eseguendo contestualmente un'ablazione solo se lei effettivamente presenterà una TPSV. Se poi la eventuale terapia della TPSV eliminerà tutti i suoi sintomi non è possibile dirlo a priori. Si affidi e non faccia altre domande a se stesso e a noi prima di aver completato l'iter diagnostico.
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
La ringrazio Dr.Rillo.
La tpsv mi è stata documentata la prima volta nel 2015 con fc 230 in pronto soccorso. Ieri ho avuto il piacere di parlare con il cardiologo che effettuerà l'intervento il quale concorda con la sua deduzione in quanto se l'evento non viene creato o meglio non si presenta in fase di provocazione non c'è nulla da abblare.
Tuttavia per quanto riguarda tutta la mia sintomatologia, ad oggi aggravata con capogiri, nausea e senso di vomito non è spiegabile dalla tpsv. Queste furono le parole del cardiologo il quale precisa che può essere che io sia in una fase di tensione a livello muscolare ma che i sintomi sono un po troppo. E visto che l'intervento è fissato a fine ottobre dovrei approfondire approfondire l'aspetto polmonare. Nel rientro al lavoro ho notato una stanchezza continua e un gap d'ossigeno continuo, mentre le tachicardia sono tenute a bada dal metoprololo. Detto questo, mi scuso della mia richiesta di consulti magari eccessiva ma proprio non so più a chi rivolgermi.