Angiomi

Buongiorno,
sono un uomo di 44 anni e a dicembre sono stato ricoverato in ospedale per via di un incidente stradale. Il ricovero è avvenuto per un trauma cranico, frattura allo zigomo, lieve contusione polmonare.
Mi è capitato di leggere la cartella clinica, richiesta per motivi legali ed ho notato che mi è stata fatta anche una tac all'addome. Il referto non l'ho compreso bene e non capisco se è preoccupante o no.
Recita quanto segue:

TAC ADDOME COMPLETO CON E SENZA CONTRASTO:
Fegato di dimensioni nei limiti, con una piccola lesione focale ipodensa tondeggiante al IV segmento di 13mm, riferibile in prima ipotesi ad angioma.
Formazione cistica al lobo sinistro
Sfumata area ipodensa al VI segmento, in sede sottocapsulare, del diametro di circa 16 mm, più sospetta di lesione focale tipo angioma che di lesione post-traumatica.

Potreste dirmi cosa significa tutto questo?
Grazie
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore gli angiomi sono relativamente frequenti nel fegato. Sono più frequenti nelle donne rispetto ai maschi, ma non hanno significato patologico. rappresentano zone di costruzione sbagliata durante la gestazione del fegato, per cui i vasi sanguigni invece di incastrarsi nelle cellule del fegato formano un gomitolo a se. Le dimensioni (13 mm) la sede (all'interno del fegato) fanno si che non vi sia alcun rischio particolare e la cosa non richiede alcun controllo. cari saluti
gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Le formazioni epatiche riscontrate non sono conseguenza del trauma, ma piccole cavità(angiomi), che probabilmente esistono da sempre, piene di sangue.
Non destano preoccupazione, ma potrebbero crescere di volume.
Semplice esame ecografico sarà sufficiente a tenerle sotto controllo.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per il rapido consulto. Sono più sollevato nel sapere che non è nulla di preoccupante. Vorrei terminare il consulto porgendovi un'ultima domanda. Due anni fa circa mi era stata trovata un'ernia iatale che causava reflusso. Il fenomeno si è protratto per qualche mese dopodiché non ho più avuto fastidi. Ora, da circa due mesi è tornato a tormentarmi un fastidioso reflusso. Immagino che con il fegato non c'entri nulla. Cosa posso fare per tenerlo a bada? E' necessario fare qualche visita?
Grazie ancora a tutti.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore il reflusso gastroesofageo come mote malattie gastrointestinali ha un andamento stagionale , con riacutizzazione nel passaggio delle stagioni. Quindi in autunno e primavera. In questo caso è sufficiente per un mesetto riprendere la terapia in atto precedentemente per risolvere il fastidio. In genere si una un farmaco che riduce l'acidità gastrica (Omeprazolo o similari) e un farmaco che acceleri lo svuotamento dello stomaco (Peridon- Motilex- Plasil ecc ). Dopo si riduce la terapia con l'antiacido prendendo la pastiglia non più ogni giorno, ma un giorno si ed uno no fino a sospendere. Utile è poi avere il farmaco in tasca quando si vuole fare uno stravizio (pizza o simili), in questo caso una pastiglia prima di uscire di casa ci protegge adeguatamente. cari saluti
Gerunda
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dottore,
che dire, grazie ancora per la cortesia di aver risposto alle mie domande.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
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