Rischio PFO chiuso: attività fisica (pesi) sicura ora?

Buongiorno, a causa di un tia nel gennaio 2022 ho praticato la chiusura del pfo (febbraio 2022).
Da un controllo con test trans cranico e tranesofageo non vi è passaggio di bolle a riposo (prima della procedura vi era) ma è rimasto il passaggio di bolle (a tendina) sotto manovra di valsava.
Assumo pertanto cardioaspirina, clopidogrel, Torvast 10 e folina.
Ho effettuato holter 24 nonchè prova da sforzo con referto nei limiti.
Considerato il tempo trascorso posso praticare attività fisica in palestra tipo anche pesistica in maniera lieve?
grazie mille
Dr. Mario Baldi Cardiologo, Algologo 111 5
Buongiorno utente,
In seguito alla chiusura del PFO a seguito di un TIA, la scomparsa del passaggio di bolle a riposo è un risultato positivo.
- La persistenza del passaggio di bolle sotto manovra di Valsalva, sebbene presente, è meno significativa rispetto al passaggio a riposo e potrebbe rappresentare un reperto fisiologico o un residuo difetto minore.
- La terapia antiaggregante (cardioaspirina e clopidogrel) è standard dopo un TIA e chiusura del PFO. La durata della terapia duale antiaggregante (DAPT) varia, ma spesso si estende per almeno 6-12 mesi. È fondamentale seguire le indicazioni del suo cardiologo.
- Gli esami (Holter, prova da sforzo) sono risultati normali, il che è rassicurante.
Per quanto riguarda l'attività fisica:
- In generale, l'attività fisica moderata è benefica per la salute cardiovascolare.
- La pesistica, soprattutto se intensa, può aumentare la pressione intratoracica e potenzialmente favorire il passaggio di bolle, seppur minime.
- Considerando il tempo trascorso e i risultati degli esami, l'attività fisica leggera in palestra, compresa una lieve pesistica, dovrebbe essere consentita.
- Tuttavia, è consigliabile iniziare gradualmente, monitorare eventuali sintomi (come vertigini, cefalea, affaticamento) e discutere con il suo cardiologo prima di intraprendere attività fisica più intensa o con carichi pesanti.
La decisione finale spetta al suo cardiologo, che conosce la sua storia clinica specifica.

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