Flutter. l'ablazione può essere dannosa?

Buongiorno. Mio padre di 73 anni, da circa un anno soffre di flutter atriale. La terapia è questa: Isoptin x 2; Lansoprazolo prima di colazione; Almarytm mattino e sera; Ascriptin.

Essa all'inizio sembrava attenuare gli attacchi, ma ora sono piuttosto frequenti, anche un gg sì e uno no. Compaiono o al mattino presto, oppure subito dopo l'assunzione dei farmaci, ma soprattutto:
mentre sta cenando e prima ancora che inizi la digestione.

Riferisce, infatti, di sentire un gonfiore improvviso allo sterno, poi un rallentamento dei battiti e quindi la comparsa dell'aritmia.

Ci chiedevamo cosa possa significare quel dolore e se fosse possibile eliminare l'insorgere del flutter proprio intervenendo sull'eventuale problema gastrointestinale o se tale ipotesi risolutiva sia improbabile.

Seconda domanda: il medico ci ha proposto l'intervento di ablazione.
Ci chiedevamo se tale intervento possa avere dei rischi, rischi non tanto nell'operazione in sè, ma nel senso se possa lasciare eventuali danni fisici o al cuore o se l'unica incognita sia quella di eliminare il flutter.
L'ablazione può lasciare dei segni?

Grazie, cordiali saluti.
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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
suo padre dovrebbe fare un ecocardio ed eventualmente una valutazione coronarica (ecg sforzo, coronarografia,...) per capire la causa della aritmia. Successivamente può essere presa in considerazione anche una ablazione se indicata, tuttavia bisogna prima capire da dove viene...!
I rischi e benefici della ablazione le saranno stati spiegati dal collega elettrofisiologo che lo ha visto.

GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr Dott. Actis Dato, innanzitutto la ringrazio per la cortesia nel rispondermi.
Siamo stati da 3 cardiologi ed uno di essi ha sottoposto mio padre ad alcuni esami da Lei citati. Ci siamo trovati molto bene da questo medico; egli, inizialmente ci ha suggerito di provare la cura farmacologica, cercando di evitare l'intervento.
Ora però, come ho detto, gli attacchi sono molto frequenti ed anche questo medico ha suggerito di provare l'ablazione per questo flutter comune, dicendoci che nei casi di aritmia la % di successo oscilla attorno al 70%, mentre per il flutter comune (quello di cui soffre), dovremmo essere al 90%. Non abbiamo capito però se l'intervento possa avere rischi o, soprattutto, possa lasciare dei segni (ed è quello che vorremmo capire).

Sinceramente noi, ignoranti in medicina, non abbiamo capito quale possa essere la causa dell'aritmia.

A tale scopo Le riporto i dati dell'analisi clinico strumentale.

Ecg=BASE: ritmo sinusale 75/m Ipertrofia del ventricolo sx;
Test da sforzo cicloergometro condotto sotto copertura farmacologica, submassimale per frequenza cardiaca ed interrotto per esaurimento muscolare all'80% della FCMxT, NEGATIVO per ischemia acuta o aritmie; sufficiente capacità lavorativa (raggiunti 100Wxl'40'' conincrementi scalari di 25W ogni 2'; eccessivo incremento pressorio (PAmx 205/95).
PAOSN=a riposo 160/80
ASCOLTAZIONE=soffio sistolico 2/6 mes-aorta. Rantoli crepitanti bibasi bronchiali.
RXSCOPIA TORACE: aumento aorta (+)+e della massa ventricolare(+) prev Vsx
OSCILLOMETRIA ARTI INFERIORI= regolare
ESAME OBIETTIVO=ns
ECOCARDODOPPLER:
A)CARDIACO:fibrosclerosi parietale aorta toraco(35mm al bulbo-area anat v=2,4 cmq)-addominale(34mm distale);
-ventricolo sx ipertrofico, normocinetico con FE067%-VTD=8ml-masssa=170g/mq;
-restanti reperti regolari.
B)TSA:iperplasia intimale carotidea bilaterale priva di rilievo emodinamico.
C)TIROIDE normale, COLECISTE alitiasica.
-CONCLUSIONE CLINICA:Aortomiocardiosclerosi con labilità ipertensiva da sforzo.

