Morte dopo infarto STEMI tronco comune

Egregi Dottori, mio padre, 68 anni, è stato colpito da infarto stemi anteriore del tronco comune, ha subito un angioplastica con la posizione di stent; una cardioversione al termine dell'operazione per persistenza di fibrillazione atriale tachicardica e emodinamicamente instabile, posizionamento del contropulsatore tolto dopo 2 giorni, il tutto complicato da shock cardiogeno.

Si è sentito male dopo aver fatto una passeggiata con il cane e al rientro sotto casa è probabilmente svenuto, ha picchiato la testa (fratturandosi il naso) e poi ha ripreso conoscenza ed è stato portato via con l'ambulanza.

Siccome tutto questo è accaduto ad Aprile non abbiamo mai potuto vederlo causa lockdown, e non abbiamo mai potuto parlare di persona con i medici per cui ho bisogno di alcuni chiarimenti.
Mio padre è morto dopo 13 giorni di ospedale (causa del decesso riportato nella cartella clinica: scompenso cardiaco irreversibile in recente ima), in quanto il suo decorso è stato ulteriormente complicato da edema polmonare (infatti gli veniva somministrato l'ossigeno, prima con la sola maschera, poi il casco e infine è stata presa anche la decisione di intubarlo), dopo l'intubazione è peggiorato rapidamente, si formavano dei coaguli anche dovuti alla toracentesi, subito trasfusioni... ed infine è morto.
Ora, nei limiti del possibile vorrei sapere: 1.
Mi era stato detto da un dottore che lo seguiva che il cuore si era fermato e perciò era svenuto...ma com'è possibile?
il cuore si ferma e poi riparte da solo?
perchè lui anche se in stato confusionale dopo la caduta, parlava, era abbastanza cosciente.
2.
com'è possibile che dopo aver liberato le coronarie, dopo che l'intervento era "tecnicamente riuscito" mio padre comunque non si è salvato.
3.
Se il ritardo causato dall'ambulanza (lui si è sentito male verso 12.15 ed è stato operato non prima delle 13.30, con somministrazione di 300 mg di flectadol e 4000 di eparina alle 13.19) ha peggiorato la situazione.
Infine, mio padre avrebbe dovuto fare dei controlli cardiologici più approfonditi perchè aveva il colesterolo alto e perchè 4 anni fa in seguito ad un elettrocardiogramma risultò: Ritmo sinusale freq.
71 bpm, PR 0.18", ritardo destro, ST sopraelevato con morfologia a sella in v2.
Questo risultato cosa voleva dire?
Il dottore gli disse semplicemente di fare un controllo, ma era una cosa di cui allarmarsi?
In caso contrario adesso, con il senno di poi, invece cosa voleva dire?
4.Che cos'è l'alcalosi metabolica?
aveva anche questo dopo 4 giorni
Infine se volessi approfondire l'accaduto a chi mi devo rivolgere?
a un cardiologo o a un medico legale?
E soprattutto è sufficiente l'esame della sola cartella clinica o sarebbe comunque necessaria un'autopsia?
Non è che sono diffidente verso i dottori che lo hanno curato ma ho proprio bisogno di sapere cosa è successo e perchè mio padre non aveva avuto sintomi eclatanti nonostante la gravità della situazione (il giorno prima aveva finito di imbiancare una stanza).
Grazie mille
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.4k 3.6k 3
Suo padre ha avuto un esteso infarto anteriore del cuore complicato da shock csrdiogeno che ha richiesto contropuksazione aortica e ventilazione meccanica
dai dati che lei riporta i tempi sono stati velocissimi....un ora per essere operato è da record.
se ne faccia una ragione: suo,padre è stato curato benissimo ed in tempi velocissimi.
Lo shock cardiogeno infartuate è tuttavia gravato da una mortalità elevatissimo.
Si rassereni pertanto ...hanno fatto più del possibile

cordialita

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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