Questi sono i dati. Probabilmente in essi il medico avrà letto quale sia la causa dell'aritmia, ma noi non abbiamo capito molto bene...

Riguardo al rischio relativo all'intervento in verità non ci è stato detto nulla, se non di quali siano le percentuali di successo. Probabilmente il medico dava x sottointeso che non ve ne fossero in relazione al paziente..non so! però non ci ha parlato di eventuali rischi o complicanze... e vorremmo capire meglio
Rischia qualcosa mio padre nel sottoporsi all'ablazione? Possono rimanere segni? E quali?

Cordiali saluti
[#3]
Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
Gentile signore,
dal momento che ha gia consultato 3 specialisti che hanno avuto modo di parlarle personalemente e di vedere di persona suo padre, credo sia più corretto avere queste informazioni direttamente dai medici che devono eventualmente eseguire l'intervento proposto. Questo costituisce peraltro un preciso dovere da parte de medico per ottenere il consenso informato da parte del paziente al fine di eseguire qualunque intervento chirurgico o interventistico.
Circa la causa della aritmia da quanto leggo ritengo sia "idiopatica" ovvero non legata ad una specifica causa ma genericamente dovuta a motivi come l'invecchiamento o una predisposizione genetica.

cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore. Il fatto che io sia venuto a chiedere quì le informazioni sull'ablazione è dovuto ad una serie di circostanze...
Con il primo ed il secondo medico non abbiamo parlato di eventuali complicanze per il semplice motivo che si pensava/sperava che la cura farmacologica fosse sufficiente e, trattandosi dei primi episodi dell'aritmia, non avevamo ancora effettuato gli esami sopra citati. I medici citati hanno anche aggiunto che sull'ablazione sarebbe stato meglio chiedere al terzo collega , in quanto specializzato sulla materia.

Il terzo medico, quindi, ha da subito parlato dell'ablazione, senza però chiedere esami specifici ma solo consultando un ecg (probabilmente non ne aveva necessità.. non so...)
Dato che ci aveva detto che l'attesa sarebbe stata lunga, abbiamo comunque prenotato l'intervento all'ospedale, pensando però che vi fosse posto tra diversi mesi.

Pochi giorni fa ci hanno però telefonato dall'ospedale dicendoci che si era liberato un posto e chiedendoci se fossimo intenzionati ad effettuare già ora l'intervento.

Certamente ho cercato di contattare il medico che ha proposto l'operazione, ma con questi è praticamente impossibile parlare per tempo in quanto ora è all'estero per lavoro e non riesco a rintracciarlo. Torna proprio il giorno prima dell'intervento.

Questo è il motivo per cui ho pensato di chiedere anche a voi sul forum, in quanto i medici consultati non ci hanno detto nulla dei rischi dell'intervento perchè l'ipotesi di effettuarlo non era ancora sicura.

Ora siamo agli sgoccioli ma non sappiamo se convenga confermare la disponibilità per l'ablazione o meno dato che il medico non è reperibile. In sostanza, senza farlo apposta non si è mai toccato l'argomento rischi/benefici!

Cordiali saluti.
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Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
Le consiglio di parlare prima di effettuare qualunque procedura con il medico che la deve operare in quanto queste procedure non sono scevre da rischi

GAD
[#6]
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Utente
Utente
Dottore, la ringrazio per l'attenzione che ci sta dedicando.
Cercherò nuovamente di contattare il medico.

Ma, a Suo parere, è possibile valutare l'opportunità dell'intervento ed escluderne i rischi solamente consultando un ECG? Gli esami che ho riportato li abbiamo effettuati dopo, ma il medico che ha proposto l'ablazione non ha chiesto di consultarli.

Capisco che per correttezza ed anche per la via inconsueta di comunicazione non possa o preferisca non esprimersi sul caso concreto, ma (almeno in linea generale), potrebbe gentilmente enunciarmi i possibili rischi di un'ablazione su un paziente con le caratteristiche dette?
O perlomeno i rischi generali di tale intervento?
(Certamente, anche in caso di differente opinione, non riferirò il Suo parere al Suo collega).

Grazie, scusi la mia perseveranza, ma è solamente dovuta ad apprensione.